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Nucleare

Deposito nazionale scorie: sull'autocandidatura la Regione si opponga

Ordine del giorno di Domenico Ravetti e Domenico Rossi

«Abbiamo depositato, oggi, un ordine del giorno con il quale chiediamo al presidente della Giunta regionale un impegno per evitare che prevalga la logica delle autocandidature per il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi», dichiarano il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Ravetti, e il consigliere regionale e segretario regionale Pd, Domenico Rossi.

«Il Consiglio dei Ministri, infatti, - proseguono gli esponenti dem – ha inserito nel Decreto Legge Energia una norma sbagliata e pericolosa: l’apertura delle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. Questa decisione vanifica, di fatto, il lavoro di anni che, basato sull’applicazione di criteri tecnico-scientifici rigorosi, aveva permesso di individuare 67 siti potenzialmente idonei, inseriti all’interno della Cnapi. Inoltre, questa scelta rende inutile l’importante percorso partecipato che ha, poi, permesso la redazione della Cnai (Carta Nazionale delle Aree Idonee) che dovrebbe avere recepito i risultati del dibattito pubblico, ma che non è mai stata pubblicata, nonostante sia pronta da mesi».

«Il Governo Meloni – aggiungono Ravetti e Rossi – anziché scegliere in maniera seria e responsabile, apre di fatto alla possibile indicazione di Trino quale sito per il Deposito, territorio che è sempre stato escluso perché inadatto a accogliere un’infrastruttura di questo tipo a causa di alcune criticità: la presenza di faglie, laghi e bacini idrici, aree protette, centri abitati, infrastrutture, siti industriali».

«Il Partito Democratico – concludono i Consiglieri Pd – continua a pensare che la sicurezza e l’applicazione dei criteri tecnico-scientifici debbano prevalere su qualsiasi altro aspetto e interesse. Ci batteremo, in tutte le sedi istituzionali, e inviteremo i cittadini a respingere, insieme a noi, ogni scelta volta a danneggiare il nostro territorio. Siamo, infine, convinti, che una decisione tanto delicata e importante non possa essere fatta attraverso l’autocandidatura di un singolo, ma debba essere il risultato di una posizione dei territori e di analisi scientifiche. Ci aspettiamo che il Consiglio regionale approvi il nostro ordine del giorno e che il Presidente della Giunta si schieri con noi per difendere la sicurezza del Piemonte».


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