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Nella storia del pittoresco Tonco

Raggiungiamo l’abitato di Tonco, anticamente noto con il nome di “Villa Belforte” da Sanico, la piccola frazione di Alfiano Natta, percorrendo una stretta strada che ci porta ad un bivio senza indicazioni stradali (ma ci aiuta il navigatore). Il paese è pittoresco anche se al cartello “Tonco” non bisogna guardare sulla destra a una “coltivazione” di pannelli solari; sulla sinistra spicca il giallo di un campo di grano appena tagliato, ci ricorda la Toscana. Tonco, sorto sulla sommità del colle, è dominato dalla settecentesca chiesa dedicata a Santa Maria Assunta e San Giuseppe. Ha una alta e aguzza guglia piramidale realizzata nel 1915 dal fubinese Crescentino Caselli, allievo di Alessandro Antonelli, in sostituzione di quella metallica a cipolla colpita dal fulmine. La maestosa facciata della parrocchiale delimita la lunga e stretta piazza Vittorio Emanuele II, dove nel mese di marzo si svolge l’Antica Giostra del “Pitu”. Un secolare rito contadino, propiziatorio per un abbondante raccolto, preceduto dal corteo storico guidato da Gerardo da Tonco, il fondatore dell’Ordine di San Giovanni in Gerusalemme, e dal processo che culmina nella condanna del tacchino, tacitamente identificato col feudatario locale. Ma noi saliamo dalla stretta e ripida via alla panoramica piazza Lanfranco, collegata da una ripida scala alla piazza sottostante. Entriamo nel palazzo municipale, perché proprio davanti alla lapide ai Caduti c’è un’auto bianca, che viene prontamente spostata per le foto di rito. Nella parte alta della lapide marmorea si legge questa l’iscrizione commemorativa: “Tonco / per la gloria / e l’eroismo dei suoi figli / Caduti per la Patria / 1915 1918”. In alto un semplice decoro con una stella a cinque punte, in basso un elmo e ai lati due grandi foglie d’alloro che inquadrano i nomi dei 26 Caduti con la paternità, il grado e il corpo di appartenenza. Arrobbio Giovanni Fanteria; Beccio Luigi fu Giuseppe Soldato Fanteria; Carpegna Vittore fu Giuseppe Soldato 2° alpini; Marletto Evasio fu Luigi Soldato Artiglieria; Alpini; Casorzo Carlo di Rodolfo Soldato Fanteria; Casorzo Pietro fu Secondo Soldato Fanteria; Cattaneo Carlo di Pietro 3° Alpini; Devecchi Silvio di Achille Tenente Fanteria; Eterno Natale di Giuseppe Caporale Trombettiere 3° Alpini; Eterno Vincenzo di Giuseppe Soldato 2° Alpini; Gallia Angelo di Cesare Soldato Fanteria; Gallia Sinibaldo di Camillo Caporale Maggiore 3° Alpini (medaglia d’argento, ndr); Germanino Cav. Evasio fu Giuseppe Maggiore Fanteria (negli elenchi ufficiali figura come Germano, medaglia d’argento per un’azione sul Carso in cui perse la vita); Grea Carlo di Costantino Tenente Artiglieria; Marletto Enrico fu Secondo Soldato Fanteria; Marletto Luigi di Carlo Caporale Fanteria; Mossano Pietro di Annibale Soldato 3° Alpini; Parietti Giulio fu Giacomo Soldato Fanteria; Pelosello Remo Soldato Fanteria; Rampone Giuseppe di Pietro Soldato Fanteria; Razzano Luigi di Giuseppe Soldato Genio; Rizzone Filippo di Felice Soldato 3° Alpini; Sampietro Cesare fu Antonio Soldato Fanteria; Sampietro Ercole fu Placido Caporale Maggiore Genio; Spina Antonio fu Michele Soldato Fanteria; Spina Carlo di Luigi Soldato 3° Alpini.

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Michele Castagnone

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