Il saluto di Paolo Tofanini: «Quello di Casale? Un ospedale ottimo»
di Paolo Tofanini
Gentilissimo Direttore,
Le scrivo per salutare i cittadini di Casale Monferrato, gli operatori dell’Ospedale “S. Spirito”, Lei, la Proprietà e i collaboratori de “Il Monferrato” e per ringraziare tutti della collaborazione, dell’aiuto e dell’amicizia che mi è stata assicurata in questi anni di intensa attività e presenza nella sanità locale.
Ho dato le dimissioni dal mio ruolo, lascio il “mio” caro ospedale, il “Santo Spirito” dove ho iniziato la mia carriera il 1 giugno 1978 da Ispettore Sanitario chiamato dall’allora Direttore Sanitario dott. Giovanni Cavasonza che ricordo con affetto e riconoscenza.
Ho effettuato numerose altre esperienze nella sanità piemontese ma, il mio legame con quest’ospedale e con la città di Casale ha un posto speciale per me che, toscano di origine, sono divenuto casalese d’adozione apprezzando la bellezza di questi luoghi e la gentilezza delle persone che vi abitano.
In questi anni ho cercato (nel limite delle mie possibilità) di contribuire a mantenere efficiente e umano uno dei più bei ospedali che io ho conosciuto e nei quali (e sono molti) ho lavorato. Forse non tutti gli abitanti del Monferrato sanno che hanno una struttura ospedaliera (e dei servizi territoriali) di un livello assai superiore alla media regionale, pur con le criticità ed i limiti che, tuttavia, sono presenti ovunque.
Approfitto di questa opportunità che mi è concessa per salutare il Sindaco di Casale Ing. Demezzi, il Presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto di Casale Prof. Berra, tutti i Sindaci e gli Amministratori locali e regionali con i quali ha avuto un ottimo rapporto di cooperazione nell’interesse della nostra sanità pubblica.
Saluto i moltissimi colleghi medici, laureati, infermieri, amministrativi, molto più che colleghi, collaboratori seri e professionali e amici, anche al di fuori dell’ospedale.
Saluto tutte le Organizzazioni Sindacali con le quali ho avuto un rapporto positivo e costruttivo.
Devo dire che le persone con le quali ho lavorato hanno dimostrato capacità professionali e umane che hanno contribuito a offrire un servizio, spero accettabile e dignitoso, alla popolazione.
Sento, anche se sono via solo da pochi giorni da Casale, una grande nostalgia per moltissime persone e spero di aver lascito qualcosa di buono in questi anni di lavoro nel bel Monferrato.
Avrei voluto scrivere molto di più ma ho approfittato anche troppo dello spazio che mi è stato concesso e scusandomi per le dimenticanze porgo un cordiale saluto a tutti.