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Quinto scalo a Cattaro (Kotor), con l'escursione a Budva e il tour del Montenegro con Cettigne (ricordo casalese nelle tombe reali)

Kotor, Cattaro, in Montenegro, è irresistibile per coloro che vogliono sfuggire il turismo di massa. Le bocche di Cattaro sono un fiordo nel Mediterraneo (sarà uno spettacolo unico dalla nave), dove è passata la grande storia. Dice un antico proverbio bocchese: basta immergere un dito nell' acqua per essere collegati con tutto il mondo. Il golfo delle Bocche di Cattaro è stato proclamato dall’UNESCO patrimonio culturale dell’umanità. La città di Kotor ha un fascino particolare e fra le mura medioevali si nascondono storie di marinai, piazze, cattedrali, chiese, deliziosi ristoranti con cucina nazionale, alberghi esclusivi e negozi di souvenir. Siamo al quinto scalo, giovedì 25 ottobre, la nave è in porto dalle 13.30 alle 19. PASSEGGIATA A KOTOR (2 ore) La cittá di Kotor è situata in una striscia di costa ai piedi del Monte Lovcen. All’apice del suo sviluppo, nel Medioevo, si cominciò a costruire la cinta muraria, tuttora esistente. Le mura che circondano la città hanno una lunghezza di 4,5 km e un’altezza di 15 m. Si innalzano fino al Bastione di St. John, situato ad un’altezza di 280 m sopra la città e sul livello del mare. La loro costruzione è iniziata nel 1420 e i lavori sono proseguiti fino al XVIII secolo. Nella città vecchia, acesso dalla Porta delmare (1555) che ha conservato il suo carattere medioevale, visiteremo la Cattedrale di St. Tripun (Trifone), costruita nel 1166. Il suo interno è un capolavoro di architettura gotico-romanica, dove tra le navate e l’abside si alternano pilastri squadrati e antiche colonne. Ospita una ricca collezione di quadri, tra cui le opere di Marino Lovro Dobricevic, Tripo Kokolj, Paolo Verovez, Girolamo di Santa Croce. Vero gioiello della chiesa il dossale dorato e con rilievi in argento. Salendo nella cappella del reliquiario si possono vedere incantevoli icone, un crocifisso di legno (1288) e, dietro la grata, alcune reliquie di San Trifone e altri santi. Visiteremo anche il Museo Marittimo, che celebra la storia marittima della città. Dopo la visita guidata sarà possibile passeggiare tra le pittoresche vie della città e passare il tempo libero facendo shopping o rilassandosi in uno dei tanti caffè. KOTOR STORICA E BUDVA (3 ore) Lasciando il porto di Kotor, ci dirigeremo verso Budva, una delle città piu vecchie della regione. Il viaggio durerà circa 30 minuti. La città vecchia sorge su un’isola un tempo collegata alla terraferma da un a striscia di sabbia, diventata poi nel corso dei secoli una penisola. È circondata da mura del XV secolo; questa imponente fortezza medioevale è composta da torri e lungo le mura da varie porte d’accesso. All’interno delle mura, il centro storico è costituito da un labirinto di stradine, piazze e diversi monumenti. Tornati a Kotor, farete una passeggiata attraverso la città vecchia e visiterete la Cattedrale di San Tripun e il museo marittimo di Kotor. Dopo la visita guidata tempo libero. PRINCIPALI ATTRAZIONI DI MONTENEGRO (5 ore) Il ricchissimo patrimonio storico e culturale del Montenegro e le sue bellezze naturali saranno il tema di questa escursione, che inizierà con una visita alla cittadina di Kotor, una perla del Medioevo sotto la protezione dell’UNESCO. Affronteremo i tornanti del monte Lovcen, che ci offrirà una splendida vista sulla baia di Kotor. Faremo una pausa a Njegusi, luogo di nascita della famiglia reale del Montenegro e dove potremo assaggiare le specialità locali, per recarci poi a Cetinje, vedi approfondimento, importante città ricca di monumenti, che fu in passato la capitale del Montenegro nonché sede vescovile. Andremo a visitare il Museo Nazionale, che in passato era il palazzo del re Nicola Petrovic I. Percorreremo infine una strada che dalle alture della montagna ci porterà verso il mare, a Budva, uno degli insediamenti più antichi sulla costa adriatica, fondato più di 2000 anni fa; potremo fare una passeggiata nel centro storico, protetto da mura medievali, tra i suoi monumenti antichi, bar, ristoranti e negozi. PER SAPERNE DI PIU' Bùdua (in serbo Будва, traslitterato Budva, in greco antico Bùdua, Βούδουα) è un comune della costa adriatica del Montenegro. E' frequentata per le spiagge sabbiose. Secondo una leggenda, la città fu fondata da Cadmo, figlio di Agendone il re Fenicio, che partito da Tebe, arrivò con un carro nel luogo che presto diventò Budua. La città venne menzionata per la prima volta nel V secolo a.C. come insediamento illirico, anche se probabilmente era già una colonia greca fin dal X secolo a.C. Budua fu poi conquistata dai Romanie nel medioevo fu soggetta, con alterne vicende, a varie dominazioni. In seguito divenne sede vescovile con il nome di Butua o Budua. A partire dal 1442 la città entrò a far parte dei dominii della Repubblica di Venezia e parte della cosiddetta Albania veneta e vi rimase fino al 1797, eccetto una breve periodo in cui fu presa con l'inganno dal corsaro Occhiali. Durante il dominio veneto la città vennero rafforzate le fortificazioni, . Sulle porte della città sono ancora visibili i leoni di San Marco testimoni della dominazione veneziana. Durante il Repubblica Veneta 1442 - 1797 la città venne potentemente fortificata, fu costruito ed ampliato l'ardito castello e rafforzate le mura assumendo un assetto urbanistico che è rimasto immutato per cinque secoli fino ad oggi. In questo modo poté sempre opporre una valida resistenza ai numerosi tentativi turchi di impossessarsene (tra gli altri, nel 1686, nonostante le devastazioni del terremoto del 1667). Budua fu residenza di un Podestà veneziano, dapprima dipendente dal Conte e capitano di Scutari e, dopo la caduta di questa città in mano agli Ottomani, dal Rettore e provveditore di Cattaro. La città era retta da un governo di tipo aristocratico, con un maggior consiglio composto di soli nobili, dal quale si eleggevano i tre giudici che assistevano il Podestà nelle cause civili, il più anziano dei quali ne faceva le veci in caso di assenza. Allo stesso consiglio spettava nominare poi gli altri ufficiali del comune: i due Procuratori, i quattro Deputati alla Sanità e i due Signori di notte. Con la caduta della Repubblica di Venezia, Budua fu occupata dagli austriaci nell'estate del 1797 con il resto della Dalmazia, in seguito conobbe un'effimera appartenenza al Montenegro dal 1813 al 1814. Dopo il Congresso di Vienna la città passò all'Impero Austriaco, sotto il quale rimase fino al1918, quando fu inglobata nel Regno di Jugoslavia. Intanto nel 1828 la città aveva perso la sede vescovile, che fu soppressa. La maggior parte della sua popolazione parlava il veneto fino all'inizio del XIX secolo, secondo lo storico Luigi Paulucci nel suo libro "Le Bocche di Cattaro nel 1810". Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata dagli italiani prima e dai tedeschi poi; nel secondo dopoguerra Budua è entrata a far parte della repubblica federata jugoslava del Montenegro, di cui ha seguito le sorti fino alla recente indipendenza. Budua fu gravemente danneggiata da un terremoto nel 1979. Cettigne (in montenegrino: Cetinje; in serbo Цетиње[?]) è una cittadina di 15.000 abitanti, fino alla prima guerra mondiale fu la capitale del Regno del Montenegro. Oggi è il capoluogo dell'omonimo comune. La sua costruzione iniziò nel 1482, quale ultima roccaforte del re dello stato medievale del Principato di Zeta, Ivan Crnojevic. Nella ritirata di fronte agli invasori ottomani, il sovrano montenegrino simbolo della resistenza si fermò in una piccola piana in mezzo al paesaggio carsico dell'altopiano del Lovcen, e vi costruì il palazzo reale e, dopo due anni, anche il monastero dove s'insediò l'arcivescovo di Zeta. Così questo piccolo e insignificante paesino divenne un fulcro nella storia del Montenegro. La nascita della nuova Cettigne segna anche la fine dello stato medievale di Zeta e l'inizio della nuova storia montenegrina. Non divenne mai una vera città, ma in nessun modo può essere definita un grande villaggio in quanto non ebbe mai alcun carattere rurale, né è mai stata una fortezza: era e conserva la forma urbis di fulcro politico e spirituale dell'ultimo stato libero nei Balcani ottomani. Nel 1692 il pascià di Scutari, in un'incursione devatatrice, rase al suolo la città e il suo monastero. Ma in vent'anni la città venne di nuovo ricostruita, per poi essere subito distrutta una seconda volta dal visir turco della Bosnia. Nel 1838 venne costruito il palazzo di Bilijarda, nuova sede reale. Nel periodo di regno del principe Nicola (a partire dal 1860), Cettigne conobbe un periodo di rapida crescita urbana e demografica. Al Congresso di Berlino, nel 1878, il Montenegro ottenne il riconoscimento anche formale della sua sovranità e questo creò un periodo di pace e di sviluppo della capitale Cettigne. Essendo una capitale, vi furono costruite diverse sedi diplomatiche, come quelle di Austria-Ungheria, Regno Unito, Italia, Russia e Francia, ancora esistenti e considerate tra i più bei edifici della città. Vi fu un grande sviluppo edilizio pubblico, fortemente voluto dal principe Nicola, che comportò la costruzione del nuovo palazzo reale, di un albergo e dell'ospedale. Con la proclamazione del regno del Montenegro, nel 1910, Cettigne, oltre a vedere innalzarsi il nuovo palazzo del Governo, con i suoi 5,895 abitanti, divenne la più piccola capitale del mondo. Nel 1916 fu occupata dalle truppe austroungariche. Anche da quando la capitale venne trasferita a Podgorica, Cettigne rimase incontrastata capitale spirituale e culturale del paese Tra i monumenti: Il monastero di Cettigne, costruito tra il 1701 e il 1704. Il Vladim dom, in stile eclettico, eretto nel 1910 dall’italiano Corradini per essere sede del parlamento montenegrino. La chiesa Vlaska, originaria del 1450 fu ristrutturata nel 1864. Il suo recinto è costruito con le canne dei fucili nemici dal 1858 al 1878. Il palazzo "Bilijarda" era l'antica sede reale oggi Museo Nazionale. Il nome dell’edificio deriva dalla presenza di un biliardo francese – il primo, pare, di tutti i Balcani – assurto a simbolo della modernizzazione del Paese intrapresa da Petar II che tentò in diversi campi di colmare il divario fra il piccolo Stato dinarico e il resto d’Europa. La vicina chiesa "Na Cipuru", dedicata a Maria Vergine, venne costruita sui resti di un monastero come mausoleo reale dove dal 1989 riposano l’ultimo re del Montenegro, Nicola I, e la moglie Milena, genitori di Elena di Savoia. Le spoglie della coppia reale montenegrina, morta in esilio sulla Costa Azzurra dopo la costituzione della Jugoslavia in seguito alla Prima guerra mondiale, riposavano nella chiesa ortodossa russa della città ligure di San Remo (con una parentesi poco conosciuta alla tomba Della Valle di Pomaro a Casale Monferrato), da dove vennero traslate in patria il 29 settembre 1989. Il teatro "Zetski dom", fu il primo ad essere costruito nel Montenegro. Il Palazzo Blu, un tempo era la residenza del principe erede al trono. Attualmente è un museo. San Trifone, è il patrono di Cattaro. Fin dal IX secolo, la festa si celebra il 3 febbraio, da quando la "Confraternita Marinereza" di Cattaro comprò nell'anno 809 il corpo di Trifone da marinai veneziani che stavano portando a Venezia le reliquie del santo trafugate a Costantinopoli. La nave si fermò a Rose, all'entrata del golfo di Cattaro, e siccome non poteva ripartire per il maltempo, si pensò che era volontà del santo voler rimanere a Cattaro. E' tenuto in grande considerazione dai contadini per la salvaguardia delle coltivazioni dalle invasioni di cavallette, dalle infestazioni di rettili, insetti e altre specie di animali nocivi. Probabilmente questa tradizione si è poi propagata anche nel Meridione d'Italia, dove tra il Cinquecento e gli inizi del Novecento si sono moltiplicati i luoghi dove, in seguito ad invasioni di cavallette, le popolazioni si sono votate alla protezione del santo. In Bulgaria san Trifone è il patrono dei vinicultori (il nome locale è Sveti Trifon Zarezan); viene celebrato il 14 febbraio con feste all'aperto molto popolari. Per informazioni a Casale Stat, via Roma, portici corti, o Sassone via Saffi, a Valenza e Mede Gold Travel. CURIOSITA' La costituzione del Montenegro, emanata nel 1991, recita: “Il Montenegro è uno stato democratico, sociale ed ecologico ”. Si tratta del primo Stato dichiarato ecologico nel mondo. La necessità della protezione ambientale e il diritto di ogni individuo a vivere in un ambiente salubre sono molto sentiti dai montenegrini e la sua Costituzione stabilisce dei principi cardini ai quali anche la libertà di guadagno e la libera iniziativa imprenditoriale devono piegarsi. Stevan Jovetić (nato a Podgorica, capitale del Montenego il 2 novembre 1989) è un calciatore attaccante della Fiorentina e della Nazionale montenegrina, soprannominato Jo-Jo. FOTO. Budva inuna immagina del 1900

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Carlotta Prete

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