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Viaggio d'autore
A... Vigevano, sulle tracce di Leonardo Da Vinci
Il 2 maggio 1519 Leonardo da Vinci moriva ad Amboise, dove era ospite del re di Francia Francesco I, la cui sorella Margherita aveva sposato il fratello della marchesa di Monferrato Anna d’Alençon. Nel quinto centenario della scomparsa non potevamo dimenticare la sua presenza in Lomellina. Scelta obbligata, a poco più di cinquanta minuti da Casale, Vigevano concepita come la “città ideale” dal grande genio del Rinascimento che vi aveva soggiornato a lungo ospite di Ludovico Sforza, detto il Moro.
Parcheggio in piazza Sant’Ambrogio, nel giorno della festività del patrono, poi con la guida di Alberto Angelino costeggiamo il Naviglio Sforzesco, realizzato a scopo difensivo, fino all’ingresso della suggestiva Strada Coperta, la via di fuga voluta da Luchino Visconti signore di Milano e podestà di Vigevano. Sorto in epoca medievale, poi abbellito dai duchi di Milano, il Castello Sforzesco è una sfarzosa residenza rinascimentale. Tutto è molto ben spiegato da cartelli turistici alcuni installati su leggii in ferro battuto.
Attraversiamo l’ampio cortile sotto lo sguardo compiaciuto delle celebri dame leonardesche (sagome dalle finestre, idea per il castello di Casale…). Ammiriamo la doppia fuga di colonne della Prima Scuderia che ha ispirato la stalla-modello di Leonardo e l’imponente Torre del Bramante, il simbolo della città, sorta alla fine del Millecento e ultimata tre secoli dopo.
All’Infopoint è possibile acquistare il biglietto unico per i Musei Civici, di cui è responsabile il casalese Pier Luigi Muggiati.
Saliamo al primo piano della Seconda Scuderia per la visita al Museo Internazionale della Calzatura dedicato all’imprenditore Pietro Bertolini. Rende omaggio alla lunga tradizione calzaturiera di Vigevano, dove è nato nel 1953 il tacco a spillo. Iniziamo dalla “Stanza della Duchessa”, la sala multimediale dove è esposta la pianella quattrocentesca che la leggenda attribuisce a Beatrice d’Este, la moglie di Ludovico il Moro. Nelle altre sale sono esposti altri cimeli storici, come le scarpette rosse dei papi (ma il visitatore si sofferma di più davanti a quelle di Marylin…) insieme ai grandi marchi italiani e stranieri.
Poi entriamo alla Pinacoteca Civica “Casimiro Ottone”, il pittore vigevanese che ha restaurato degli affreschi della Piazza Ducale. Nelle dieci sale sono raccolte le opere di molti artisti, soprattutto lomellini. Ci soffermiamo davanti ai ritratti di Cesare Bonacossa e della moglie Angiolina di Eleuterio Pagliano (Casale 2 maggio 1826, Milano 5 gennaio 1903, da ricordare anche come eroe del Risorgimento) e all’opera cinquecentesca “Adorazione del Bambino con Maria, san Giuseppe, santa Caterina e donatori” del pittore astigiano Gandolfino da Roreto.
Una vera sorpresa il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, dipendente dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Ad ingresso gratuito presenta nelle ampie sale della Terza Scuderia le numerose testimonianze archeologiche provenienti dal territorio lomellino a partire dalla preistoria fino all’alto medioevo. Possiamo finalmente vedere da vicino nella nuova collocazione la stele funeraria romana di Breme, trasferita dal cortile dell’abbazia, da noi riscoperta, fotografata e inviata per la trascrizione e la traduzione alla professoressa Anna Cafissi dell’Università di Firenze (cfr. il viaggio d’autore pubblicato l’11 aprile 2008).
Non poteva mancare la visita, all’ultimo miglio del centenario, della “Leonardiana”, dove ci accolgono Valentina Amatiello e Bianca Maria Costa Barbè.
Ospitata al pian terreno del Maschio del Castello consente di scoprire attraverso un allestimento multimediale tutta l’opera del genio del Rinascimento e dei suoi rapporti con Vigevano. Sono esposte le fedeli riproduzioni dei disegni, quelle in scala reale dei celebri dipinti, oltre ai taccuini e ai codici. Possiamo così sfogliare, in versione digitale, il celebre codice Hammer-Leicester di proprietà di Bill Gates, che ricorda la straordinaria scoperta a Candia Lomellina nel pozzo di messer Gualtieri di un naviglio pietrificato che giaceva sotto terra alla profondità di dieci braccia (cfr. il viaggio d’autore del 9 gennaio 2009).
Due passi sotto i portici della scenografica Piazza Ducale, una breve tappa davanti alla facciata barocca della Cattedrale di Sant’Ambrogio progettata dal vescovo Juan Caramuel, la guida ci fa notare pure l'edificio (cè una targa) dpve nacque Eleonora Duse, poi degna conclusione a “L’Oca Ciuca” per assaporare un piatto a base della saporita carne del palmipede innaffiata da un buon bicchiere di croatina. Il caffè è servito nella tazzina con l’immagine di Leonardo disegnata da Ale Puro, uno dei più noti artisti di Vigevano. Meglio di così....
INFO. Museo della calzatura e Pinacoteca, da martedì a venerdì 14-17,30, sabato, domenica e festivi 10-18 (tel: 0381 693 952 e 0381 695017). Leonardiana, da martedì a domenica dalle 10.30 alle 18.30, la biglietteria chiude mezz’ora prima (tel. 0381 299199)
Infopoint (all’interno del Castello) tel. 0381 691 636.
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