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Lo Stato è parte civile nel processo Eternit-Bis con Regione e Provincia. Il gup respinge le eccezioni della difesa Schmidheiny

Ore 13. Tutte respinte le eccezioni presentate dalla difesa di Stephan Schmidheiny. Il gup Federica Bompieri si è infatti pronunciata oggi verso le 13 sull’ammissione delle parti civili al Processo Eternit-bis, comprese lo Stato Italiano, la Regione e la Provincia, che hanno presentato istanza proprio questa mattina nella maxiaula1 del tribunale di Torino. Tutte ammesse nel procedimento le parti civili, quindi. Respinta anche la richiesta di spostare il processo a Ivrea. Le udienze preliminari proseguono dunque a Torino per valutare l'opportunità del rinvio a giudizio dello svizzero. Ora bisognerà entrare nel merito con l'esame del cosiddetto "ne bis in idem" il principio giuridico che stabilisce che non è possibile essere processati due volte per lo stesso fatto, reato e condotta, in relazione al primo processo a cui Schmidheiny è stato sottoposto negli anni scorsi. Processo per disastro ambientale riconosciuto in primo grado e in Corte d'Appello con una condanna di 18 anni di carcere ma passata in giudicato a fronte della decisione dellla Cassazione che ha cancellato lo scorso novembre il processo per prescrizione sollevando una ondata di indignazione. Ore 11. Entro mezzogiorno il gup Federica Bompieri dovrebbe pronunciarsi sull’ammissione delle parti civili al Processo Eternit-bis, comprese lo Stato Italiano, la Regione e la Provincia, che hanno presentato istanza proprio questa mattina nella maxiaula1, dove sono in corso le udienze preliminari per stabilire se sia o non da accogliere la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Torino a carico del magnate svizzero Stephan Schmidheiny per le morti causate dall'amianto a Casale, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli. Il gup ha sospeso l'udienza proprio per pronunciarsi in merito alle eccezioni sollevate dalla difesa relativamente alla ammissibilità della parti civili e alla competenza del Tribunale di Torino agli avvocati Astolfo Di Amato e Carlo Alleva, difensori di Schmidheiny, che chiedono che il processo sia spostato a Ivrea. Stephan Schmidheiny è ritenuto responsabile dalla Procura di Torino della morte di 258 persone e nel capo di imputazione si indicano non solo l'omicidio ma anche gli abietti motivi e l'uso di sostanze venefiche, con una aggravio di pena che potrebbe anche comportare una richiesta di condanna all'ergastolo. Contrari alla costituzione di Stato Provincia e Regione i legali di Schmidheiny, mentre il il pm Raffaele Guariniello si è detto «stupito» che la costituzione non fosse già avvenuta.

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Carlotta Prete

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