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  • 19 gennaio 2011
  • Casale Monferrato

La replica di Turino: «La parlata extra del Ronzone»

«Signora ha per caso una manciata di pois?; sono rimasta senza e mi servono per il minestrone…». Mia mamma era intenta a «sgarnettare» i piselli appena colti. Rimase per un attimo senza parole e in quell’attimo pensò che , se i pois servivano per il minestrone lei non li aveva mai usati. Dovevano essere vegetali che usava la signora Maricla appena trasferitasi da Porta Palazzo al Rotondino. Mia mamma avrebbe potuto rispondere che non sapeva cosa fossero; ma per non fare la figura dell’ignorante disse «No, sono senza». La signora Maricla se ne andò con la faccia truce senza chiudere la porta. «Cos’ha, la peronospora?...» chiese mio padre mentre spalancava entrambi i battenti per fare entrare la bicicletta. «Mah!.. questi per parei sono un po’ strani…» Quando mia mamma chiese alla Maricla perché non la salutasse più, la signora rispose: «Ha avuto la faccia tosta (non disse tosta ma usò un termine più biologico- n.d.r) da dirmi che non aveva pois mentre li stava sgranando». «Ma cosa dice?... –rispose mia mamma- quelli erano arbion!.…». Di esempi come questi, che la dicono lunga sull’unicità del dialetto, se ne potrebbero usare migliaia. Per il resto, confermo tutto quello che ho scritto. Io sono monoglotta; parlo il dialetto di Casale come quelli di Trofarello parlano il dialetto di Trofarello. Un tempo si parlava tutti - colto, inclita e volgo - il dialetto; chiaramente, il dialetto di quel luogo. Al Ronzone , dopo la guerra, arrivò per lavorare all’Eternit, un signore da Cuneo. Il suo dialetto era incomprensibile, ed il nostro - a lui- pure. Parlava in Italiano. E per questo lo ribattezzarono «Al Prufesur». Se proprio si vuole dare unicità al dialetto piemontese, bisogna sceglierne uno. Quale? Non quello di Torino od Alessandria già bocciati da padre Dante come «turpissimi». Io penso che il linguaggio migliore sia quello monferrino di cui la parte più nobile è quella di Casale (di cui la parte extra è la parlata del Ronzone). Se proprio lo si vorrà scrivere, si troverà una quadra. Mi sembra una proposta alla quale non si può rispondere di no. (Una curiosità: cosa significa gioventura?...).

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Michele Castagnone

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