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Minori non accompagnati

A Portacomaro non si farà il centro per migranti

La decisione della Prefettura di Asti comunicata al sindaco

Un'immagine dall'alto di Portacomaro

È durata solo qualche giorno la possibilità di accogliere nell’Antico Ricetto di Portacomaro un CAS, centro di accoglienza straordinaria, dedicato ai minori migranti non accompagnati. La settimana scorsa la notizia aveva creato forti malumori e tante domande da parte dei cittadini che si erano rivolti al sindaco Alessandro Balliano per avere spiegazioni.

Il primo cittadino è stato ricevuto mercoledì scorso 24 gennaio dal prefetto di Asti Claudio Ventrice e durante l’incontro ha riportato le perplessità degli abitanti. “Il prefetto ci ha fatto raccontare cos’è Portacomaro e spiegare le nostre esigenze – racconta il primo cittadino in un video sulla pagina Facebook del Comune – dopo essersi preso una pausa di riflessione, il prefetto mi ha contattato per dirmi che aveva compreso le nostre esigenze e ne aveva parlato con la cooperativa La Fenice che ha in affido questo tipo di appalto in provincia di Asti. Il prefetto mi ha comunicato che la cooperativa rinuncia a quel tipo di struttura nel concentrico di Portacomaro”.

Una notizia che parrebbe così mettere fine alla possibilità di usare l’Antico Ricetto, già locanda e albergo, individuando in un primo momento come luogo per accogliere 25 giovani migranti minorenni non accompagnati, sulla scia di quanto positivamente sta succedendo a Castagnole Monferrato.

La scorsa settimana la notizia della possibile apertura del CAS aveva suscitato un’ondata di commenti negativi da parte di alcuni abitanti di Portacomaro. “Quanti saranno? Cosa faranno in giro per il paese? Chi li controllerà? Perché non possiamo dire no? Non siamo contenti, dobbiamo accettare tutto chinando il capo?”, “Ma la popolazione non può ribellarsi? Chi è il proprietario dell'immobile che sfratta l'inquilino per ospitare queste ‘risorse’”.

A tal proposito il sindaco, nel suo messaggio, ha riportato un commento del prefetto: “Sua eccellenza mi ha altresì detto che il tema dell’immigrazione è un argomento importantissimo e non dobbiamo nasconderci il fatto che le nostre comunità dovranno, prima o poi, accettare che i migranti vengano nei nostri territori, accogliendoli e includendoli il più possibile dentro le nostre comunità. Un tema, questo, italiano ed europeo che va ben oltre alle nostre esigenze comunali”.

Anche i cittadini di Castagnole erano preoccupati all’inizio, ma ora la situazione è ben diversa. 

“Francamente - dice il sindaco Francesco Marengo – mi devo ricredere: sono contento, la presenza di quei ragazzi non crea problemi. Anzi, al contrario. La cooperativa e gli educatori stanno facendo un ottimo lavoro. Tutti i timori che avevo all’inizio, frutto delle preoccupazioni espresse dai cittadini, non avevano alcun fondamento”. Anzi la presenza del CAS porterà benefici alla popolazione: come forma di ricaduta per il territorio, c’è una proposta di 180 mila euro spalmati in più anni, destinati al rifacimento del campo di calcetto e altri interventi di manutenzione nella vecchia scuola comunale per adibire aule per lo studio dei giovani migranti.


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Carlotta Prete

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