CRA e Banca di Legnano insieme per dar vita ad una nuova banca
di Carlo Beltrame
Lunedì 13 febbraio si concluderà il processo di fusione fra Cassa di Risparmio di Alessandria e banca di Legnano.
Sull’asse Alessandria-Legnano, nello spazio cerniera tra due regioni forti come la Lombardia e il Piemonte, nasce una nuova banca. Porta con sé ricordi storici, come i cappelli Borsalino e le biciclette Legnano, ma anche un potenziale economico, in parte ancora inespresso e in qualche punto oggi in difficoltà, di rilievo nazionale e internazionale. C’è sicuramente bisogno di una rinnovata e dinamica banca per occasioni di rilancio e comunque di un continuo forte sostegno. Su questo importante evento, abbiamo sentito Carlo Frascarolo, presidente della Cassa di Risparmio di Alessandria è già entrato nel consiglio di amministrazione della Banca di Legnano (con il probabile ruolo di vicepresidente).
Innanzitutto, quale sarà il nome della nuova banca? Troveremo ancora sui “nostri” sportelli l’insegna storica della Cassa di Risparmio di Alessandria ?
«La ragione sociale sarà temporaneamente Banca di Legnano, che rimarrà all’interno del gruppo Bipiemme, ma il marchio Cassa di Risparmio di Alessandria sarà tutelato e mantenute all’insegna di tutti i nostri 90 Sportelli e resterà di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nel caso non fosse più utilizzato (ipotesi peraltro assurda)».
E quale sarà il potenziale in risorse umane (quanti addetti in totale), come rete complessiva e capillare e come dotazione patrimoniale e di risorse?
«La “nuova” Banca opererà con 208 filiali distribuite in Lombardia (100), Piemonte (95) e Liguria (13) e con circa 1.300 dipendenti. Avrà un patrimonio netto di 1.350 milioni di euro».
Questo potenziale (anche per il grande gruppo bancario di Milano in cui si trova ad operare) sarà certamente un importante vantaggio per i territori e i governi locali, per le imprese, per le famiglie…
«Le due Banche sono per cultura e tradizione banche del territorio con particolare attenzione alle realtà locale. La nuova banca con una potenziata patrimonialità sarà più elastica nella gestione del credito alle imprese e ai privati, più competitiva su vasta area e, quindi, in grado di rilanciare nuove risorse all’interno del sistema economico. Sicuramente “da oggi la nostra banca diventa più forte” come recita lo slogan della nuova campagna pubblicitaria».
L’occupazione della Cassa di Risparmio di Alessandria sarà mantenuta? Sarà possibile qualche fenomeno di osmosi di personale delle due banche che si sono fuse?
«Tutto il personale farà parte di un’unica società, salvaguardando il personale CRA. Non ci saranno infatti licenziamenti ed eventuali trasferimenti potranno avvenire solo se concordati. Credo che questo sia un grande risultato ottenuto, visto i licenziamenti che si stanno attuando proprio in questi giorni in altri istituti di credito».
Ci sarà un occhio attento anche ai problemi e ai progetti, oltre ad Alessandria, delle numerose città medie (come Casale Monferrato) che sono la ricchezza della nostra provincia e oltre ?
«Sicuramente. Uno degli obiettivi è la valorizzazione del territorio per continuare a seguire adeguatamente tutti i nostri clienti. La “nuova” Banca trasmetterà un positivo segnale di sicurezza e stabilità e aiuterà il rilancio dello sviluppo locale. Oggi avere un patrimonio consistente è la base per poter fare “banca” ed essere veramente di aiuto alle imprese e alle famiglie».
Un giudizio sulla presenza degli uomini di Alessandria (dal consiglio di amministrazione al management , al personale tutto) nella nuova banca?
«Il Consiglio attuale è composto da nove membri tra cui il sottoscritto, ad oggi unico espresso dalla Fondazione CRA. Il Consiglio dovrà essere integrato e probabilmente il nostro territorio potrà essere maggiormente rappresentato. Per quanto riguarda il personale che sinora ha operato nella CRA andrà ad occupare importanti ruoli nel nuovo organigramma che si sta delineando, ed in particolare rimarrà il Responsabile Commerciale attuale che ben conosce la clientela locale».