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Proposta per Casale: un campus scolastico al posto di un'ex caserma

A proposito del recupero delle ex caserme militari Bixio, Mazza, Mameli e del poligono di via Visconti, della ventilata cessione ai privati e dell’eventuale utilizzo al fine di dare un notevole impulso allo sviluppo urbanistico della città, destinandone anche una parte a parcheggi multipiano, vorrei cercare di evidenziare una possibile soluzione che potrebbe consentire alla città di recuperare dal degrado urbanistico diversi edifici ed allo stesso tempo tentare di sviluppare un progetto che potrebbe diventare un vanto per l’intera comunità e per il territorio casalese. La proposta è la seguente: considerato lo stato di degrado in cui versano la maggior parte degli edifici scolastici di Casale (almeno quelli destinati alla istruzione secondaria superiore) si potrebbe intervenire presso la Provincia (proprietaria delle strutture) per proporre una convenzione con una o più aziende private (imprese costruttrici) per scambiare gli attuali edifici con la ristrutturazione ai fini di utilizzo scolastico delle ex caserme. Questo consentirebbe di avere nel giro di qualche anno a Casale M.to una struttura edilizia nuova e funzionale che raggrupperebbe in una o due aree definite tutte le strutture attualmente dislocate in più parti della città sullo stile dei campus presenti in altre nazioni; di costruire delle strutture comuni ad uso delle varie scuole (palestre, biblioteche, laboratori, sale conferenze, ecc,) con evidenti risparmi in termine di costi di gestione; di incentivare la socializzazione dei ragazzi che frequentano indirizzi diversi attraverso l’utilizzo di spazi comuni, ampi e confortevoli e, non ultimo, di decongestionare il centro dal traffico automobilistico negli orari di ingresso ed uscite dalle scuole. Per contro ai privati verrebbero ceduti gli edifici attualmente adibiti ad uso scolatico per la necessaria ristrutturazione destinandoli ad utilizzo residenziale e/o commerciale con evidenti vantaggi in termini di recupero e sviluppo urbanistico della città senza per altro incidere sulla volumetria della stessa. Il tutto naturalmente gestito tramite concorso e appalto pubblico.

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Michele Castagnone

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