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  • 26 settembre 2013
  • Casale Monferrato

Vogliamo una Casale moderna, ma sembra di andare indietro di decenni

“La città può, anzi deve, andare verso una brillante stagione di risveglio culturale ed un nuovo orgoglio di essere comunità". Si conclude così il “manifesto” che puntualizza i principi ispiratori di CasaleBeneComune. Assistendo a ciò che è avvenuto domenica 22 all'auditorium di S.Filippo, diciamo che già dalle prime battute dei relatori (ci preme ricordarne i nomi, così da poterli tramandare ai posteri: l'avv. Giorgio Razeto, giurista per la vita e bioeticista, e l'avv. Mauro Ronco, reggente regionale di Alleanza Cattolica ), l'impressione, che andava via via in crescendo, era quella di essere tornati indietro di decenni, o forse anche di secoli, e la stagione di un “brillante risveglio culturale” sembrava svanire come un miraggio all'orizzonte … Con maniere compite per somministrare meglio la violenza verbale delle affermazioni, sono state snocciolate tutta una serie di teorie raffazzonate, disinformazione programmata a tavolino, pregiudizi osceni senza nessun fondamento,mascherati con il balletto del pietismo e del buonismo più scadente; il tutto condito qua e là da offese esplicite, pronunciate con la massima tranquillità ed il sorrisetto di circostanza di chi è avvezzo a parlare ad una platea silenziosa e consenziente. Ma prendiamo in esame alcuni dei punti salienti di questa conferenza illuminante … L'omosessualità è stata paragonata alla pedofilia - Affermazione gravissima, inqualificabile. Quindi, al dì fuori della coppia- standard, quella benedetta dalla “tradizione”, cioè la coppia eterosessuale, si precipita nel baratro del vizio, del “soddisfacimento smodato di ogni desiderio”, come se l'identità e l'orientamento di genere di un essere umano fossero questione di pura perversione e, sottointeso, (ma neanche tanto …), di “peccato”, visto che si va contro la legge naturale ( ? ) e dunque si è già in odore di zolfo ... Immaginiamo quale impatto possano avere simili sentenze nei confronti della sensibilità di chi, credente, viva la propria identità sessuale al di fuori dello schema stabilito … Si definiscono i concetti di “legge naturale” e “realtà” in modo arbitrario,raccattando citazioni letterarie e filosofiche qua e là, ed imponendo le proprie tesi come verità condivise da tutto il mondo cattolico quando, al contrario, si tratta solamente della posizione di una minoranza, com'è infatti Alleanza Cattolica, che non riscuote certo le simpatie dei credenti più aperti alla condivisione, al dialogo, al rispetto e all'accettazione dell'”altro da sé.” Si afferma che l'omofobia in realtà non esista, (è soltanto un fatto mediatico), ma al contempo si ribadisce che essere contrari ad una legge che tuteli chi non appartiene alla schiera eletta degli eterosessuali, è facoltà di “libera espressione.” Noi crediamo invece che l'omofobia sia semplicemente la libera espressione sì, ma dell'intolleranza e dell'odio, com'è stato giustamente rimarcato a gran voce da un'attivista presente in sala. Quando si entra così intimamente nella vita delle persone, umiliandole con la violenza verbale ed affermazioni lesive della dignità umana, (come quelle che hanno costituito il tessuto portante di tutta la conferenza), non ci si può poi avvalere del diritto di tirare in ballo concetti come “comprensione” e “rispetto”, che in tale contesto risultano semplicemente un ulteriore insulto all'intelligenza di tutti i presenti … Probabilmente ai relatori è sfuggito che il pubblico presente fosse costituito da persone, (e ci preme sottolineare il termine), persone, individui, cittadini, esseri umani, dotati di pensiero,coscienza, valori, sensibilità e sentimenti indipendentemente dall'orientamento di genere. Ricordiamo inoltre con dolore il recente suicidio del ragazzino di 14 anni, che si è gettato dal balcone perché non riusciva più a reggere gli insulti e il dileggio dei compagni : ed è solo uno fra gli innumerevoli casi analoghi accaduti nel breve periodo, casi che dimostrano ampiamente come l'omofobia sia un'invenzione mediatica ! L'indifferenza ed il silenzio sono i motori sotterranei di simili tragedie, che in una società veramente umana, nel senso più pieno del termine, non avrebbero modo di verificarsi. Ci chiediamo con angoscia come possa un'organizzazione, che si avvale dei principi cristiani, mistificare, diffondere disinformazione e mettere a tacere le coscienze di fronte ai drammi causati dalla discriminazione socialmente approvata, forma di violenza fra le più subdole e destabilizzanti. - La presenza del Sindaco e della Presidente del Consiglio Comunale a iniziative di questo tenore, risulta veramente inconcepibile ed inaccettabile, in una città che voglia definirsi democratica e portatrice di valori come la solidarietà, la non violenza ed il rispetto per tutti. In quest'ottica, chiediamo alla comunità cattolica locale se si riconosce e si identifica, (o meno), nelle teorie e nei “principi” promossi dai relatori domenica sera in S. Filippo, valutando l'opportunità di un incontro pubblico , in cui ci si possa confrontare ed approfondire ulteriormente l'argomento. Concludiamo come abbiamo iniziato, con le parole del nostro “manifesto” che costituiscono per noi principi e valori condivisi, che cerchiamo quotidianamente e costantemente di mettere in pratica, da semplici esseri umani consapevoli e cittadini : “Vogliamo ritrovare il gusto della comunità fuori dagli schemi autistici, il piacere di crescere insieme, non a discapito ma con chi ci sta a fianco. Pensiamo a una città aperta agli altri, che sappia riflettere sulle sue ferite e sul suo passato senza negare responsabilità".

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