Processo Eternit: morto il barone belga De Cartier: decade il reato, cancellati anche i risarcimenti. Sentenza anticipata?
di Massimiliano Francia
È morto la notte scorsa, a pochi giorni dalla sentenza di appello attesa per il 3 giugno, Louis De Cartier, il barone belga condannato lo scorso febbraio in primo grado a 16 anni di carcere insieme al miliardario svizzero Stephan Schmidheiny per la strage Eternit a Casale e in altre locaità sede di stabilimenti in Italia.
La morte di De Cartier - 92 anni - non è solo causa di estinzione del reato ma anche – pare - di tutte le pretese civili, sia nei confronti sia del reo sia dei responsabili civili a lui collegati nel processo penale.
“Approfondiremo nelle prossime ore tutti gli aspetti giuridici - dice l’avvocato Roberto Nosenzo, difensore di molti cittadini danneggiati dall’Eternit e della CISL – ma secondo le verifiche che avevo già effettuato cadono anche le statuizioni della sentenza».
Ciò significa che anche le provvisionali stabilite dalla sentenza di primo grado non saranno più dovute.
«Sarà possibile intentare cause civili ex novo nei confronti della società, ma non si potrà più – spiega Nosenzo - invocare la sentenza di condanna penale. Sarà solo possibile utilizzare le prove documentali raccolte in sede penale, acquisire copia della documentazione probatoria del processo penale e produrla nel giudizio civile... In ogni caso occorrerà valutare bene i costi da sostenere».
Nella prossima udienza – lunedì 27 maggio – verrà dunque preso atto di tale novità e non sarà più necessaria l’arringa finale dell’avvocato Cesare Zaccone, difensore di De Cartier. Anche l’udienza sarà presumibilmente molto più breve e quindi la sentenza (che a sua volta sarà meno articolata) potrebbe anche essere pronunciata in quella stessa data.