Monferrini in crociera: Cuba, Giamaica, Cayman, Messico (Tulum) col privilegio di fermare il tempo
di Luigi Angelino
Dalla Giamaica, all’Avana a Casale passando dalle Cayman e dal Messico (per i Maya di Tulum)....
Con un volo di ritorno perfetto nel pomeriggio di mercoledì 27, sono tornati i crocieristi Stat, 125 monferrini e valenzani che hanno potuto (tra i primi) approfittare della apertura del Governo cubano alla compagnia italiana Msc Crociere.
Partenza martedì 19, dopo un lungo volo (aereo portoghese, con film in portoghese...) i crocieristi raggiungono l’Avana (troppi controlli...), per l’imbarco sulla Msc Opera (primo impatto buono, ottimi i menù). Gli ambienti si ispirano all' Art-Decò. Non è enorme: 856 cabine, è stata ristrutturata nel 2015. Figura nel registro di Panama.
Per noi sei ore di differenza di fuso orario.
CUBA TOUR
Mercoledì 20 tour all’interno dell’isola di Cuba, verso l’Occidente, guida dal nome Tito (sa tutto), autista Angelo (apprezzato dalle signore), strada “mala”; qui il tempo si è fermato all’agricoltura con l’ausilio animale, (farebbero fortuna i venditori di trattori).
Stop fotografico al mirador sulla Valle di Vinales, patrimonio Unesco, i picchi rocciosi che si ergono come isole dal fondo della valle sono chiamati “mogotes”. Un cartello scritto a pennarello in una bancarella recita in spagnolo 'Ufficio postale', ci fidiamo per le cartoline.
Paolo Pia telefona sotto due alti pali bandierati.
Poi eccoci a uno splendido, enorme, murales preistorico alla valle Dos Hermanas. Per un euro fai il giro su un bufalo dalle corna segate. Per lo stesso prezzo gusti un mojito, sono cortesi, ti danno in mano la bottiglia del rhum.
Pranzo tipico (Finca San Vincente, nel verde), mangio per la prima volta la tapioca di salgariana memoria.
In finale tour di una fabbrica di sigari: dai campi alla produzione (Casa del Veguero, piantagion indipendente). La bambina dei proprietari gioca contemporaneamente con un cane e una grossa gallina.
L'AVANA
Giovedì 21 visita al centro storico dell’Avana (guida una signorina dal nome Giacarta, autista Pedro), molte contraddizioni, ma una architettura coloniale di tutto rispetto, anche se in troppi casi fatiscente, è - meglio sarà- il paradiso del restauro.
Al volo, siamo al castello del Morro con visione panoramica della città e venditori che ti mettono sugli spalti macchinine in legno, un po’ la riproduzione delle colorate macchine d’epoca che sono il simbolo della città (sono tante, fanno anche da taxi). Qui ogni sera , alle 21, soldati con uniformi storiche, sparano un colpo di cannone chiamato il “Canonazo de las nueve”. In passato annunciava la chiusura delle porte delle mura.
Poi piacevole passeggiata per le piazze cittadine: San Francesco (non sta male una scultura moderna), dalla grande Basilica ultimata nel 1591, sede dei francescani, campanile alto 42 metri. A fianco dell'entrata una scultura in bronzo di Josè Villa Soberon, rappresenta lo stravagante vagabondo, di media statura, con la barba lunga e bianca (che tutti accarezzano) vestito con un cappotto nero, conosciuto dal popolo come il "Cavaliere di Parigi".
Al centro della piazza, la Fuente de los Leones, scolpita dall’ italiano Giuseppe Gaggini , in marmo di Carrara che per anni fu tappa fissa da parte delle navi che attraccavano al porto e desideravano rifornirsi di acqua potabile.
Nella parte nord si trova la Lonja del Comercio dove erge sulla cupola la famosa statua del dio Mercurio.
Poi siamo in piazza de Arma, dietro una cancellata dalle punte dorate ecco la statua del leader della prima guerra di indipendenza del 1860, Carlos Manuel de Céspedes. E' tra palme molto alte che ci ricordano Sanremo, ma c'è un altro legame: lo scrittore Italo Calvino è nato a il 15 ottobre del 1923 a Santiago de las Vegas, 19 km dall'Avana, dove il padre Mario faceva l'agrononomo prima di trasferirsi alla città ligure alla direzione della Stazione sperimentale di floricoltura «Orazio Raimondo».
Tocchiamo quindi piazza Vejia (in fase di restauro, potete confrontare il tutto con le vecchie immagini sotto i portici, da imitare), fino alla cattedrale, un grande barocco bianco (all’interno le cappelle hanno plastici simili a Crea). Su questa piazza c’è di tutto: mendicanti, lettrici di mano, baciatrici (a pagamento) sulle guance, caricaturisti, in mezzo Paolo Pia che telefona.
Scherzi a parte è una delle piazze più ricche di storia e di arte dell’America Latina. Prende il nome dalla Catedral de La Habana. Qui in passato sono state conservate le ceneri di Cristoforo Colombo, successivamente riportare in Spagna quando Cuba vinse la guerra d’indipendenza nel 1899. La costruzione venne ultimata dai francescani nel 1777. Sul lato opposto alla Cattedrale si trova il Museo de Arte Colonial dove sono esposti mobili, porcellane , lampadari e una collezione unica di vetri colorati.
Il Palacio de los Marqueses de Arcos sorge a suo lato, costruito nel Settecento, oggi ospita una galleria d’arte (troviamo molte altre gallerie con offerta di ogni stile artistico).
Dimenticavamo: in una piazza precedente ecco centinaia e centinaia di bancarelle per vendere libri (ci offrono la guida del primo viaggio del Che Guevara). Ci perderemmo a guardarli tutti...
Non manca una visita al bar 'La Bodeguita del Medio' il preferito da Ernest Hemingway, mojito e foto sotto la firma del grande scrittore che scelse Cuba come seconda patria.
Di fronte “Ristorante, specialità italiane”, apre la lista “canelones de embutir e pollo”.
C'è pure un signore con cappello bianco che batte i tasti di una vechia macchina da scrivere. Una reincarnazione?
In una piazzetta ben tenuta, dedicata a Simon Bolivar, un anziano signore declama a chi scrive e a Pietro Picollo le sue poesie, stranamente nulla vuole. Vorrebbe qualcosa per le foto invece un ciclista che fa esibire due cagnolini con vestitino e occhiali (proteste da Maria Luisa Riva).
Dopo il pranzo in un ristorante familiare nel verde, la visita prosegue alle grandi opere, in primis la piazza della Rivoluzione (qui i proprietari delle macchine d’epoca non vogliono la mancia per le foto) con il ritratto in ferro di Che Guevara che copre un intero lato del Ministero dell’Interno con le parole “Hasta la Victoria Siempre”.
E’ stata aggiunta un’altra scultura di Camilo Cienfuegos, il braccio destro di Fidel Castro. Al centro il Memorial José Martí, torre alta 109 metri, la guida dice che a pochi passi era l’ufficio di Fidel Castro, oggi del fratello Raul, ha parole di lode per una figlia di Raul che lavora bene sui diritti umani. In ogni caso siamo in un luogo-simbolo. Bisogna aggiungere che i quadri di Che Guevara sono ovunque ma anche il Papa è piazzato bene.
Continuiamo con un'altra visita a una rivendita di sigari (con spiegone) e rhum con una signora che spegne tutte le luci per proporre una cioccolata-caffè flambè. Brava non incendia nulla.
Si conclude con un tour panoramico con hotel di lusso che fanno da contrasto alle case dove non bisogna passare sotto i balconi (cadranno?).
Il tutto dominato dalla cupola del 'Capitolio Nacional', un miraggio, perché sembra il Campidoglio di Washinton trapiantato a Cuba. Costruito nel 1929 come palazzo dal dittatore Machado, è stato fino al 1959 sede della Camera dei Rappresentanti e del Senato. Al suo interno si trova la statua di Angelo Zanelli terza scultura al coperto più grande del mondo: solo Nava Buddha in Giappone e il Lincoln Memorial a Washington sono superiori.
Sotto la cupola del Campidoglio, 62 metri di altezza, è stato posto sul pavimento, di fronte alla statua , una copia di un diamante a 24 carati che indica il km 0 della rete stradale del paese (quando dicono autostrada non pensate alla Trafori, vi troviamo in contromano anche i carretti trainati dai cavalli...).
Vediamo pure la riaperta ambasciata Usa che ha segnato un piccolo avvicinamento, ma l’embargo rimane sempre e i Cubani non l’hanno preso (e prendono) bene (pensate solo alla carenza dei farmaci). Se non c’era l’embargo sarebbe passato a salutarci il casalese Franco Piacibello che abita a Key West che dista novanta chilometri dalla Avana.
Un inciso: passando davanti al Gran Teatro dell’Avana la guida ricorda che è sede anche del famoso Ballet Nacional de Cuba , fondato da Alicia Alonso (Alicia Ernestina de la Caridad del Cobre, L’Avana, 21 dicembre 1921) e aggiunge che il suo allievo più famoso è Carlos Junior Acosta guest al Royal Ballet di Londra. Col che noi facciamo bella figura citando che l’Alonso aveva ballato alla Chiesa del Convento a Vignale (e Loredana Furno conserva religiosamente una nostra foto in cui le passava simbolicamente le scarpette) e Acosta, giovanissimo, aperto Vignaledanza nel 1990 con la Savignano e mesi prima ballato al Municipale di Casale con il Teatro Nuovo (ne Il Corsaro), lo stesso Acosta al Royal ha spesso come partner il casalese Federico Bonelli; piccolo il mondo.
Venerdì 22 siamo in navigazione, il che permette al panoramico ponte 12, a poppa, il cocktail riservato con il comandate Raffaele Jaccarino, scambio di complimenti e doni (dai monferrini 'La Guida del Monferrato' edita dal nostro giornale e Mondo e i classici Krumiri Rossi-Portinaro).
Due parole con l’Hotel director Nenad Simonic, è di Cattaro (Kotor), Montenegro, e ricorda che il “suo” Re, Nicola, era stato per lungo tempo traslato a Sanremo e noi aggiungiamo, per altrettanto tempo al cimitero di Casale alla tomba Calvi di Bergolo, tant’è che avevamo portato pochi anni fa un gruppo di casalesi alla antica capitale montenegrina Cettigne, alla cappella reale, nel corso di una delle tante escursioni delle crociere Il Monferrato-Stat-Costa.
IN GIAMAICA COME URSULA
Sbarco sabato 23 a Montego Bay, in Giamaica, dove una guida canterina che grida sempre “no problem” (pare sia il motto nazionale) è alla testa di uno dei due gruppi in cui si sono divisi i casalesi, alle famosissime cascate del fiume Dunn. I più coraggiosi le risalgono, qui per noi la capo cordata è Marinella Miglietta Bollo (76 anni, complimenti), seguita da Simona Pia, Giancarlo Cibin, Renzo Garlando, i coniugi Bellingeri.... Bisogna aggiungere che si poteva comodamente assistere alle imprese dei più intrepidi da un punto di osservazione sicuro su una terrazza, sempre nella magia della foresta tropicale con la sua vegetazione di felci, bambù, gigli rossi, croton, orchidee, palme e alberi del pane.
Le cascate del fiume Dunn sono state il set di alcuni famosi film come 'Cocktail' con Tom Cruise e 'Dr. No' con Sean Connery (nei panni di James Bond) e Ursula Andres (mitica).
In finale pranzo a buffet giamaicano, che sarà servito nella bella cornice dell’Almond Restaurant (sul mare). Altri coraggiosi (guidati da Paolo Pia), fanno il bagno coi delfini.
ALLE CAYMAN IN SCIALUPPA
Il comandante ci aveva anticipa le brutte notizie meteo... Onde alte tre metri fanno chiudere il porto della capitale delle Cayman, George Town, il che porta, siamo a domenica 24, a un piano B, con sbarco dalle scialuppe di salvataggio in un altra insenatura (Spotts bay), bus fino alla capitale (costosi acquisti...) e... bagno fuori programma per chi passeggia sul lungomare.
E’ domenica, diciamo una preghiera in una chiesa presbiteriana. Vecchie tombe la circondano e su una lapide (Elisabetta Lane, morta nel marzo 1897) veglia l’immancabili gallina colorata. La cittadina fa fede alla sua fama recente: una banca e un negozio di diamanti in rapida successione.
Ma fa anche fede alla sua storia più antica: Cristoforo Colombo avvistò le isole il 10 maggio 1503 e le nominò 'Las Tortugas' per via delle numerose tartarughe marine che nuotavano nelle acque limitrofe; il primo visitatore inglese di cui si ha notizia fu Sir Francis Drake, il pirata,nel 1586; ed ecco nei negozi riproduzioni di tartarughe di tutti i tipi (ma mi sarebbe piaciuto visitare una famosa clinica per tarte lente) e accenni ai bucanieri (puoi sederti anche vicino a uno scheletro) e ai loro tesori.
Ritorno dribblando i venditori di cocco.
IN MESSICO
Rotta Nord Ovest, 330 miglia e lunedì 25, in Messico, sbarco a Cozumel (una grande isola), per un tour culturale alle rovine di Tulum, importante complesso archeologico Maya situato nella penisola dello Yucatan. Il tutto raggiunto da traghettone (ballante all’andata) con super aria condizionata e poi bus.
La guida si chiama Raul. l'autista Giovanni.
Onestamente dopo un po' di camminata non mi aspettavo così tante testimonianze (con le iguane a fare da padrone). Ben sessanta templi, restaurati con cura. Molto, molto, suggestivo con arrivo alto sul mare (ma perchè il bus non arriva più vicino? Al ritorno becchiamo il trenino, per fortuna).
Ancora un po’ di pullman per una trattoria sul mare e un veloce relax post prandiale (ottime le tapas al pesce) sulla spiaggia (sabbia finissima, acqua caraibica da rimanere a mollo tutto il giorno, ma la guida incalza, referendum in finale compreso).
Non c’è tempo per gli acquisti (proteste soprattutto dalla predominante quota rosa). Il traghettone fischia. Ritorno. Mare più calmo.
RITORNO ALLA CAPITALE CUBANA
Crociera verso l’Avana (la città è uno spettacolo dai ponti della nave). Sbarco. Afa. Ricontrolli, poi aeroporto (foto di Paolo Pia con sombrero) e felice ritorno.
Una esperienza in ogni caso unica, in un mondo che senz’altro cambierà alla grande. I monferrini, in parole povere, hanno avuto il privilegio di fermare il tempo.
Complimenti da tutti al clan Stat: Paolo Pia, Simona Piccioni, Patty Pagliano, Dino Chierotti, Micol Zainaghi.