Articolo »
Si apre il Vinitaly
Meglio i bio che gli autoctoni: le tendenze del mercato vini
Dal 10 al 13 aprile monferrini protagonisti a Veronafiere

Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E lo fa, per la rassegna numero 54 presentata oggi a Roma, incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti. Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Una mappa, quella prevista dell’ingente piano di incoming realizzato dalla SpA veronese e da Ice Agenzia, che copre le aree più strategiche dall’Atlantico al Pacifico fino all’Europa e, da quest’anno, anche all’Africa; una campagna che nel corso dei mesi ha dovuto tener conto sia dell’evoluzione sanitaria che dell’inaspettato scenario geopolitico.
Sia vino che grappa
Ovviamente sarà molto forte la presenza monferrina nella più prestigiosa kermesse italiana e internazionale di questo settore. Molte aziende avranno un loro spazio sia individuale, oppure all’interno di aree istituzionali (come la Regione) o ancora attraverso strutture promozionali. Anche la grappa piemontese, attraverso il suo consorzio, torna al Vinitaly: il Consorzio di Tutela della Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, sarà infatti nuovamente ospite dello spazio di Regione Piemonte e Piemonte Land of Wine, nel padiglione 10 allo stand G2: una location dai tratti istituzionali e dagli ambienti eleganti e funzionali, che diventerà centro di conversazione per gli operatori e punto di degustazione dei prodotti delle diciannove distillerie aderenti al Consorzio, che arrivano dai diversi territori della regione Piemonte.
Una rivoluzione verde
Intanto, in occasione del Vinitaly, si inizia a fare il punto sulla situazione e le tendenze del mercato: «Sale - ci dicono i promotori della kermesse - l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 27% delle preferenze, ai danni dei vitigni autoctoni che in tre anni passano dal 28% al 22%. Una rivoluzione verde trainata dai Millennials (27-41 anni) la cui quota in favore delle scelte green sale a oltre il 32%, mentre gli autoctoni scendono al 18%. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino” presentata dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor».
In particolare, secondo l’indagine dell’Osservatorio «è forte la motivazione sui vini sostenibili, con i consumatori disposti a spendere in media quasi il 10% in più pur di sposare la scelta etica. Consumi responsabili non solo in ottica ambientale: in relazione alla moderazione dei consumi, ancora una volta si distinguono i giovani, a riprova che lo “sballo” coinvolge in maniera molto marginale il vino. In media, infatti, negli ultimi 12 mesi gli italiani hanno consumato 4,1 bicchieri pro-capite alla settimana (erano 3,8% nel 2019), con i Millennials che si fermano a quota 3,5 e i Baby Boomers (over 57 anni) che invece si confermano i più assidui del calice. Ma le differenze rispetto al periodo pre-pandemico non finiscono qui. Se la regionalità (Veneto, Toscana, Piemonte in testa, ma anche Puglia e Sicilia) rimane un punto fermo tra le preferenze future dei consumatori, cresce la tendenza legata ai vini facili da bere, leggeri, a bassa gradazione oppure low and no alcol. Relativamente a questi ultimi, 2 intervistati su 3 non escludono di provarli in futuro, dato che sale quasi al 75% per le donne».
Anche olio e birra
Ma torniamo alla kermesse dove non ci sarà solo vino e grappa. L’olio extravergine di oliva, le birre artigianali e le produzioni di qualità con materie prime ed eccellenza territoriali, infatti, tornano protagonisti al Sol&Agrifood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità in programma in contemporanea con la manifestazione veronese. «Dal forte impatto business, la rassegna è il luogo di incontro tra offerta e domanda dove gli espositori raccontano i proprio prodotti ai buyer e operatori horeca attraverso masterclass, degustazioni, educational e dimostrazioni in cucina».
Profili monferrini
Questa settimana su "Il Monferrato"