"La Pieve di Velezzo è un aggruppamento di cascinali bassi intorno a un chiesetta, un campanile ed uno storico battistero. Il colore generale è quel bel rosso rugginoso patinato del cotto antico lombardo. L’autenticità romanica, e forse romanico-precoce, è subito evidente. L’antichissimo battistero risale all’undicesimo secolo: quale grazia, quale perfezione di misure, quale morbidezza di colori e forme!».
Così scriveva sul quotidiano “Il Giorno” del 1° novembre 1996 lo scrittore Mario Soldati su questo recondito angolo di Lomellina. Vi sorge un antichissimo complesso architettonico, una costruzione romanica di incredibile suggestione che sembra perdersi nell’immensità della pianura risicola tra i filari di pioppi e il cielo.
Si tratta di una delle più antiche chiese plebane della Lomellina, dedicata a Santa Maria Nascente, certamente il primo nucleo cristiano di questa terra, dopo quello di Lomello, importante snodo stradale sulla via delle Gallie, poi roccaforte dei Longobardi e infine piccola capitale in età carolingia.
Già in decadenza nel IX secolo, la pieve perse dopo il Mille la sua autonomia diventando dipendente della chiesa di Santa Maria Maggiore di Lomello, tanto da essere indicata dal popolo come Santa Maria Minore.
Oggi l’edificio religioso, ampliato nei secoli successivi, conserva notevoli tracce dell’originaria struttura architettonica romanica, fra cui l’abside, il campanile e gli elementi decorativi della fiancata verso il cortiletto, in particolare una bella finestra a feritoia.
Accanto alla chiesa vi è il battistero dedicato a San Giovanni Battista. Una costruzione a pianta circolare con piccola abside e protiro rettangolare. Costruito intorno al Mille in pietra e mattoni a spina di pesce, decorato esternamente con due ordini di lesene e archetti pensili, presenta all’interno una singolare cupola a calotta unica che grazie ad un attento restauro ha cancellato le offese del passato quando il suo spazio era diviso tra la camera da letto e la cantina della canonica.
Sono ben visibili nella tessitura muraria materiali romani di reimpiego, come le inconfondibili suspensurae con motivi a raggiera, vale a dire i pilastrini a sezione quadrata o circolare, in genere di mattoni, che sorreggevano il pavimento delle sale termali romane destinate ai bagni caldi, intorno ai quali circolava l’aria calda dei forni. Materiali di cui non è certa la provenienza, ma che potrebbero essere in rapporto ai ritrovamenti romani scoperti nelle vicinanze della pieve e documentati dalla monumentale tesi di dottorato in Archeologia e Antichità Post-classiche intitolata “Il territorio della Lomellina tra Tardoantico e Alto Medioevo”, discussa da Nancy Tiziana Grande all’Università degli studi di Roma La Sapienza nell’anno accademico 2008-2009.
Dionigi Roggero
IL TOUR CON IL SINDACO BERZERO E L'ESPERTA VALERIA CECCHETTO (E... LE PALLe DI AGILULFO)
Questo itinerario nasce da un bel depliant a colori ricevuto via e mail che promoziona gli Itinerari romanici in Lomellina; un tour che parte ogni ultima domenica del mese da Lomello, tocca Velezzo e finisce a Breme dove si ha diritto alla ‘Merenda del frate’ in una suggestiva cripta (o li vicino).
Noi iniziamo da Breme perchè ci fa da chaperon l’attivissimo sindaco Franco Berzero che ci tiene a mostrarci le novità rispetto al “Viaggio” dell’11 aprile 2008. Facciamo un salto di mille anni e scendiamo nella chiesa preromanica di San Pietro, la cripta ora ha anche un’apertura verso la sacrestia.
Sulla piazza del municipio si sta restaurando col contributo dell’assessorato provinciale alla cultura lo stemma degli Olivetani. Poi grazie agli otto mila euro di finanziamento Fai (“Luoghi del cuore”) si maschererà la cabina Enel davanti all’Abbazia con una meridiana e stemmi (al lavoro il casalese Rolando).
Partenza in auto, il sindaco ha fretta e la stradina contornata da un fossatone ai due lati non è delle migliori, specie se si incrociano Suv o trattori. Dopo Sartirana passiamo Semiana. Spunta l’arcobaleno quando raggiungiamo la pieve di Velezzo dell’anno Mille come recita il cartello turistico giallo.
Ci attendono Valeria Cechetto esperta di arte e presidente della Pro Loco di Breme e il custode Marco Santimaria.
Entriamo quasi sospinti dal vento nella chiesa plebana di Santa Maria Nascente. Molto antiche le finestre a feritoia.
Entriamo nel vicino battistero, restaurato negli anni Ottanta: la cupola a calotta unica nel suo genere ricorda il tempio di Gerusalemme.
All’ingresso una lapide datata 1482 in onore di un cardinale della famiglia Visconti. Tutto il complesso “respira romanico” forse per la vicinanza di Lomello e la guida ci ricorda anche i ritrovamenti vicino all’Agogna. In effetti tra le curiosità le piastrelle circolari che suscitano l’interesse degli studiosi. Abbiamo un ulteriore parere di alto livello procuratoci dal prof. Olimpio Musso che ha girato l’immagine a Ermanno Arslan, archeologo e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, questo il suo giudizio: “si tratta certamente di una suspensura, destinata a sostenere il pavimento sopraelevato nei bagni romani. Sotto il pavimento circolava l’aria calda per il riscaldamento. Si tratta di un reimpiego piuttosto comune di materiale più antico (I-V sec.), proveniente da terme, pubbliche o private, è difficile dire”.
Ultima tappa Lomello importante mansio romana prima (sulla strada delle Gallie attraverso il Monginevro) e corte longobarda poi. Parcheggio di fronte al castello (vi ammirammo gli affreschi col prof. Castelli) e fatti pochi passi eccoci pronti alla visita dei due maggiori esempi del romanico in Lomellina: la chiesa di Teodolinda (S. Maria Maggiore) e il battistero (dedicato a San Govanni, siamo preparati su una piccola guida dell'editrice Liutprand che ci fece avere un giorno da Pavia la carissima amica Rachele).
Entriamo, sempre grazie ai buoni uffici della nostra grande esperta (che sul complesso ha fatto una tesi) e rimaniamo ancora una volta stupiti dal fascino della storia.
Valeria alfin ci accompagna alla Pro Loco per l’assaggio delle ‘palle di Agilulfo’ (fresche, buonissime, Agilulfo era il secondo marito di Teodolinda) einvitarci, depliant muniti, alla prossima collaudata sesta edizione (18-20 giugno) di Laumellum, festa longobarda per le nozze di Teodolinda.
Luigi Angelino
ITINERARI- ISTRUZIONI PER L'USO
Itinerari romanici: ritrovo alle 15 in Piazza Crivelli a Lomello, dove le guide turistiche della Pro-Loco di Lomello coordinate da Valeria Cecchetto accompagneranno i visitatori. Si inizia con la visita a Lomello, quindi si prosegue per la Pieve di Velezzo si conclude a Breme alle 17,00 circa, dove al termine del tour su prenotazione si potrà fruire della “Merenda del Frate” al costo di 5€ a base di prodotti tipici.
L’ iniziativa verrà proposta ad ogni ultima domenica del mese da Marzo a Giugno e da Settembre a Novembre con possibilità su prenotazione, di effettuare l’ itinerario anche in altri giorni.
L’ evento è Patrocinato dall’ Assessorato del Turismo della Provincia di Pavia e dall’Ecomuseo del Paesaggio Lomellino.
Info per l’itinerario in Lomellina tel. 339 3049936, 328 7816360 .
LOMELLO
Nei periodi marzo-giugno e settembre-ottobre ogni domenica e festivi le guide della Pro Loco Lomello aspettano i turisti di fronte al castello dalle 15 alle 18 per visite guidate di un'ora e mezzo. Info 0384 85542 e 339 3049936.
FOTO. La cripta di Breme, all'interno del battistero di Velezzo (che affianca la chiesa di S. Maria Nascente) e lo splendido complesso di Lomello