Ladro tradito dalla statura: troppo basso per non essere notato
di b.c.
È stato tradito dalla bassa statura il ladro che qualche tempo fa ha rubato un portafoglio e, utilizzando le carte di credito in esso contenute, ha effettuato prelievi di denaro. Lo hanno smascherato gli agenti della squadra investigativa del Commissariato: si tratta di un nomade italiano di 28 anni - del quale non sono state rese note le generalità - il quale risulta avere un domicilio in un paese del Vercellese, al confine con Casale. È stato denunciato a piede libero per furto aggravato e utilizzo fraudolento di bancomat.
Il fatto risale al 1° novembre scorso quando un uomo sulla sessantina, di origini monferrine ma residente nel Torinese, aveva telefonato alla Polizia per denunciare il furto del portafoglio contenente 500 euro in contanti e diverse carte di credito. Qualcuno glielo aveva sottratto mentre si trovava in visita alle tombe dei parenti nel cimitero di Terranova: il portafoglio era stato dimenticato sull’auto e il ladro l’aveva subito notato, prelevandolo dalla vettura dopo aver infranto un finestrino. Dopodichè si era immediatamente trasferito a Villanova dove aveva effettuato prelievi per 1500 euro - il massimo giornaliero consentito - dal bancomat di una banca. Un’operazione resa possibile dal fatto che il proprietario delle carte di credito aveva lasciato in bella evidenza i numeri dei codici segreti. Mentre il derubato comunicava le circostanze del furto agli agenti della volante giunta sul posto, sul suo cellulare arrivava un messaggio di avviso del prelevamento di denaro da uno sportello bancomat di Villanova. I poliziotti si recavano immediatamente sul posto ma il ladro si era già dileguato. Avvalendosi della collaborazione della Polizia Municipale del paese, gli agenti della squadra investigativa accertavano che nei pressi dello sportello bancario vi erano numerose telecamere a circuito chiuso che registravano i movimenti delle persone negli orari prossimi a quelli del messaggio di allerta. Dall’esame dei fotogrammi i poliziotti concentravano l’attenzione su un individuo giunto a bordo di un’auto - risultata intestata a un suo parente - la cui targa veniva facilmente acquisita: l’uomo, che indossava una tuta sportiva ed un berrettino, a seguito della misurazione e delle comparazioni compiute sul posto dagli agenti dalla sezione scientifica, risultava un soggetto di statura molto inferiore alla media e di corporatura esile. A questo punto gli investigatori riuscivano a risalire al probabile autore: un pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, convivente e con tre figli a carico. Conclusi gli accertamenti, con un decreto di perquisizione la scorsa settimana i poliziotti si sono recati nell’abitazione del giovane nomade dove hanno sequestrato la tuta indossata al momento del prelievo. L’uomo, risultato effettivamente di statura non superiore al metro e mezzo, ha ammesso di avere prelevato i soldi, ma ha negato il furto, asserendo di aver trovato il portafoglio per strada.