Proposta Schmidheiny: ancora tante le domande senza risposta
di Antonio Foti
Le istanze formulate all’attenzione dell’amministrazione comunale da parte dell’Associazione familiari vittime dell’amianto con riferimento agli aspetti più controversi della ben nota vicenda eternit meritano, indubbiamente, un adeguato dibattito ed approfondimento nella sede istituzionale più indicata allo scopo: il Consiglio comunale.
Sono davvero tanti i cittadini casalesi che continuano a chiedersi da quanto tempo sia effettivamente cominciata la trattativa con gli avvocati dell’imputato svizzero e perché il documento della trattativa non sia stato reso noto a tutte le parti politiche restando tuttora segreto e riservato?
E sono altrettanto numerosi i cittadini che si chiedono, con grande perplessità, perché non sia stato promosso uno strumento di consultazione popolare su questo delicato tema e perché, infine, non sia stata accolta la legittima istanza dell’UDC che chiedeva di vincolare l’eventuale risarcimento ottenuto esclusivamente a progetti di bonifica del territorio e di ricerca scientifica?
Domande chiare, semplici, comprensibili ed assolutamente rappresentative dell’esigenza più che legittima dei cittadini di conoscere tutti i risvolti di una vicenda storica inquietante le cui ricadute sociali sono tutt’altro che semplificabili e prevedibili come vuole semplicemente lasciare intendere l’Amministrazione comunale. Di fronte a tali ovvie e legittime aspettative, l’iniziativa più opportuna non può che spettare al presidente del Consiglio comunale che nella sua posizione di garante istituzionale della Sovranità popolare dovrebbe avvertire il dovere di promuovere questo dibattito con tutte le modalità e i tempi che si renderanno necessari ed al di sopra di tutte le singole e rispettabili posizioni politiche fin ora emerse.
In gioco non è soltanto la credibilità dell’attuale maggioranza ma di tutto il Consiglio comunale perché è dovere di tutte le parti politiche, nel pieno rispetto della memoria di circa 1800 vittime, di adoperarsi con impegno e dedizione per fare assolutamente chiarezza su questa vicenda che continua a generare inquietudini e malessere in gran parte della cittadinanza.
È soltanto con la trasparenza e con la piena condivisione delle istanze sostenute dalle associazioni delle vittime, dalle organizzazioni sindacali e da tanti comuni cittadini che la bandiera Eternit - giustizia, che sventola ancora da tante case della nostra città, potrà tornare ad avere un senso compiuto e testimoniare, non solo sul piano simbolico, l’ impegno sociale e politico della nostra comunità per la tutela dell’ambiente quanto soprattutto per la difesa dei diritti delle vittime e delle parti lese più esposte.