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Per il trinese tre avventure lungo il grande fiume

Dal ponte di Trino a Venezia: hanno più di quarant’anni i viaggi in barca di Franco Fre

Il primo viaggio è datato 5-18 agosto 1976

La festa sul Po di domenica 16 giugno al “Tagliaferro” di Camino offre l’opportunità di rispolverare le imprese sul fiume compiute dal trinese Franco Fre, ex dipendente della centrale “Fermi” di Trino, appassionato di podismo, alpinismo e fotografia, che alla fine degli anni ‘70 e inizio anni ‘80 si cimentò nella traversata in barca del Po, da Trino fino a Venezia, per ben tre volte. Il primo viaggio è datato 5 agosto/18 agosto 1976 e fu certamente il più singolare, visto che Fre lo effettuò quasi improvvisando, nel vero senso della parola, con la spensieratezza dei 25 anni...

Un’idea nata in primavera, per gioco, con il desiderio di sperimentare una vacanza diversa dal solito. Prima doveva essere in compagnia di un collega, poi diventò in solitaria, utilizzando una “vasca” galleggiante.

Quelle piccole imbarcazioni che si usano nelle “bule” (peschiere) della nostra zona per intenderci, leggermente adattata a “trimarano” per questo lungo viaggio di 500 chilometri. «Sono partito con il minimo indispensabile - ricorda Franco Fre - con una tenda improvvisata, una pagaia, un piccolo sacco a pelo e una cartina stradale per orientarmi e niente materassino».

L’idea iniziale era quella di ritornare in treno, una volta giunti a destinazione, «ma mi dispiaceva abbandonare la barca. Allora mi ricordai della promessa dell’amico Cesare Santi che alla partenza mi disse: “Se arrivi a destinazione telefonami che ti vengo a prendere io con il furgoncino” e così fu»

Il tutto avvenne al campeggio di Fusina, all’ingresso della laguna di Venezia. Nel frattempo Franco aveva conosciuto una coppia di Milano, sempre lungo il fiume, con cui poi effettuò altre avventure simili sul delta del Po e nella Loira.

Il secondo viaggio - dal 2 al 12 dicembre 1979 - è senza dubbio il più impegnativo, dato che si svolse alle porte della stagione invernale, con condizioni climatiche molto avverse.

Questa volta a bordo di una classica canoa fluviale. «Un mezzo molto diverso dal primo (ribattezzato “venerdì 13”) - aggiunge Fre - anche se la fatica non è mancata. Bisogna infatti essere molto preparati dal punto di vista fisico, visto che il Po, dopo un primo tratto dove si trova la corrente e si riesce a farsi trascinare, il fiume diventa piatto e bisogna remare per poter procedere. Devo dire che in questo secondo viaggio le difficoltà maggiori erano rappresentate dalle condizioni climatiche e ambientali: la nebbia in particolare, che spesso mi toglieva i riferimenti dalla riva, poi le giornate che d’inverno sono più corte, la pioggia e le notti in una tenda umida». Viaggio che è stato documentato nel notiziario “Canoa Fluviale” della Federazione Italiana Canoa Fluviale nel maggio 1980. 

Infine il terzo viaggio, dal 2 al 10 agosto 1982, effettuato con una canoa a due posti, in compagnia della moglie Laura.

La prima imbarcazione purtroppo non esiste più, dopo anni trascorsi in cortile è stata “rottamata”, mentre le due canoe e i remi del primo viaggio verranno esposti nella mostra al Tagliaferro, così come i diari di viaggio, a testimonianza della forza di volontà non comune di un semplice appassionato, divenuto “un solitario canoista fluviale” quasi per caso.

Nella foto Fre e l’imbarcazione del primo viaggio nel 1976


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Michele Castagnone

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