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Il dossier sui misteri della centrale di Trino Ferma per 998 giorni a fine Anni ‘60. Tutto tacque

Si intitola «La centrale di Trino: tanti misteri ancora oggi non chiariti» il documento che tre cittadini trinesi - Fausto Cognasso, Odile Nazart e Renato Vanni - componenti del Comitato Antinucleare di Trino, hanno consegnato a Legambiene affinché si possa fare chiarezza su alcune situazioni del passato che sono capitate presso la centrale Fermi di Trino. «Delle vicende della loro centrale nucleare i trinesi non hanno mai avuto il diritto di sapere nulla. Ancora nel 2008, nell’opuscolo (21) distribuito da Sogin a tutta la cittadinanza, non si fa il minimo cenno alla lunga fermata del 1967-70 ed a un incidente, o un guasto serio, come origine della stessa. Per quel fatto come per tanti altri le omissioni e i silenzi sono grandi, enormi, e sono questioni vitali per la nostra piccola comunità», spiegano gli autori di questa ricerca, molto minuziosa e dettagliata. «Per quanto riguarda l’argomento incidenti - si spiega nel documento - non è certo nelle pagine dei giornali più letti a Trino che si poteva sapere qualcosa riguardo alla centrale, visto che gli eventi, anche minimi, venivano, e ancor oggi vengono, regolarmente taciuti all’opinione pubblica. Nel 1977 il settimanale Epoca rivelò che “la centrale atomica di Trino Vercellese è stata ferma per incidenti 998 giorni fra il 1967 e il 1970: per buona parte di questo tempo ha scaricato nelle acque del fiume trizio radioattivo». Alcuni libri accennarono allora all’accaduto, senza però poter mai dare dettagli precisi. Uno di loro parlò di «un guasto che avrebbe potuto trasformarsi in una catastrofe». Per Gianpiero Godio di Legambiente «esiste una preoccupazione reale su questi argomenti. Non vorremmo che i trinesi, dopo essere state cavie della prima centrale nucleare in Italia, adesso lo siano del primo smantellamento. Non è possibile fare sconti rispetto alla trasparenza, in un periodo in cui si vuole rilanciare la tecnologia nucleare». Cosa intende fare Legambiente? «Riceviamo questa ricerca da un gruppo di cittadini preoccupati, ma la cosa bella è che la stessa sia nata a Trino e appare verosimile, fondata e documentata. Legambiente pertanto la fa propria e chiederà ufficialmente alle istituzioni preposte al controllo, da Sogin a ISPRA e ARPA, se tutto questo risulta e se no, cosa c’è di diverso. Non si vuole fare della propaganda, ma delle previsioni sul futuro. Alla diffida di qualche mese fa sulla necessità di informazione nei confronti delle popolazioni, aggiungiamo anche questa sui misteri del passato». In conclusione Fausto Cognasso aggiunge. «Abbiamo cercato di portare alla luce qualche elemento della così ben nascosta storia della centrale di Trino che, “con il miglior standard di rendimento fra le centrali italiane” secondo Sogin, ha prodotto in 22 anni meno di 30 giorni di fabbisogno elettrico nazionale. Questa storia rimane ancora tutta da scoprire. Una completa e veritiera analisi del passato sarebbe molto utile per guidarci verso le scelte del futuro!»

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