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Comune di Palazzolo: da più votato a "separato in casa" con la maggioranza

In riferimento ad un paio di articoli apparsi in questi mesi su giornali locali, al fine di tutelare la mia immagine ma soprattutto per chiarezza e trasparenza verso la popolazione, chiedo spazio per sintetizzare le mie posizioni. In Consiglio Comunale di Palazzolo Vercellese nell’ultima seduta del 25 settembre, prendendo la parola ho chiesto di poter fare una breve dichiarazione su questioni che non erano all’Ordine del Giorno; anticipando le obiezioni ho dichiarato che di proposito non ho voluto presentare Interpellanze e Interrogazioni in merito alle questioni di cui avrei discusso poiché ho ricordato a tutti che il sottoscritto si trovava nella Sede istituzionale del Consiglio Comunale in qualità di Consigliere di maggioranza eletto con il maggior numero di preferenze. Il Consiglio Comunale era ed è per me l’unica possibilità di interloquire con la “mia” maggioranza sulle problematiche del Paese; maggioranza da cui sono stato congedato dopo pochi giorni con l’appellativo di “ragazzino viziato e senza esperienza” riferito dal Sindaco alla mia famiglia. Desidero ricordare a tutti che non ho chiesto la poltrona di Vice Sindaco poiché ho suggerito che tale carica continuasse ad essere ricoperta dall’Avv. Poy che pur aveva ottenuto meno della metà dei miei voti; quando il Sindaco però mi ha comunicato la decisione di nominare nuovo Vice la maestra Petrini, ho espresso educatamente il mio dissenso cercando di aprire una trattativa che il Sindaco ha chiuso in 12 ore ringraziandomi telefonicamente per il lavoro svolto. Non essendo io un politico navigato ed esperto, chiedo anche ai Palazzolesi, come avrei potuto assumere un incarico di maggioranza, che a onore del vero mi era stato offerto, dopo essere venuto a conoscenza che il Sindaco, oltre a mettere in dubbio le mie qualità professionali, giudicava anche le mie qualità personali e morali? Nel proseguire nel mio intervento ho inoltre ricordato con fermezza che la raccolta di firme a mio sostegno presentata in Comune il 17 giugno 2009 è stata a mio avviso una grandissima espressione del principio democratico e che i firmatari chiedevano al Sindaco, senza offendere nessuno, il rispetto della volontà della maggioranza degli elettori nella composizione e nella distribuzione delle cariche della nuova Giunta. A fronte di questa manifestazione di dissenso pacifica dei cittadini, il Sindaco mi accusò di essere un sovversivo e di fomentare una sommossa popolare; nel mio intervento in Consiglio, dopo aver ribadito di non essere un sobillatore e che il gesto dei cittadini fu spontaneo, ho detto chiaramente al Sindaco che in ogni caso non accettavo nessuna lezione morale da chi qualche anno fa, durante l’Amministrazione Mocca, come esponente dell’opposizione firmò un durissimo Manifesto pubblico senza precedenti contro il Sindaco in carica mettendone in dubbio le capacità professionali e morali ed invitandolo a rimettere il mandato. Ho esposto in seguito, in un clima poco democratico con Assessori che addirittura minacciavano di lasciare l’Aula, il mio primo punto e cioè lo stato dell’arte in merito al Progetto presentato in Regione per il Centro Anziani. Tale progetto, stilato da tecnici che l’Avv. Poy presentò come specialisti in merito, come già avevo dichiarato nella seduta del 24 giugno 2009, ad una prima analisi informale pareva essere gravemente incompleto e privo dei requisiti di idoneità richiesti dal Bando Regionale sulla cui importante esistenza vorrei ricordare di essere stato colui che ha informato l’Amministrazione che probabilmente, negli ultimi 5 anni, non aveva trovato il tempo di consultare semplicemente il sito internet della Regione Piemonte. Ho informato l’Assemblea che al momento la graduatoria regionale di idoneità non era ancora stata emessa e quindi, riaffermando il mio impegno a seguirne l’iter, ho suggerito al Sindaco di muoversi tempestivamente per trovare la somma necessaria a coprire il cofinanziamento previsto nell’eventualità, purtroppo remota, che la Regione accolga positivamente la richiesta. Il Sindaco ha poi successivamente ricordato che il Centro Anziani non è una struttura comunale. L’affermazione corrisponde alla verità tuttavia aggiungo qui una semplice considerazione: Perché il Sindaco prima delle elezioni a fronte delle mie perplessità sull’elevato preventivo di spesa del progetto dichiarava senza tentennamenti che il Comune avrebbe coperto le ingenti spese non previste dal finanziamento regionale? Perché improvvisamente adesso il Sindaco ricorda pubblicamente che il Centro Anziani non è una struttura comunale? La risposta credo si nasconda in un due semplici parole: CAMPAGNA ELETTORALE. Dopo aver concluso l’intervento in merito alla Casa di Riposo ho domandato al Sindaco, programma alla mano, quale fosse stata l’azione di Governo nei primi 100 giorni riguardo ai punti che non fossero solamente “Sport e Tempo Libero”. Ottemperando anche al mandato dei miei elettori, ho semplicemente chiesto al Sindaco di utilizzare meglio le ottime e giovani risorse umane a disposizione il cui tempo, a mio avviso, viene speso quasi totalmente nell’organizzare eventi e manifestazioni che mi sembrano più di competenza di un’Associazione PRO LOCO che a Palazzolo, a differenza degli altri Paesi confinanti, purtroppo non esiste ma che si potrebbe creare, aggiungo, partendo per esempio dall’entusiasmo e dalle capacità degli ottimi organizzatori del recente Levone, Sara Paggio e Massimo Deandreis, abili nell’aggregare decine e decine di giovani palazzolesi nell’evento citato. Ho rimarcato poi il ruolo fondamentale di coesione sociale che queste attività rivestono per una piccola Comunità come la nostra ed ho anche fatto i complimenti per l’organizzazione delle stesse a cui anch’io ho partecipato divertendomi moltissimo: tuttavia, ho aggiunto, credo che un’Amministrazione non debba dimenticare che i cittadini hanno votato affinché venissero soprattutto affrontati problemi come il manto stradale, l’illuminazione, la messa in sicurezza delle rogge e dei Palazzi pericolanti, lo sviluppo di un’Area Industriale, ecc.. Con le mie affermazioni speravo e spero di dare un input ed uno stimolo positivo al Sindaco Poy affinché indirizzi in futuro l’azione di Assessori e Consiglieri verso nuove politiche che mirino soprattutto a mettere al centro le problematiche che ho enunciato attraverso un’azione più dinamica e ferma nel rapporto con le altre Istituzioni ed Enti; tuttavia, se il Sindaco si sente minacciata e ricattata dalle critiche costruttive del sottoscritto, non posso far altro che chiedere scusa a tutti i miei elettori ed ammettere pubblicamente di essere stato ingenuo a credere, che partecipando alle elezioni con la Lista guidata da Maria Luisa Poy, avrei avuto la possibilità dall’interno di cambiare le cose e di far volare veramente più in alto, come recitava lo slogan elettorale, il nostro amato Paese. Michele Barale consigliere comunale di Palazzolo Vercellese

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