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Monferrini al Festival di Sanremo - De Maria visagista dei Vip - Due inviate "trapuline"- Vacchino camagnese - La Mirò ricorda Calliano

Il nostro ormai abituale taccuino sul Festival della canzone di Sanremo alla ricerca soprattutto di monferrinità inizia dalla fine, dalla proclamazione dei vincitori, sabato notte, primo Valerio Scanu (sardo de La Maddalena, leader da Amici) secondo il contestatissimo trio Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici e terzo Mario Mengoni (da X Factor). “Te l’avevo detto fin dall’inizio che vinceva qualcuno dei reality...”, è il commento di MarinellaVenegoni critico musicale (che noi salutiamo sempre come “signor sindaco”, visto che è primo cittadino di Crescentino). Sia lei che la biondissima (e protagonista intelligente di molti talk-show e persino di "Striscia") collega Alessandra Comazzi avrebbero puntato su Malika. La Comazzi è orginaria di Trino col che potremmo dire che le due inviate di punta al Festival sono Trapulinne (spiegazione: di quella fascia monferrina di pianura che va dal Po al magico fiume sotterraneo Lino). Un inciso: la Venegoni per la sua carica pubblica e la par condicio è stata “oscurata” dalla Tv di Stato (“e Bersani, allora?”, si chiede un poco incavolata). LA “MESSA CANTATA” QUOTIDIANA Si chiama “messa cantata”la conferenza stampa delle dodici, dell’organizzazione, è la più importante, è stata trasformata alla bisogna una sala cinematografica sul tetto dell’Ariston con (lato bar) splendido panorama su La Pigna (Sanremo Vecchia). Sono cifre da capogiro quelle che diffonde l'efficente capo ufficio stampa Tonino Manzi (energia e professionalità nel velluto accattivante dell'accento romano). Alla sala stampa dell'Ariston roof sono accreditati 494 inviati per 202 testate (tra cui il bisettimanale Il Monferrato), più 122 fotografi e addetti stampa degli artisti per un totale di 648 persone; a questi bisogna aggiungere i giornalisti di radio e Tv e il totale fa 1149, un paese come Vignale. I giornalisti di Radio e Tv sono ospitati al Pala-fiori di piazza Colombo, un grosso complesso nuovo e sottouitlizzato anche se il buon Pepi Morgia (un gran signore vestito da Corto Maltese che organizza Sanremo Off) lo ha rivitalizzato con una bella, grande, mostra multimediale sula storia del Festival (peccato però non ci sia più uno straccio di esibizione in piazza Colombo). Il Pala-fiori per due giorni ha pure ospitato la coppa del mondo di calcio, quella vera, tutta d'oro. Per noi si è rivelato anche un raffinato contenitore il Museo a palazzo Borea d'Olmo dove per tutti i pomeriggi del Festival abbiamo apprezzato le musiche di Fabrizio de Andrè. Tornando a lunedì il tormentone è il 'caso Morgan' (poi risolto brillantemente a metà della puntata di apertura da Antonella Clerici con la recita di un verso di un brano del testo del cantante maudit). Alla sera galà per adetti ai lavori al giardino d’inverno del Casinò con premio alla carriera a Maurizio Costanzo che consiglia di dedicare il Festival a Mike Bongiorno. Costanzo sarà poi il cerimoniere del question time delle 13 (la classe non è l'acqua, sarà lui a fare le domande ai giornalisti non viceversa...) I VACCHINO ORIGINARI DI CAMAGNA Martedì si apre con la presentazione di un bel libro sui sessant’anni del Festival da parte di Walter Vacchino proprietario (con la sorella Carla) del mitico Ariston, i Vacchino, lo avevamo già svelato, hanno una ascendenza monferrina: nonna Emilia Accatino da Camagna, 1878, che sposa sempre a Camagna nel 1896 Carlo Vacchino. Un giorno dovremmo dargli una cittadinanza onoraria.A corredo del video sul grande schermo fronte giornalisti un sauto musicale su sanremo del 1945. parole di Giorgio e Paolo Conte musica di Macario. Il tormentone del giorno è invece sul cachet di Cassano (che se fosse pagato a parole dovrebbe essere zero...) e l’annuncio di una sorpresa alle 17. La sorpresa è l’apparizione, piume comprese, delle statuarie ballerine del Moulin Rouge che stanno provando per la serata di mercoledì. Avremmo preferito la sensualissima regina del burlesque Dita von Teese....Pazienza patron Vacchino è in corsa per fornirci l'indirizzo. Secondo tormentono i fiori (che non ci sono) sul palco dell'Ariston. Si accusa il sindaco Zoccarato. che risponde: "Bisogna dirlo a quello che fa il palco...". Cioè Castelli, scenografo di fama mondiale (sua ultima, utile, invenzione l'astronave abolisci scale), che si difende: "Doniamo degli splendidi bouquet che cambiano giorno per giorno". GRANDI ASCOLTI E UNA VERA REGINA Mercoledì si apre coi trionfalismi dei dati di ascolto che continueranno nelle mattinate successive. Antonella Clerici (che da vicino è uguale a come appare in Tv, spigliata, incassa le critiche con sorriso...) ringrazia tutti a incominciare dal manager Lucio Presta. Al pomeriggio la zona Ariston è blindata per l’arrivo della Regina Rania di Giordania (a cui in trasmissione la Clerici chiede la ricetta dei biscotti...). E MARIKA È LA REGINA DELLA SALA STAMPA Giovedì arriva in sala stampa Marika, il cui nome in arabo significa “regina”, bella ragazza dalla grande voce e dagli studi in Conservatorio a Milano, ci conferma che il padre (marocchino, la madre è milanese) abita in provincia di Alessandria ad Arquata Scrivia :”Ci sono stata spesso, è un posto freddo ma si possono gustare dei buoni agnolotti, che fame...”.. Poi è subissata da interviste. Incontriamo Paolo Demaria da San Maurizio di Conzano, visagista dei vip, ci annuncia che alle 17,30 curerà Miguel Bosè, è “fisso” per Irene Fornaciari (che veste Sturlese-Perrero, Murisengo) e la giovane Nina Zilli (i cui abiti sono confezionati da Chiara R. di Casale). ROBERTA MOGLIOTTI-ANDREA MIRÒ (DA CALLIANO) Venerdì, mentre i giornalisti assaltano il marito Ruggeri, seduti sui gradini di una scala dell’Ariston rievochiamo con Andrea Mirò i vecchi tempi di Sanremo (1987: la ragazza aveva vinto il Festival di Castrocaro e all'Ariston tra le nuove proposte aveva cantato uno strepitoso “Notte di Praga”) La Mirò, polistrumentista (diplomata al conservatorio di Asti), direttore d’orchestra (oltre che di Ruggeri per la “Notte delle Fate”, di Nina Zilli con “L’uomo che amava le donne”) è nata a Calliano col nome di Roberta Mogliotti. A Calliano torna spesso: “E' il mio luogo del cuore, io sono la prima sponsor del Monferrato, un posto unico per enogastronomia e territorio, poi ci sono i miei genitori, Luigi e Piera, il loro ruolo di nonni è fondamentale, Dio li benedica”. Roberta ha incominciato a cantare nel coretto parrocchiale “E quando sono a Calliano non manco di salutare don Luigi (Venesia, ndr.)”. Si intromette un inviato microfono munito. “Tuo marito sente i consigli del suo direttore....”. Risposta: “E’ anche un collega, si collabora bene”. IL TEMPO Piove sulla passerella, inzuppato il tappeto rosso di fronte all'Ariston. Edizione bagnatissima (come quella dello scorso anno), si apre il dibattito sul ritornare al periodo festivaliero a cavallo tra febbraio e marzo. LA RIVOLTA DELL’ORCHESTRA SUL PALCO Sabato è difficile entrare all’Ariston per i giovani fans (ma non vanno a scuola?) che si accalcano taccuino-muniti urlando ritmicamente il nome dei loro idoli. Al mattino in sala stampa premiazione della sezione giovani salgono sul palco fronte fotografi Tony Maiello e Zilli (critica, cioè i voti dei giornalisti, nella sezione artisti vincerà Malika) Scambiamo due parole con Marco Sabiu, è il direttore dell’orchestra (quello coi capelli alla Battisti, vera spalla della Clerici) è di Forlì, 47 anni, scoperto dal direttore artistico Mazzi come direttore dell’orchestra dell’Arena di Verona. Non sappiamo ancora che la sua orchestra sanremese sarà, quando si annunciano gli esclusi dal televoto (Malika, Cristicchi...) protagonista di una clamorosa rivolta butta-spartiti (e la richiesta del maestro -respinta-di rivelare per chi avevano votato). Poi tutto si accomoda e alla proclamazione dei vinciitori gli applausi superano i fischi. Ci piace citare Antonella Clerici (fonte Sanremonews): "Sabato sera mi sono divertita moltissimo, perché ho visto un Festival, anche se i miei gusti erano altri e avrei fatto vincere Cristicchi, ‘diviso’ all’Ariston e a casa, come non succedeva da tempo. Si è tornato a parlarne nei bar. Ho condiviso la rivolta degli orchestrali, è stato un grande momento di show. Mi è piaciuto passare da un momento emozionale come il tributo a Michael Jackson al nazional-popolare con la Banda dei Carabinieri. E sono soddisfatta di essere stata ‘corta’ nei tempi. Non avrei potuto sognare una cosa più grande di questa, grazie a tutti". Ha ragione Costanzo dal quale abbiamo più volte sentito esclamare: “Il vero patrono d’Italia è San Remo”. Luigi Angelino DAL CORRISPONDENTE MURISENGO (m. gi.) - Per il Festival di Sanremo, in paese molti hanno votato il "Principe" anche per una dimostrazione di simpatia e persino di riconoscenza. "In occasione della Fiera del Tartufo è venuto da noi senza chiedere rimborsi, portando al suo seguito un sacco di persone, mostrando gentilezza ed educazione, per cui crediamo fosse giusto sostenerlo". Aggiunge qualcuno degli organizzatori della Fiera con cui il Principe ha avuto un rapporto diretto: "La sua canzone, a parte da banalità del testo, non è nè più bella nè più brutta di altre. Tuttavia, siamo contenti che a Sanremo sia arrivata in finale, nel senso di aver costituito un premio a Emanuele Filiberto il quale ci ha dato l'idea di una persona semplice, cordiale, persino un pò timida, che piace alla gente verso cui dimostra disponibilità e pazienza, come si è visto a Murisengo con la folla che lo avvicinava". FOTO. Il patron dell'Ariston Valter Vacchino consegna al sindaco di Sanremo il suo bellissimo, grande, libro sui 60 anni del Festival; Malika, per i giornalisti (e gran parte dell'orchestra) la vera regina del Festival; Paolo Demaria con la cantante Zilli, premio della critica tra i giovani. Nel lancio: Sandra Comazzi e Marinella Venegoni.

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Enea Morotti

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