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Casale-Alessandria, il derby al tempo della crisi ...
MAL COMUNE, POCO GAUDIO Qui da noi Giuseppino Coppo ha garantito la fidejussione e poi si è ragionevolmente fatto da parte, mentre in riva al Tanaro in settimana è arrivato l’annuncio di prossimo disimpegno da parte di Gianluigi Capra. Ai giocatori grigi, proprio come era accaduto a quelli del Casale prima dell’ultimo derby al Moccagatta, è stato chiesto di ridursi lo stipendio. Almeno per il momento è giunta una risposta negativa e ciò non lascia presagire nulla di buono per il futuro. Scriviamo così perché di fronte a situazioni simili non c’è campanilismo che regga. Il Casale ha bisogno dell’Alessandria e viceversa. Il derby è l’essenza dello sport e il pubblico atteso sugli spalti in numero decisamente superiore alle tristi medie stagionali, ne dovrebbe essere l’ennesima conferma. Resta la convinzione che serva un ridimensionamento complessivo del sistema, ma anche che esistano progetti agili e funzionali da cui prendere spunto. Vuoi per pigrizia, per mancanza di dirigenti all’altezza o semplicemente perché certi contesti sono in parte diversi da quelli nostrani, esempi di piccole società ben gestite come Giacomense e Renate non riescono a svilupparsi dalle nostre parti. Così come in altre piazze simili, d’altronde. Neri e grigi galleggiano in perenne rosso, aggrappati a un glorioso passato che troppo spesso rappresenta solo un pesante fardello da trascinare. SARÀ IL “SOLITO” 0-0? Il derby al tempo della crisi è soprattutto questo, a prescindere da una situazione di classifica che vede il Casale del nuovo tecnico Virgilio Perra con l’acqua alla gola e con la necessità assoluta di conquistare i tre punti. Dall’altra parte c’è un’Alessandria che, perlomeno dal punto di vista tecnico, beneficia della presenza in rosa di una spina dorsale arrampicatasi a un passo dalla Serie B soltanto due stagioni or sono. Lo scorso anno si pagò sotto il profilo psicologico la retrocessione a tavolino, ma è chiaro che i vari Servili, Cammaroto, Roselli, Fanucchi e Degano rappresentano pezzi pregiati per la categoria. Mister Cusatis, reduce da un ottimo torneo alla Pro Patria, guida una squadra che, in un contesto di tranquillità societaria, potrebbe decisamente ambire alla promozione. In gare di campionato, i precedenti nella capitale del Monferrato sono trentuno, con 13 vittorie del Casale, 14 pareggi (di cui ben nove per 0-0) e 4 vittorie esterne. Il bilancio complessivo parla di 18 vittorie del Casale, 25 pareggi e 19 vittorie dell’Alessandria, con 58 gol segnati dai neri e 67 dai grigi. L’ultimo scontro diretto al Natal Palli risale al 3 ottobre 2011: una gara deludente che terminò tanto per cambiare a reti inviolate. Per ritrovare un gol e una vittoria nerostellata fra i professionisti bisogna andare al 5 ottobre 1986, in Serie C2, quando Giovanni Gino siglò l’unico gol del match. Più recente, ma in Serie D, l’indimenticabile vittoria per 3-1 del 3 dicembre 2006 con mister Lerda in panchina e l’ultimo vero pienone sugli spalti: al gol di Lorieri risposero in sequenza Panzanaro su rigore, Ianni e Cusano. L’ultima sfida in assoluto si è giocata a febbraio al Moccagatta e si è conclusa sull’1-1 con vantaggio grigio siglato da Segarelli e strepitoso pareggio di Taddei, ispirato da Curcio, a inizio ripresa. Come già ricordato, la Foppiani proprio in quella settimana aveva evidenziato in modo oltremodo chiaro i problemi economici esistenti mettendo addirittura il club in liquidazione, ma la squadra si dimostrò encomiabile e, a fine gara, andò a salutare in lacrime i tifosi assiepati nel settore ospiti.
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