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  • 18 novembre 2024
  • Casale Monferrato

Si apre il sipario

Umberto Orsini «ragazzo irresistibile» al Teatro Municipale con Franco Branciaroli

Martedì 19 e mercoledì 20 novembre alle ore 21

Umberto Orsini. Visto da Max Ramezzana

A teatro venne diretto da Luchino Visconti e Luca Ronconi, e al cinema ancora da Visconti, Fellini, Dino Risi, Patroni Griffi… Umberto Orsini, 90 anni all’anagrafe, calcherà un’altra volta il palcoscenico del Municipale di Casale Monferrato con “I ragazzi irresistibili” in programma martedì 19 e mercoledì 20 novembre alle ore 21.

Dal testo di Neil Simon, per la regia di Massimo Popolizio, con Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale, Emanuela Saccardi, scene Maurizio Balò, costumi Gianluca Sbicca, luci Carlo Pediani e suono Alessandro Saviozzi, i due protagonisti della commedia sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita, un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili”. Dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano. 

In scena vediamo i due anziani attori che, con le loro diverse personalità, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi... Per entrambe le serate, lo spettacolo sarà audio descritto e fa parte del progetto Teatro No Limits  realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì, in collaborazione con Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Consiglio Regionale del Piemonte ETS. Biglietti in vendita online su VivaTicket e al botteghino del Municipale le sere della messa in scena.

Lei e Branciaroli siete due straordinari interpreti drammatici, come vi siete approcciati a questo testo?
Con immenso rispetto e stima verso un autore che possiamo considerare il Goldoni americano e poi sembra una vicenda che ci riguarda da vicino… La commedia di Neil Simon racconta la storia di due anziani attori comici che hanno lavorato per molto tempo insieme, i quali hanno litigato e poi alla fine si ritrovano in un’occasione speciale, per riproporre un loro numero revival. È una storia molto brillante scritta forse dal più grande drammaturgo in lingua inglese del XX secolo e rappresentato “mille volte”, attraverso grandi testi come “Plaza Suite”, “La Strana Coppia”…
“I ragazzi irresistibili” rappresenta un fuoco di fila di battute molto divertenti e situazioni molto interessanti.

Una messa in scena diretta da un altro attore che ha calcato anche lui il palco del “nostro” Municipale, Massimo Popolizio. Una commedia diventata pellicola e portata al cinema anche da Woody Allen e Peter Falk nel ‘96...
Il mio personaggio, Al Lewis, è un vecchio attore che ha deciso di non recitare più e ha rotto il rapporto tra i due “ragazzi”. Si rappresenta un ritorno in scena dopo tanti anni e incontra nuovamente l’amico. I vecchi rancori e i vecchi dissapori fioriscono in maniera molto delicata e divertente. Io e Franco ripercorreremo alcuni atteggiamenti di George Burns e Walter Matthau, che furono straordinari interpreti della versione cinematografica del 1972. 

Come definirebbe questo spettacolo? 
Credo che questo sia uno spettacolo abbastanza insolito per alcune ragioni: non è fatto da attori comici che si cimentano in un repertorio comico, noi abbiamo cercato di dare invece al testo uno spessore che in tante situazioni non ha avuto. Io e Franco Branciaroli recitiamo come una volta, senza microfoni, questo non deve spaventare il pubblico, perché sentirà le nostre voci dal luogo dove vengono pronunciate e non da un autoparlante. Capisco anche che per gli spettatori anziani, come me, il sentire sia importantissimo, ma sono sicuro che sia un udire diverso, quindi sarà molto particolare e allo stesso tempo singolare. Questa è per me l’avanguardia, perché gli attori non sanno più fare questo tipo di mestiere.

Cosa le rappresenta “I ragazzi irresistibili”?
Due attori, protagonisti del racconto, che interpretano un sentimento d’ispirazione beckettiana, ma allo stesso tempo incarnano la malinconia raccontata da Cechov. Abbiamo scelto questo testo perché sapevamo che avremmo toccato corde mai sfiorate da altri… Questi protagonisti incarnano la fragilità della persona, che se ben utilizzata, instaura dubbi, utili a pensare maggiormente e a studiare il personaggio che interpreti! 

Cosa vorrebbe ancora mettere in scena?
Il bello del teatro è che offre sempre ruoli che si adattano all’attore e quindi... 


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