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I 15 anni del Centro Antiviolenza me.dea

«Che la violenza sulle donne non lasci indifferenti»

«Un gruppo di donne, il forte desiderio di sradicare la violenza di genere in tutte le sue forme, sia all'interno che fuori dalla famiglia. Così 15 anni fa, il 18 aprile 2009, iniziava l’esperienza del Centro Antiviolenza me.dea, in una trentina di metri quadrati nel Borgo Rovereto di Alessandria, divenendo riferimento territoriale collegato al numero nazionale antiviolenza donna 1522». 

Lo ricorda il Centro me.dea che prosegue: «Quell’anno saranno 119 le donne uccise per mano maschile, un tragico numero in linea con le statistiche degli anni precedenti e di quelli che verranno. Se ci fermassimo a questo dato, la tentazione di pensare a un fallimento sarebbe grande; oggi, invece, nel 15esimo compleanno del Centro Antiviolenza, vogliamo invitare tutte e tutti a riflettere sul contributo che l’instancabile attivismo femminista ha apportato al nostro territorio e al lavoro di contrasto e prevenzione della violenza sulle donne che è stato fatto e prosegue ogni giorno». 

Il nome e il logo dell’associazione «si ispirarono a Medea, la donna forte e coraggiosa di Christa Wolf, che reinterpreta in chiave femminista il mito di Euripide. Medea diventa me.dea per mettere la donna al centro del percorso di rinascita, per restituire positività e dignità a una donna denigrata, umiliata e abusata. Il logo dell’associazione ha un forte significato simbolico: è formato dall’omega, l’ultima lettera dell’alfabeto greco, che abbraccia e contiene l’alfa, prima lettera dell’alfabeto, perché da una fine si può generare un nuovo inizio».

Nel 2012 l’Associazione «acquisisce lo status di “onlus” e nel 2014, ottenuto il riconoscimento di “Centro Antiviolenza”, entra formalmente in D.i.Re, la rete nazionale dei Centri Antiviolenza. Nel 2015 apre la prima Casa Rifugio e nel 2014 la sede si sposta al quartiere Pista, in via Palermo 33. Nel 2018 apre il secondo Centro Antiviolenza, con sede a Casale Monferrato, e la seconda Casa Rifugio». 

Da quando ha aperto le sue porte, «me.dea ha fornito un rifugio sicuro alle donne vittime di violenza, offrendo gratuitamente sostegno emotivo, consulenza legale e assistenza pratica in ambito lavorativo e abitativo a oltre 2300 donne, per aiutarle a ricostruire una vita libera dalla paura e dall'oppressione. Sono 44 le donne che in questi anni hanno trovato ospitalità presso le case rifugio e di semi-autonomia di me.dea».

Dalla sua fondazione me.dea «ha triplicato il suo organico e oggi conta 20 operatrici di centro antiviolenza, 5 operatrici di ospitalità e 40 volontarie. Dall’inizio dell’attività ad oggi sono state offerte alle donne 125.000 ore di lavoro, svolto da professioniste in ambito sociale, educativo, psicologico. Questo aiuto è stato offerto anche alle loro figlie e ai loro figli, vittime di violenza assistita».

Accanto al sostegno diretto alle donne, «il Centro ha investito molte risorse nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica, promuovendo la consapevolezza e l'educazione per prevenire futuri episodi di abuso. me.dea ha ideato e realizzato 33 progetti di prevenzione, coinvolgendo il mondo scolastico e sportivo, quello sindacale, l’associazionismo, il tessuto imprenditoriale, e ha svolto formazione a svariati soggetti ed enti istituzionali e civili, coinvolti a vario titolo nell’ambito della violenza di genere.
Anche durante i difficili mesi del Covid e del lock down, i centri antiviolenza sono rimasti aperti e le operatrici hanno continuato a garantire sostegno».

Nei locali dell’associazione «è operativo, da sempre, il Centro Studi me.dea, che rappresenta il luogo deputato alla riflessione sulla violenza di genere. Una delle attività principali che il Centro svolge è l’elaborazione dei dati di ogni tipo di violenza di genere, forte del ruolo di me.dea come referente provinciale per la raccolta dei dati della Rete Antiviolenza della provincia di Alessandria».

«Attraverso eventi e campagne di sensibilizzazione, me.dea ha lavorato assiduamente per creare una società più equa e rispettosa, in cui tutte le donne possano vivere libere da violenza e oppressione. Oltre alle grandi mobilitazioni in occasione della Giornata Internazionale della Donna (8 marzo) e della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne (25 novembre), sono state tantissime le iniziative offerte al territorio, negli altri periodi dell’anno, per un totale di circa 400 eventi, talvolta organizzati in autonomia, spesso promossi in collaborazione con altre realtà del territorio, a conferma dell’importante rete che me.dea è riuscita a costruire negli anni, contaminando altri ambiti della vita sociale».

E laddove non bastassero questi numeri a sottolineare l’assiduo e proficuo impegno del Centro Antiviolenza, qualche settimana c’è stata la consegna alla presidente Sarah Sclauzero di una prestigiosa onorificenza, direttamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Fra i tanti esempi virtuosi presenti nella società civile, il lavoro di me.dea non è passato inosservato e Mattarella ha consegnato il riconoscimento alla Presidente, lo scorso 20 marzo nel corso di una solenne cerimonia a Roma, presso il Palazzo del Quirinale, con la motivazione: “Per affrontare con competenza il tema dell’aiuto alle persone vittime di violenza”.

In occasione di questo anniversario, il Centro Antiviolenza me.dea rinnova «il suo impegno a sostegno delle donne e delle ragazze. Sono tanti i progetti a cui sta lavorando, a cominciare da un’attività di sensibilizzazione che riguarderà per la prima volta la scuola primaria, in particolare l’Istituto comprensivo Francesco Negri di Casale Monferrato. Prosegue anche la ricerca di una nuova sede, più spaziosa e in grado di accogliere le operatrici e le tante attività collaterali che me.dea svolge».

Infine, dopo la campagna di comunicazione “Si scrive libertà, si legge me.dea”, promossa lo scorso marzo, «fra qualche settimana il Centro Antiviolenza sarà di nuovo protagonista nelle città di Alessandria e Casale Monferrato con un’iniziativa che invita la comunità ad unirsi nella lotta per un mondo senza violenza di genere, attraverso la donazione del 5x1000. La grafica è firmata dalla giovane illustratrice alessandrina, Denise Bistolfi, che si sta affermando con il suo stile colorato e fiorato». 

«Basta considerare la violenza sulle donne un problema delle donne!  Il lavoro che resta da fare è grandissimo; l’augurio per questo quindicesimo compleanno è di trovarsi concordi, tutte e tutti, nel non restare indifferenti, addirittura assuefatti alla violenza sulle donne, bensì fare ciascuna e ciascuno la propria parte».


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Michele Castagnone

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