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L'intervista

Il messaggio del Vescovo di Casale Gianni Sacchi

Il Vescovo Sacchi: «Come chiesa casalese, questa tempesta che si è abbattuta sul mondo intero ci dà l’occasione di affrontare tante situazioni pastorali che finora abbiamo stancamente portato avanti come da schema fotocopiato»

Sul “Monferrato” di giovedì abbiamo intervistato il vescovo di Casale Gianni Sacchi in occasione del suo trentesimo anniversario di ordinazione sacerdotale (28 aprile 1990). Al termine della nostra chiacchierata che il presule ha concesso al nostro giornale, ecco il suo messaggio per il futuro e per i lettori.

 

Le occasioni per la chiesa

Questo tempo difficile che stiamo attraversando, soprattutto con questo blocco di due mesi chiusi in casa e dei prossimi che vivremo in modo inedito e distanziato, ci interpella come credenti. Dovremo affrontare tante questioni venute fuori in queste settimane di quarantena: la trasmissione della fede negli adulti, nei bambini e nei ragazzi; la ripresa, quando sarà possibile, delle nostre liturgie in chiesa con la celebrazione dei sacramenti dopo la parentesi virtuale di streaming e dirette Facebook. Come sarà? La liturgia è fatta di carne, di segni, di corpi, di volti, di sorrisi, di mani, di abbracci, di parole, di ascolto… Questa pandemia ha toccato nel profondo gli affetti e le relazioni. Ha distrutto la socializzazione. Legami spezzati, lutti sospesi e non elaborati, celebrazioni esequiali al cimitero a volte senza nessuno, comunità che devono ricomporsi e ricompattarsi, l’inevitabile crisi che ha squassato l’economia e che segnerà tante famiglie. Come poter intervenire con la nostra solidarietà e con concreti progetti di ripresa sul territorio? I giovani come hanno vissuto questa esperienza e che cosa hanno da dire e da chiedere? Gli anziani che hanno pagato il prezzo più alto, come potremo aiutarli e difenderli fino a che non saranno trovati farmaci e vaccini per annientare questo terribile virus? Questa emergenza ha messo a nudo in parte l’inefficienza della sanità pubblica, depauperata soprattutto a livello locale sul territorio da anni di tagli solo per far quadrare bilanci e numeri. Come chiesa casalese, questa tempesta che si è abbattuta sul mondo intero ci dà l’occasione di affrontare tante situazioni pastorali che finora abbiamo stancamente portato avanti come da schema fotocopiato. Una bella sfida ci aspetta nei mesi e negli anni che verranno. Il Risorto cammina con noi e con noi condivide la nostra vita e le nostre storie. Se siamo capaci di ascoltare la sua Parola e di confrontarci sempre con essa, avremo luce sui nostri giorni, il cuore ardente nelle relazioni con gli altri e nella carità.
Gianni Sacchi, vescovo

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Ramona Bruno

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