Molino del Conte: nettare di sambuco e salsa di tarassaco
di Claudio Galletto
Protetta da colline boscose, cornice ideale a un’area incontaminata, la zona di Villamiroglio riserva sorprese enogastronomiche capaci di suscitare curiosità.
Difficile, infatti, trovare la salsa di tarassaco o il nettare di sambuco, tanto per fare alcuni esempi. Nella vallata che conduce dalla Piagera verso Vallegioliti si può. La località dei sapori antichi è “Molino del Conte”, che rimanda all’esistenza di uno storico sito di molitura di cui oggi si è persa traccia. Il nome, però, è stato adottato da Davide Cassina e Silvia Poglio per la loro azienda agricola dedita a produzioni rare nel loro genere ma quanto mai radicate al territorio e al binomio alimentazione-salute. Rimettendo mano ai terreni di famiglia Davide e Silvia hanno realizzato il loro obiettivo: dedicarsi all’agricoltura fondando una realtà a certificazione biologica e a filiera corta, con la tracciabilità dalla semina alla trasformazione.
La preparazione di prodotti confezionati, di più recente fondazione, è stata ribattezzata “Il Filo di Arianna” in omaggio alla figlia.
L’attività è quella ortofrutticola con un’attenzione particolare alle varietà antiche, soprattutto per le mele, e alla valorizzazione dei prodotti di stagione.
«Ora è in raccolta il tarassaco – spiega Silvia Poglio – per creare la nostra salsa che si abbina bene con riso nero, pasta di farro o ancora pesce, carni bianche piuttosto che una sfiziosa insalata di patate».
Dal valore “officinale” e dal gusto un po’ amarognolo, la sala di tarassaco sarà seguita, come raccolta e produzione, dal nettare di sambuco, ideale in accompagnamento a formaggi stagionati o piccanti così come la composta di cipolle e zenzero.
Fra le altre colture di stagione non può mancare la fragola, nella varietà Aromas, che oltre ad essere consumata fresca da vita a due prodotti ideati da Molino del Conte: la “fragolosa” (confettura di fragole e mele) e la “fragolina” (con sole fragole).
Fra le altre “chicche” le foglie di portulaca, “sbollentate” e messe sott’olio extravergine di oliva, da consumare come antipasto o contorno. La stagione produttiva proseguirà nei prossimi mesi con peperoncini (da cui si ricavano salse piccanti), melanzane, pomodori, mele e, più avanti, cardi.
Peccato invece per le albicocche che quest’anno non hanno incontrato i favori del tempo.
Molino del Conte effettua anche attività educativa come “fattoria didattica” proponendo tour per scoprire i sapori stagionali e le modalità di produzione “bio”.
Non solo: per chi ama consumare pasti conviviali è stata creata la “bagnacauderia” dove si possono gustare, nell’ambito dell’attività agrituristica, il tradizionale piatto piemontese e altre specialità con un uso culinario delle tante erbe della zona. Ci si è sbizzarriti anche con la creazione di originali bomboniere con i prodotti trasformati. L’ultima frontiera di Silvia e Davide è il “goji”, la pianta di origine tibetana le cui bacche sono sempre più richieste per le proprietà antiossidanti naturali. Al Molino del Conte le piante di goji sono già a dimora.
Ora si attende di avere bacche, succhi e marmellata. Oltre al gusto anche la giovinezza.