Alcuni esempi di buon paesaggio li abbiamo anche in Monferrato
di Antonella Ricci
Seguo con grande interesse il dibattito sul paesaggio e, in qualità di nativa del Monferrato (andata a scuola per anni con il pullman delle 7 meno un quarto...).
Innanzitutto la questione dei capannoni: è possibile conciliare lo sviluppo economico, non solo di tipo turistico, con la salvaguardia del paesaggio? Io credo che la risposta sia affermativa, ma che una gestione attenta del problema implichi delle scelte oculate e non delle semplici autorizzazioni a costruire qualunque "mostro" architettonico purché sia destinato ad un'attività produttiva.
In molte zone d'Italia (Toscana, Umbria, Langhe) ci sono fiorenti attività artigianali ma non necessariamente esse sono ospitate in edifici brutti come i capannoni che costellano la campagna monferrina. Anche nella nostra zona, in valle Cerrina, mi è capitato di recente di vedere un magazzino di grandi dimensioni per il quale era stato costruito un capannone esteticamente molto bello, tanto da sembrare una vecchia cascina. E' tinteggiato di giallo e ha il tetto coperto di coppi. Perché non obbligare tutti a costruire dei capannoni così, o almeno a schermare quelli brutti già esistenti con delle alte siepi o delle file di alberi come fanno in altri paesi europei?
Il discorso estetico vale anche per le ristrutturazioni fatte sulle case dei nostri centri storici. Perché nel centro di Cella Monte non si vedono infissi in alluminio, finestre in vetrocemento, tettoie in plastica e altri orrori simili, mentre negli altri paesi chiunque ristrutturi una casa sembra poter scegliere lo stile e i materiali che vuole?
Rispetto a tante altre zone italiane, negli anni '60 e '70 il nostro territorio è stato in gran parte risparmiato dagli scempi architettonici dell'epoca, perché ha vissuto un periodo di declino economico e di forte emigrazione verso le aree urbane. Visto che ormai siamo tutti più consapevoli della necessità di salvaguardare il paesaggio urbano e extraurbano, cerchiamo di non fare adesso grossolani errori, perché sarebbe veramente imperdonabile!
Capisco che il compito degli amministratori non sia semplice, soprattutto quando si tratta di conciliare gli interessi dei singoli con quelli di tutta la popolazione locale. Ma forse è giunto il momento per i nostri amministratori di andare al di là degli interessi della popolazione del posto, di ispirarsi alle esperienze positive già esistenti in Italia e all'estero e di provare ad importarle nelle nostre zone, anche a costo di fare delle scelte scomode e inizialmente poco condivisibili dai propri compaesani.
E' tempo di vacanze. Un viaggio nella campagna inglese non è molto costoso ed è vivamente consigliato a coloro che hanno la responsabilità di decidere il futuro aspetto dei nostri paesi!