Esce il 21 ottobre il film dello sceneggiatore Francesco Ghiaccio di Gabiano
di Marina Maffei
A calcare il prestigioso, ambito e fotografatissimo red carpet del Festival del cinema di Venezia quest'anno c'era anche un Monferrino: Francesco Ghiaccio, sceneggiatore trentenne originario di Gabiano.
Francesco ha scritto il soggetto e la sceneggiatura di “Cavalli”, film prodotto da Gianluca Arcopinto e Rai Cinema e tratto da un racconto di Pietro Grossi edito da Sellerio.
Il film, che vede tra gli interpreti Vinicio Marchioni (divenuto famoso come “Il Freddo” di Romanzo Criminale la serie), Michele Alhaique, Giulia Michelini e Asia Argento, è stato presentato in concorso a Venezia nella sezione Controcampo Italiano. Sarà nelle sale dal 21 ottobre.
“Vedere sullo schermo le immagini che per tanto tempo sono state nella mia testa è stata un'esperienza emotiva intensa – racconta Francesco - una specie di battesimo del fuoco. Il film è stato proiettato nella sala storica del festival ed il percorso sul red carpet, lungo una ventina di metri, mi è sembrato infinito. In sala lo speaker presenta il cast al pubblico, ci si deve alzare e salutare, ma quando ho sentito le parole “Lo sceneggiatore del film Francesco Ghiaccio” quasi non mi alzavo: era una situazione abbastanza pomposa per uno come me abituato al silenzio del teatro. Però è stato anche divertente perché i due ragazzini, Luigi e Francesco Fedele, che nel film interpretano i fratelli al centro della vicenda, hanno sfilato sul red carpet a cavallo”.
Appassionato di scrittura fin da bambino, Ghiaccio ha frequentato il Liceo Socio-psico-pedagogico a Casale Monferrato prima di iscriversi alla Scuola D'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano (“tre anni davvero importanti, anche se lunghissimi e difficili, durante i quali ho imparato ad ascoltare gli altri e ho capito che bisogna ottenere un risultato ogni giorno, e che ieri non conta”).
Dopo il diploma in drammaturgia, Francesco inizia a scrivere i primi copioni e a lavorare in teatro come aiuto regia, fino a trasferirsi a Roma per cercare lavoro nel cinema: “Roma per me era il sogno. Ho trovato una stanza alla Garbatella, ma il sogno è finito subito. Mandavo curriculum e non serviva a niente, i telefoni suonavano tutti liberi, ad ogni fine mese chiamavo a casa per farmi mandare i soldi dell'affitto e non vedevo via d'uscita. Ma non ho mai smesso di scrivere, cercando di migliorare. Un pomeriggio, mi trovavo nei pressi di Castel Sant'Angelo, osservavo le case, le persone che incontravo, quando all'improvviso ho visto all'ingresso di un palazzo signorile una targa dorata con la scritta “Rai Cinema”: mi ha preso uno sconforto terribile, ho pensato qui dentro non ci entrerò mai... invece ci sarei entrato più volte grazie alla mia sceneggiatura di “Cavalli”. Per questo ringrazio Arcopinto, il produttore del film, che ha dato fiducia ad uno sceneggiatore sconosciuto e senza raccomandazioni, ed alla mia famiglia che non mi ha mai ostacolato e ha reso possibile ogni mio passo. A Venezia c'era anche mia madre, molto più emozionata di me”.
Nel frattempo, Francesco ha anche fondato una sua compagnia teatrale “La piccola società”, insieme all'attore Marco D'Amore. “Per me e gli altri componenti è un'isola felice, un luogo in cui portare avanti una poetica che risponde alle nostre necessità e non a logiche di mercato che non portano a niente. All'attivo abbiamo già molti spettacoli e un cortometraggio “Gabiano con un sola b” scritto da me e da Marco e diretto da me. L'abbiamo presentato al 25° Torino Film Festival diretto da Nanni Moretti. Parla di due giovani contadini, interpretati da Marco D'Amore e Gaetano Colella, che coltivano con amore i loro rispettivi terreni e che hanno un grande sogno in comune: recitare. Sarà la terra ad esaudire i loro desideri, dando come frutto due grandi attori che diventeranno compagni di scena. Tra gli interpreti c'è anche la nota attrice di teatro Elena Bucci”. L'emozionante corto è ambientato a Gabiano (paesaggi inconfondibili!) ed è visibile su Internet all'indirizzo http://vimeo.com/18792497: “Le location – ricorda Francesco - sono casa mia, l'orto della mia vicina, il mercato ortofrutticolo della Piagera e il teatro di Rosignano Monferrato. L'abbiamo girato in circa una settimana con un budget di mille euro e abbiamo distrutto sia il mio orto che quello della mia vicina!”
Ghiaccio oggi fa base a Roma, Caserta (dove ha sede “La piccola società”) e Taranto, dove collabora stabilmente con il Teatro Crest scrivendo anche spettacoli per bambini. “Quando ho voglia però di sentirmi a casa torno a Gabiano, dove sono cresciuto e dove la mia famiglia tuttora risiede. Conosco praticamente tutti i sentieri della mia zona che percorro in lungo e in largo in bicicletta e a piedi”. Una conoscenza del territorio che emerge anche dai due documentari “Monferrato una terra da scoprire” e “Gabiano un paese da gustare”, in visione presso lo Story Park del comune monferrino.
“Scrivere – conclude - è come trovare un equilibrio nella vita. Quando ascolto una storia o la racconto sento che c'è una magia da inseguire e da rispettare, è un modo per annullare lo spazio che ci divide dagli altri e dare senso al nostro essere qui e ora. Sembra una fesseria, ma è complicatissimo”.
SCHEDA-
“Cavalli”, film presentato all'ultimo Festival del Cinema di Venezia, racconta la storia, ambientata a fine '800, sulle montagne, di due fratelli che, ancora bambini, perdono la madre. Il padre, burbero ed incapace di educarli, vende gli ultimi averi per comprare ai due figli una coppia di bellissimi puledri, da domare. Nell'affidarli loro, il padre commenta: “Nessuno si occuperà più di voi, voi vi occuperete di loro”. Allevando i cavalli i due fratelli diventeranno uomini, imparando a pagare il prezzo che si paga nel realizzare ogni sogno.
Il soggetto e la sceneggiatura sono di Francesco Ghiaccio, che ha seguito personalmente le riprese, affidate a Michele Rho. Il film è stato girato tra Toscana ed Abruzzo, in alta montagna, in una natura ancora incontaminata: “Vivevamo in una situazione paradossale – ricorda Ghiaccio - sentivamo continui ululati sempre più vicini e a volte la notte quando tornavamo in albergo intere mandrie di cavalli selvaggi o mucche dormivano in mezzo alla strada e non c'era verso di spostarle. Una mattina di metà maggio ho aperto la finestra e ho scoperto che stava nevicando”.