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Casale Calcio, i milanesi si son messi al lavoro! Ottimista Riboldi, ma la strada è lunga ...

Sono giorni convulsi attorno al Casale Calcio che sta vivendo un'estate ancor più tormentata del solito. In gioco c'è la salvezza del club che, in caso di mancata iscrizione entro il prossimo 30 giugno, sarà costretto a chiudere i battenti e a ripartire dai dilettanti con una nuova ragione sociale. La trattativa Foppiani-Goveani pare essersi sbloccata dopo la riunione fiume di mercoledì sera ad Alessandria, ma la strada è ancora lunga e il tempo è agli sgoccioli.

VENERDÌ POMERIGGIO: "QUALCOSA SI MUOVE ..."
Le prime voci circolate nella mattinata di giovedì erano improntate all'ottimismo, tant'è che gli emissari di Goveani avevano subito cominciato a lavorare per ottenere la fidejussione necessaria all'iscrizione.

Sul fronte milanese, tuttavia, giovedì si è mosso poco o nulla. Zanon ha continuato a tentennare o perlomeno a non comunicare le sue decisioni all'esterno con il risultato di creare allarmismi. Poi venerdì pomeriggio, grazie alle dichiarazioni dell'assessore Riboldi, si è intravista una schiarita. Alla Foppiani si chiede innanzitutto di ricapitalizzare la società per rispettare i vincoli di bilancio imposti dalla Federcalcio e di revocare la liquidazione del club. Il presidente e amministratore unico è sembrato finora ostaggio dei suoi consulenti e non ha dato seguito in tempi brevi agli accordi intercorsi fra le parti, creando ansia in tutto l'ambiente

LA RIUNIONE DI MERCOLEDÌ SERA
Mercoledì sera ad Alessandria, padrone di casa era il presidente della Provincia Paolo Filippi. L'amministrazione comunale di Casale Monferrato, rappresentata dal sindaco Giorgio Demezzi e dal giovane assessore Federico Riboldi, era giunta alla riunione con un documento firmato dal notaio pinerolese Roberto Goveani (rappresentato da un proprio legale) che si dichiarava pronto a rilevare la gestione del club dal Gruppo Foppiani, proprio come richiesto da quest'ultimo a febbraio.

Dall'altra parte del tavolo, ci si attendeva che l'attuale proprietà milanese (oltre a Zanon era presente un avvocato di fiducia) prendesse finalmente una direzione precisa e chiarisse una volta per tutte le sue intenzioni: in un senso o nell'altro, perché non aveva più senso alcuno tergiversare.

I segnali che erano giunti dopo la fase pomeridiana dell'incontro non erano stati del tutto rassicuranti, perché Zanon e il suo legale erano parsi poco reattivi e determinati. Sono seguite ore di agonia, ma con una speranza di sopravvivenza ancora esistente, per un Cinghiale nerostellato che, se l'ipotesi peggiore si concretizzasse, sarebbe costretto a ripartire dalle categorie dilettantistiche. Dopo cena si è ripreso a discutere e nessuno ha più rilasciato dichiarazioni, ad eccezione di un eloquente sms dell'assessore Riboldi verso le 22 ("sperumma", il testo) che chiariva solo il perdurare dell'incertezza.

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE
All'alba di giovedì il tam tam è ricominciato e indiscrezioni in senso ottimistico erano giunte dal Torinese, poi nulla più per tutto il resto della giornata, fino all'ulteriore passo avanti di venerdì pomeriggio di cui abbiamo riportato notizia.

Resta una sola settimana e la sensazione è che Zanon vorrebbe chiudere la vicenda senza perderci la faccia, ma anche che qualcuno attorno a lui stia lavorando per far trascorrere il tempo e giungere a quella liquidazione messa in atto sin da febbraio e mai revocata. Speriamo non sia così!


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Michele Castagnone

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