Il presidente Giancarlo Cerutti: «La Junior è un esempio per il basket italiano!»
di p.z.
Il presidente Giancarlo Cerutti, in collegamento telefonico da New York, dove si trova per un viaggio di lavoro, ha fatto il punto con i giornalisti sulla situazione della Junior alla fine del girone di andata. Il primo argomento affrontato è stato quello della riapertura della campagna abbonamenti: «Sapevamo che il girone d’andata sarebbe stato un test non solo per la squadra, ma anche per il territorio, chiamato a difendere la serie A. Siamo orgogliosi di una risposta così positiva, anche nei momenti di difficoltà. Oggi vogliamo dare ai nostri sostenitori un’ulteriore e vantaggiosa possibilità per vivere da protagonisti le otto finali che giocheremo al PalaFerraris prima della fine del campionato. Un gesto d’amore nei confronti dei tifosi: dobbiamo vivere queste finali insieme, consapevoli di quanto il tifo possa aiutare la Novipiù».
Poi il patron della JC ha analizzato la prima parte della stagione: «Il bilancio non può essere del tutto soddisfacente, specie sotto il profilo dei punti conquistati. Ma in quasi tutte le sconfitte la squadra si è battuta alla pari, uscendo sconfitta per episodi sfortunati, qualcuno anche contestabile. Pur pagando lo scotto del noviziato, la Junior ha saputo reggere l’urto di una serie A molto difficile e questo ci dà buone speranze per il girone di ritorno».
A proposito dei giocatori inseriti nell’organico a campionato inziato, Cerutti ha quindi commentato: «È stata una scelta inevitabile che ho condiviso con Crespi. Shakur ha aggiunto classe, sicurezza ed equilibrio, Stevic fisicità e determinazione, mentre il giovane Martinoni saprà ritagliarsi il suo spazio per dare un contributo nella corsa alla salvezza».
Una considerazione sulla situazione del basket italiano: «Dal punto di vista organizzativo, la Lega deve migliorare per adeguarsi a un basket che è cambiato molto in Europa in questi anni. La pallacanestro italiana ha una storia che va rilanciata anche con il contributo della Lega. Sappiamo bene che nello sport di oggi sono fondamentali gli aspetti economici; bisogna approcciare il mercato in modo forte, moderno e incisivo. Si pensi al fondamentale tema della televisione, elemento importantissimo nello sviluppo economico e commerciale dello sport o a quello della Nazionale i cui risultati possono essere un traino per lo sviluppo di tutto il movimento».
Poi il presidente ha rivendicato, con orgoglio, il modello gestionale della Junior: «Abbiamo dimostrato la nostra serietà sotto tutti i punti di vista: serietà di gestione dei programmi, con un passo costante, accompagnati da un pubblico appassionato, civile, educato ma deciso a difendere il suo posto in serie A. L’Italia del basket ha bisogno di esempi come Casale.
Sono convinto che, come società, la Junior abbia ancora margini di crescita, ma guai a cedere alla tentazione di fare il passo più lungo della gamba. La crisi economica non risparmia nessun settore e il basket non fa eccezione. L’equilibrio dei conti per noi è fondamentale: abbiamo scelto questa filosofia, perché il nostro è un progetto che pensa al futuro, non soltanto al presente».