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La dichiarazione di Luigi Ferrando (Uil)

Le motivazioni della sentenza di cassazione che ha assolto il magnate svizzero, pubblicate in questi giorni, ancorchè non fugare il senso di ingiustizia già provato il 19 Novembre u.s., lo aumentano con qualche preoccupazione in più. Prescrivere significa affermare che un comportamento criminoso si cancella semplicemente perché è trascorso del tempo. Questa sentenza nonché rinnovare il dolore di molte vittime, crea un pericoloso precedente che peserà sulla attività di prevenzione ambientale. D’ora in poi ogni inquinatore, ogni gestore di ambienti lavorativi meno che salubri, potrà contare, quando denunciato, sullo scorrere del tempo per lavarsi la coscienza. Questa sentenza pilatesca che non entra nel merito dell’attività criminosa, nelle sue conseguenze ambientali, salutistiche, letali protratte nel tempo, ci riporta al medioevo lavoristico, ignorando decenni di attività preventiva tesa a rimuovere i fattori di rischio, le fonti di inquinamento, a tutela della salute di lavoratori e cittadini. Noi siamo convinti di aver agito con la consapevolezza del diritto e non lasceremo mai le vittime ed i loro familiari soli in questa battaglia che non riteniamo conclusa qui.

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Carlotta Prete

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