Lega Nord: illazioni diffamatorie sulla nomina di Caire
di Emanuele Capra
Pensavamo di aver sentito tutto e di tutto dall’opposizione, evidentemente ci mancava un attacco del genere.
Spiace leggere le illazioni gravemente diffamatorie dei colleghi del centrosinistra Lavagno, Sandalo e Merlo sulla nomina di Caire.
Spiace perché al di là del gioco delle parti, per cui è lecito ogni tanto esasperare qualche tono, ritengo che il rispetto della persona non debba mai essere trascurato. Cosa che invece questa volta il centrosinistra ha purtroppo fatto con una caduta di stile che non mi sarei mai aspettato da persone che, al di là delle diverse opinioni politiche, stimo molto sotto il profilo personale.
Spiace perché se l’invito alla moderazione nei modi e nel registro non proviene dalla stessa classe dirigente che ha governato per tanti anni e sa perfettamente che a questi livelli si fa politica quasi esclusivamente per passione ed entusiasmo, allora sperare in un riavvicinamento tra politica e cittadinanza resterà sempre un’utopia.
Venendo invece al merito della questione e tralasciando appositamente di rispondere agli attacchi strumentali dei colleghi, talmente infondati e pretestuosi da non meritare neppure un cenno, la spiegazione del perché un nuovo assessore è fin banale nella sua semplicità. Purtroppo un brutto male si è portato via due amici nell’arco di pochi mesi, riducendo il numero degli assessori da otto a sei con la conseguenza che le loro deleghe, da sempre suddivise su più assessorati, sono state per forza di cose ridistribuite tra i restanti membri della Giunta ed in gran parte sono state riassegnate al sottoscritto.
Ad evitare il rischio di trascurarne alcune, o peggio ancora di svolgerle in modo approssimativo, nasce la richiesta della Lega Nord di sostituire, seppur a soli 6 mesi dalle elezioni, Filiberti e Pizzamiglio con un nuovo amministratore che ereditasse qualcuna delle competenze a me riassegnate.
Perché Carlo Caire? Perché non è un militante della Lega; a sei mesi dal voto e viste le circostanze in cui si è presentata l’esigenza di una nomina, non ci pareva opportuna una candidatura di natura politica ma abbiamo preferito attingere dalla società civile ed in particolare da qualcuno che conoscesse la macchina comunale. Inoltre, Carlo è un professionista stimato e competente che siamo certi saprà trasferire nella gestione delle deleghe assegnategli, seppur per breve tempo, le sue idee e le sue capacità. Infine, data la stima che già c’era con Filiberti e Pizzamiglio, sappiamo che avrebbero condiviso la proposta.
E’ vero mancano solo sei mesi al voto, e in altre circostanze non avremmo mai avanzato una richiesta del genere, ma la situazione creatasi è stata drammaticamente e tristemente eccezionale e ha richiesto una soluzione eccezionale, soluzione che, a dispetto delle sterili polemiche sollevate dal centrosinistra, ha poco di elettorale e tanto di concreto.