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Viaggio a Fubine, infernot cattedrali sotterranee

Appuntamento a Fubine col sindaco Dina Fiori e col vice sindaco Piero Longo che ci accolgono nel palazzo comunale con un caffè accompagnato dai biscotti dell’infernotto, prodotti dalla pasticceria “Sesto senso” e risultati vincitori secondo le preferenze espresse dagli assaggiatori nel concorso di selezione DE.CO. del comune di Fubine. Il marchio è stato registrato presso la Camera di Commercio di Alessandria. Un secondo assaggio, ancor più promettente, ci viene offerto dalla piacevole visita in anteprima di tre degli oltre settanta tesori nascosti di Fubine, dove il censimento continua... Iniziamo proprio dalla piazza del comune accolti da Benedetta Lombardi Testa, la proprietaria di una casa del Settecento, che ha la fortuna di avere uno dei più antichi infernot del paese. Un lungo e stretto cunicolo con nicchie su tutto il perimetro e un collegamento ad ambienti più profondi, tra cui una grande ghiacciaia. Una vera e propria cattedrale sotterranea. Scendiamo poi sulla passeggiata panoramica degli spalti per entrare nel palazzo di Flavio Sacchi. L’infernot è collegato ad un’ampia cantina, trasformata in tavernetta per fare “ribota” (dal francese “faire ribote”, vale a dire fare baldoria mangiare bere e divertirsi). Nel pavimento dell’infernot a due camere a pianta circolare sono stati sistemati faretti che conferiscono un particolare effetto scenografico. Concludiamo il tour con l’infernot del sindaco, a monocamera con colonna centrale, che ricorda l’abside di una chiesetta romanica, ma il millesimo ci riporta al 1836. Al ritorno uno sguardo alla seicentesca chiesa della Confraternita dei Battuti, detta del Ponte perché posta a guardia del borgo a ridosso del ponte levatoio di legno che dava accesso alla porta principale del nucleo fortificato. E’ stato ultimato il restauro, ci dice il sindaco, con una spesa di 600 mila euro provenienti dalle Fondazioni CRT e Intesa San Paolo, oltre al Gal Basso Monferrato e ad Arcus, la Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo (amministratore unico Ludovico Ortona). Mancano solo 50 mila euro per restituire agli abitanti una moderna sala polifunzionale, arredata con confortevoli poltroncine in grado di accogliere eventi e manifestazioni.

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