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Missione Saida
Lorella e Mario sono tornati: le peripezie nel rientro in Italia
La coppia rimasta bloccata in Guatemala in seguito all’emergenza Coronavirus
Fine di un incubo - quello di non riuscire più a tornare in Italia se non a distanza di molti mesi - per la presidente di Missione Saida, Lorella Anelli e il marito Mario Benso. L’emergenza Coronavirus infatti li ha tenuti bloccati dall’altra parte del mondo, in Guatemala, alla volta del quale erano partiti il 21 gennaio scorso con l’entusiasmo di portare aiuti umanitari per i progetti che l’associazione sta realizzando nel Paese del Centro America. Missione Saida non ha fini di lucro, ma di solidarietà umana con la popolazione del territorio di Santa Elena nel Petèn, la più povera regione del Guatemala. L’associazione ha come obiettivo principale quello di portare speranza a una popolazione povera e arretrata, con aiuti finanziari e umanitari. E anche quest’anno, conclusa la manifestazione benefica “Aspettando la Befana” nel centro commerciale La Cittadella per raccogliere fondi per Missione Saida, Lorella e Mario sono partiti in aereo delstinazione Guatemala.
Annullato il volo di ritorno
Dopo le prime avvisaglie della pandemia da Covid-19 che si stava diffondendo un po’ ovunque nel mondo, la coppia aveva ricevuto la comunicazione che il volo di ritorno in Italia programmato per il 23 marzo era stato cancellato.
«Superato il momento di panico iniziale, abbiamo cominciato a scrivere all’Ambasciata Italiana in Guatemala, alla Questura di Alessandria e infine alla Farnesina. Ma nessuno sapeva darci indicazioni», ci aveva riferito la presidente di Missione Saida via mail. Poi, finalmente, chiamando in Italia, la British Airways aveva fissato un volo utile di rientro al 16 aprile prossimo. «Trascorrere ancora un mese qui in Guatemala è dura pensando ai nostri cari in Italia. C’è di buono che qui abbiamo persone che ci stanno aiutando per farci sentire come a casa, e grazie a internet e WhatsApp possiamo rimanere in contatto con i nostri famigliari - aveva aggiunto la Anelli - La gratificazione è che stiamo aiutando molti bambini disabili ed è partito il nuovo progetto contro la denutrizione».
Il rientro anticipato
Poi domenica la bella notizia dall’Ambasciata Italiana: si torna a casa. Un viaggio organizzato dall’Unione Europea per riportare in patria i cittadini comunitari presenti in Guatemala.
«Alle 7,30 di lunedì ci hanno portato in aeroporto: con noi anche molti cittadini francesi e tedeschi - ci racconta felice Lorella appena atterrata all’aeroporto di Fiumicino - Su quell’aereo eravamo almeno 500 persone, ammassati, uno vicino all’altro: alla faccia della distanza da rispettare. Ma non importa, anche se ci ammaliamo almeno siamo in Italia: faremo la quarantena e tutto quello che serve, ma siamo qui!».
L’aereo decollato da Città del Guatemala è atterrato a Parigi nella mattinata di martedì. Purtroppo per Mario e Lorella il primo volo delle 13 per Milano Malpensa è stato cancellato e la coppia monferrina è salita sul primo disponibile, quello delle 16 per Roma Fiumicino, dove è giunta poco dopo le 17. Due giorni ospiti in un resort della capitale in attesa di poter ripartire: poi ieri, giovedì, alle 13, nuovo imbarco per l’aeroporto della Malpensa, Terminal 2.
Finalmente a casa
«Non vedevamo l’ora di rientrare e abbiamo cominciato a telefonare per cercare le coincidenze con le Ferrovie. Ma qualcuno ci ha sconsigliato di utilizzare il treno e così abbiamo optato per un taxi che è venuto a prenderci da Valenza e ci ha riportato a casa. Quanto è bello essere di nuovo qui!».
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