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A Murisengo
“Disagio psichico, psicoterapia e psicofarmaci"
Incontro con lo psicoterapeuta e medico di Medicina Generale, Maurizio Monticone

Si è parlato di “Disagio psichico, psicoterapia e psicofarmaci: un approccio integrato, ma diverso per ogni fascia d’età e, ancor più, paziente” con lo psicoterapeuta e medico di Medicina Generale, Maurizio Monticone, venerdì 11 aprile a Murisengo, a chiusura del primo ciclo di incontri con i professionisti promosso dal Comune col patrocinio dell’Unione dei Comuni Valcerrina.
Non solo la pandemia, ma l’evoluzione della società contemporanea, con i suoi ritmi, le sue dinamiche e le sue attese, ha accresciuto fragilità psicologiche che, spesso, sfociano in campo psichico. “Il disagio psichico è una condizione di malessere emotivo e psicologico, che interferisce con la qualità della vita, influenzando la capacità di affrontare la quotidianità” ha esordito lo specialista. “Un disagio che può derivare sia da fattori interni (predisposizioni genetiche o traumi passati) sia esterni (difficoltà sociali, familiari o lavorative), ma anche da vere e proprie patologie, il cui confine, è spesso sottile. Generalmente, abbraccia, diverse condizioni cliniche tra cui: ansia, stress, somatizzazioni, depressione nelle sue varie forme e gravità fino alle vere e proprie malattie mentali gravi. Il disagio psichico è pertanto una situazione multifattoriale, che unisce fattori psicologici e fattori biologici, spesso, intersecati tra loro in maniera diversa e complessa”.
“Se gli psicofarmaci sono mirati a contenere gli effetti (sintomi), la psicoterapia agisce sulle cause profonde e ha efficacia duratura. In particolare, il processo terapeutico si concentra sulla comprensione dei processi consci ed inconsci alla base dei sintomi e dei pensieri patologici che influenzano i comportamenti, mentre la psicofarmacoterapia agisce attraverso modificazioni biochimiche dei neurotrasmettitori cerebrale responsabili di stati emotivi, come ansia, depressione, allucinazioni e deliri. In tutti i casi, la guarigione mai è un ritorno alla condizione precedente, ma il raggiungimento di un nuovo equilibrio”.
La psicoterapia si basa dunque sulla parola, quella consapevolmente e professionalmente utilizzata, per portare il paziente al cambiamento. “Più specificatamente, la psicoterapia psicosomatica è un percorso che aiuta le persone a capire meglio sé stesse, esplorando i fattori profondi che influenzano il loro comportamento e le loro emozioni, per migliorarne la vita emotiva e le relazioni interpersonali, mentre quella cognitivo comportamentale (CBT) si concentra sul cambiamento dei pensieri e dei comportamenti per migliorare il benessere emotivo”.
“L'approccio psicofarmacologico, infine, consente un più rapido trattamento dei sintomi; spesso, la rimozione di un sintomo importante consente al paziente di ritrovare un suo equilibrio ed un buon funzionamento sociale, così come, di ridurre le ansie e affrontare un percorso psicoterapico” ha aggiungo Monticone. “Tra gli psicofarmaci più usati ci sono; gli ansiolitici e gli ipnotici, i cui effetti sono immediati, ma tendono a dare tolleranza (perdono efficacia nel tempo e, in tempi più lunghi, danno assuefazione con astinenza); gli antidepressivi, i cui effetti si manifestano dopo 3/4 settimane, vanno usati per periodi più lunghi; gli stabilizzatori dell'umore sono utilissimi per il trattamento integrato; gli antipsicotici sono fondamentali nel trattamento delle malattie mentali propriamente dette, ma originano effetti collaterali anche importanti”.
“Generalizzando, in un paziente giovane potrebbe essere più utile un approccio cognitivo comportamentale unito ad un trattamento farmacologico breve; in un pazienti adulto, invece, un approccio psicodinamico unito ad un trattamento farmacologico adeguato alla clinica; in un paziente anziano, infine, una terapia di supporto unità ad un trattamento specifico con il minore impatto possibile sulla vigilanza e sulle funzioni cognitive. Sempre, è essenziale bilanciare attentamente e in maniera personalizzata l'uso di psicofarmaci e psicoterapia”.
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