Giornata del ricordo: «A Casale si dice solo la storia che fa comodo!»
di Claudio Debetto
La Giunta di Casale Monferrato insiste nel riproporre alla città e alle scuole in particolare, la Giornata del Ricordo dell’esodo dei giuliani, istriani e dalmati secondo una lettura ridicola e esilarante dell’accaduto. I carnefici diventano le vittime e viceversa, noi buoni, gli altri cattivi. Sembra di vedere un film western o la parodia di “Fascisti su Marte”.
Invece siamo ai Film Luce degli anni ‘30, in perfetto stile Minculpop (era il Ministero della Cultura Popolare che si occupava della censura). Non si fa cenno alle malefatte del Ventennio, in ordine al trattamento della “barbara razza slava” che merita “anzichè lo zuccherino, il bastone” (Mussolini a Pola, 1920), nè alla italianizzazione forzata, la invasione della Slovenia, la repressione della lotta di liberazione (il movimento di resistenza più importante di tutta Europa) con i massacri e i villaggi bruciati (“si ammazza troppo poco”: generale Roatta alle truppe italiane), la collaborazione della Repubblica Sociale Italiana con i nazisti.
Niente di tutto questo: ai casalesi viene proposto che, come per incanto, i barbari feroci comunisti terrorizzano gli italiani buttandone “in foiba” migliaia e migliaia, cosicchè tutti abbandonano di colpo le loro case. Purtroppo la storia non si racconta così, né ci si può accontentare solo di quello che fa comodo.
La tragedia del confine orientale non comincia dal 1945, la vicenda delle foibe ha delle cause precise (c’erano già canzoncine negli anni ‘30 e non le cantavano gli slavi) né possiamo sparacchiare numeri a casaccio (il numero degli infoibati aumentano ogni anno, il numero degli esuli puntano ormai verso i 400mila, come se il problema fosse una questione di numeri), nè confondere le date a piacimento (da quali foibe scappavano gli “esuli” fino ai primi anni ‘60?).
Certo che la strategia di Tito era la conquista dell’Istria e soprattutto di Trieste (e gli italiani andavano “convinti” ad andarsene), ma cosa ha fatto l’Italia dopo il 1918, dopo aver vinto la guerra? Basta con queste farse, basta con i vari Bruno Vespa e le fiction ridicole, basta spendere denari pubblici per fare diseducazione e confusione. E poi, en passant, perchè il Comune non si impegna con altrettanto slancio e risorse con la Giornata della Memoria della Shoah? Come per la vicenda Eternit, mi auguro un sussulto di dignità da parte della Giunta comunale, che diventi rappresentante della intera comunità e ricerchi, anzichè provocare divisioni e lacerazioni, un modo condiviso e scientifico di imparare dalla storia facendo memoria delle sofferenze.