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  • 04 settembre 2015
  • Casale Monferrato

Un po’ di chiarezza sull’ampliamento della “Bazzani”

Gentile direttore rispondo alla lettera del 7 agosto a firma dell’ex componente del Consiglio di Amministrazione (Cda) Claudio De Luca (e oggi membro del Comitato di Controllo Generale) ribadendo le posizioni aziendali sul dibattito in merito al possibile ampliamento della discarica di località Bazzani. La discarica di località Roncaglia fu autorizzata dalla Regione all’inizio degli anni ‘90, costruita e gestita a lotti a partire dal 1996 (principalmente per ridurre gli investimenti economici iniziali e, conseguentemente, mantenere contenute le tariffe di smaltimento) dapprima dal Consorzio Smaltimento Rifiuti e, in seguito alla trasformazione avvenuta il 1/7/2003, da Cosmo spa. Con l’entrata in vigore dalla Legge 36/2003, che imponeva caratteristiche tecnico gestionali più stringenti, Cosmo decise di proporre alla Provincia di Alessandria (ente che nel frattempo divenne competente ad operare, su delega della Regione, in campo autorizzativo per gli impianti di smaltimento rifiuti) di considerare la discarica di località Roncaglia come la somma di 4 vasche distinte al fine sempre di contenere i costi (soprattutto quelli relativi alle opere di chiusura delle vasche all’epoca già esaurite, in particolare la n. 1 e la n. 2). La Provincia autorizzò e, a far data dal 2006, tale suddivisione divenne operativa e, da tale momento, divenne compito di Cosmo misurare esclusivamente le vasche in fase di coltivazione e comunicarne trimestralmente la volumetria occupata. Nel contempo per ottimizzare l’utilizzo dell’invaso geometrico autorizzato Cosmo fece progettare e, successivamente, ne chiese autorizzazione alla realizzazione e gestione una 5° vasca per poter incrementare la volumetria complessiva autorizzata dai 500.000 mc iniziali a 575.000 mc (iter procedurale conclusosi nel 2009). Il progetto della 5° vasca rappresentava un recupero geomorfologico dell’invaso autorizzato originariamente ossia prevedeva il recupero di una quota di volumi in eccesso già utilizzata nella coltivazione delle prime 4 vasche e, in parte, sfruttando volumi ancora disponibili e liberi da rifiuti in aree quali le strade di accesso alle vasche 3 e 4 e in altre aree di servizio per un ammontare complessivo teorico di 75.000 mc. La misurazione ufficiale del dato assoluto della volumetria residua della 5° vasca è divenuta nota ufficiale e misurata solamente al momento dell’inizio dell’utilizzo della 5° vasca stessa cosa avvenuta nel mese di novembre 2014, mentre in precedenza la volumetria effettivamente disponibile non era mai stata misurata ma sempre stimata sulla base dell’autorizzazione rilasciata. In merito all’urgenza attuale di arrivare a una decisione occorre però ripercorrere i fatti che si sono susseguiti in merito al tema della possibile realizzazione di una nuova 6° vasca, problematica che fu posta fin dall’insediamento del precedente Cda di Cosmo (di cui il consigliere De Luca faceva parte) oltre 5 anni fa come dimostrato dai seguenti documenti ufficiali e principali avvenimenti: • La delibera di Giunta Comunale del Comune di Casale Monferrato n. 52 del 4/3/2010 in merito al nulla osta a Cosmo per la progettazione di una 6° vasca di ampliamento ed in cui si ipotizzava la chiusura della discarica nel corso dell’esercizio 2013 sulla base di dati forniti da Cosmo stessa; • Lo studio di fattibilità che Cosmo spa affidò nel giugno 2010 allo studio associato di ingegneria Golder Associated di Torino e consegnato mese di settembre 2010 quale elemento utile per successive valutazioni e recepito dal Cda di Cosmo con delibera n. 49 del 4 novembre 2010; • La bozza di budget relativa all’anno 2011 in cui si inserirono gli investimenti necessari alla progettazione definitiva e all’acquisizione dei terreni per la realizzazione della 6° vasca; la decisione che scaturì durante la discussione dell’argomento nell’Assemblea di Cosmo (svoltasi in data 28 aprile 2011) fu di rimandare ogni decisione in merito in quanto un’accesa discussione tra i Soci portò alla decisione della maggioranza dei soci di spostare la sede delle decisioni strategiche alla sede dell’Assemblea dei soci del Consorzio Casalese Rifiuti CCR (che in realtà risulta composta dagli stessi 44 soci di Cosmo spa); • Il CCR aveva infatti istituito un apposito tavolo di lavoro (composto dai presidenti delle unioni dei comuni presenti sul territorio e dal sindaco di Casale Monferrato) che si riunì il 18 aprile, il 1° giugno e il 27 giugno del 2011 per valutare anche delle alternative tecnico/economiche alla realizzazione della 6°vasca (quali l’incenerimento presso il termovalorizzazione di Vercelli o presso il cementificio Buzzi di Robilante (Cn) e/o lo smaltimento presso altre discariche tra cui l’impianto di proprietà dell’ARAL di Alessandria) ma i risultati delle valutazioni non venero mai presentati né all’Assemblea dei soci del CCR né a Cosmo spa, ma ebbero l’effetto comunque di rinviare le decisioni in merito; • Nel contempo lo sfruttamento degli abbassamenti delle quote di rifiuti conferiti nella 4° vasca in fase di coltivazione (fenomeno dovuto principalmente all’intensa attività di compattazione svolta dal personale di Cosmo spa e, in parte, anche al fenomeno di auto-compattazione spontanea dei rifiuti abbancati in discarica) produssero la possibilità di ulteriori conferimenti cosa che ha consentito a Cosmo l’utilizzo della 4° vasca di fino a metà del 4° trimestre 2014; • A questo punto risultando la data di presunta chiusura nel corso dell’esercizio 2017 occorre procedere con aumentata rapidità a decidere in merito alla scelta su come garantire la continuità nello smaltimento dei rifiuti prodotti dal territorio casalese argomento di cui si discute anche sui giornali locali dall’inizio del 2015 ed in merito al quale decisioni ufficiali non sono ancora state prese. In merito al riferimento fatto dal consigliere De Luca alla nota del CCR datata 11 maggio 2009 a firma dell’allora presidente del CCR, Spinoglio, a commento della bozza di budget per l’anno 2009 i dati richiesti sono da allora sempre stati trasmessi da Cosmo spa tempestivamente e compatibilmente con i tempi connessi con i passaggi di approvazione formale da parte dagli organi competenti della società. Inoltre, relativamente alla convenienza di esportare i rifiuti presso altri impianti di smaltimento, quanto affermato dal consigliere De Luca non trova riscontro in documenti ufficiali predisposti né dal CCR o dei loro consulenti incaricati né tantomeno trasmessi a Cosmo spa mentre va sottolineato, nel contempo, che sia l’ATO GR AL (per quanto concerne il servizio di smaltimento) che il CCR stesso (per quanto concerne il servizio di raccolta e trasporto) hanno relazionato positivamente sull’operato di Cosmo spa non più tardi che alla fine dell’anno 2013 mediante relazioni analitiche molto approfondite e pubblicate ai sensi dell’ art. 34 comma 21 del D.L. 179 del 18/10/2012 convertito in L. n. 221 del 17/12/2012. Infine occorre sottolineare che, anche in caso di chiusura degli impianti Cosmo, per esportare i rifiuti altrove i costi di Cosmo relativi al centro di costo dello smaltimento non potranno assolutamente azzerarsi, pur riducendosi, ma andranno necessariamente a sommarsi agli esborsi necessari a trasportare e smaltire in altro impianto i rifiuti prodotti dal territorio Casalese. Fiorenzo Borlasta Direttore generale di Cosmo Spa

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