In trasferta da Camagna a Vinchio aspettando la Casa della memoria
A Vinchio (AT), si sono ritrovate le delegazioni camagnesi dell’ANPI Eusebio Giambone-Banda Lenti di Camagna, formata da Luigi Sanlorenzo, Luca Beccaria e Leo Cantatore (rispettivamente presidente, vice presidente e presidente onorario della sezione) e dell’amministrazione comunale, formata dal sindaco Claudio Scagliotti e dal vice sindaco Giovanni Bianco, con Mario Renosio, presidente dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti, che ha fatto da “cicerone” e guida alla scoperta della Casa della memoria della resistenza e della deportazione, esperienza nata dalla convenzione tra il Consiglio regionale del Piemonte e l’Istituto di Asti, che riconosce nella Casa di Vinchio il luogo di riferimento regionale per le tematiche della deportazione politica e civile nei lager nazisti. Scopo della “spedizione” è quello di trarre spunto dalle realtà museali a noi vicine, per trarre ispirazione e spunto, grazie all’esperienza di “chi è venuto prima di noi” per progettare il futuro allestimento della Casa della memoria e della Resistenza che sorgerà a Camagna presso la casa natale della Medaglia d’Oro Eusebio Giambone, personaggio di primo piano della storia monferrina e piemontese, caduto il 5 aprile 1944 al Martinetto di Torino.
Il progetto di Vinchio, rispetto a quello di Rocchetta Ligure (altra esperienza in Provincia di Alessandria) e quello di Verbania Fondotoce (altra esperienza piemontese) condivide, rispetto alle intenzioni dell’ANPI e del Comune di Camagna, il rapporto stretto tra il mondo contadino collinare e la Resistenza, senza contare le somiglianze morfologiche e culturali, essendo parte di quella macro area del Monferrato, divisa proprio durante il ventennio fascista tra le due province di Asti e Alessandria.