Indulto e sicurezza: Nuove Frontiere al fianco dei sindaci monferrini
Abbiamo appreso dal Monferrato di martedì scorso che il Sindaco di Camino, Sergio Guttero, a nome di una trentina di Sindaci del Monferrato Casalese, ha indirizzato una lettera al Ministro della Giustizia, al Presidente del Senato ed al Presidente della Camera dei Deputati, criticando a fondo la legge sull’indulto votata la scorso anno dal Parlamento. La Associazione Nuove Frontiere come espressione della società civile, esprime al riguardo il suo consenso.
L’indulto è un istituto che condona in tutto o in parte la pena inflitta o la commuta in un’altra specie di pena. Nel caso avvenuto, l’indulto, oltre ad altri aspetti, ha garantito uno sconto di pena fino a tre sulla pena, elargizione notevole valutando che di esso hanno beneficiato per intero persone che avevano commesso certi tipi di reati ( comunque allarmanti: microcriminalità ) e parzialmente e notevolmente comunque persone che avevano commesso reati gravi o gravissimi.
L’argomentazione fondamentale addotta è stata che mancano le carceri e che l’affollamento di esse creava notevoli problemi in aumento, costringendo altresì i detenuti a vivere in situazioni igieniche non accettabili. Senonchè, detta argomentazione, in uno Stato di Diritto e Democratico quale è ormai da tempo il nostro, non regge neppure alla più benevola considerazione, perché chi governa (ed in generale le forze politiche), deve prevenire ciò che è prevedibile: ed era del tutto prevedibile ed anzi era accertato che le carceri via via si stavano riempiendo negli anni. Se dunque il problema era quello dell’affollamento delle carceri, bastava costruire più carceri ( cominciando ad attivare quelle già costruite ma non adibite ). La legge sull’indulto inoltre, è stata approvata, come si dice oggi, trasversalmente sia da Partiti di maggioranza sia da Partiti di opposizione e questo fatto allarma ancora di più.
Uno Stato moderno e democratico – attraverso la sua classe politica – deve salvaguardare giustizia e sicurezza dei cittadini, garantendo certamente anche condizioni di vita accettabili per i detenuti. Il non prevedere che l’indulto sarebbe stato – nel caso – poco più che un palliativo ( fondate sono le acute, reali, concrete osservazioni critiche sollevate dai Sindaci ) tanto che le carceri si stanno riempiendo notevolmente, oltre di fatto configurare forme di ingiustizia e non di giustizia, è stata una valutazione errata di cui nessuno risponde.
I Sindaci nella loro lettera esprimono timori, preoccupazioni, critiche di fronte al provvedimento di indulto ed alle Istituzioni che l’hanno votato dicendo che essi, “”” ultimo anello della catena istituzionale “, si trovano “” ogni giorno in trincea a dover giustificare scelte governative…, “” alla gente che subisce furti ritrovandosi magari il già condannato libero a distanza di giorni.
Noi di Nuove Frontiere vogliamo dire che essi, Sindaci, non devono affatto essere considerati l’ultimo anello della catena istituzionale, ma se mai il primo e fondamentale perché a contatto con la gente, e che i più alti vertici, a maggior ragione se parlando ed agendo per il bene comune, devono sentire le loro ragioni, le loro valutazioni e le loro critiche perché le stesse sono dai Sindaci verificate giornalmente e concretamente.
Concludono i Sindaci affermando che lo Stato deve agire ed operare “” garantendo soprattutto quegli elettori e quei cittadini corretti che per esso producono e lavorano seriamente. “”
Per il Direttivo allargato di NUOVE FRONTIERE per la Difesa ed il Rilancio di Casale e del Monferrato
Il presidente Gian Carlo Curti