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Teatro
Al Municipale tutto esaurito per il musical “A Christmas Carol – Canto di Natale”
Intervista a Roberto Ciufoli
Giovedì 5 dicembre alle ore 21 va in scena sul palco di un Teatro Municipale tutto esaurito il musical “A Christmas Carol – Canto di Natale”. È la Vigilia, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, e poi i tre spiriti del Natale… I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge.
Tratto dal racconto di Charles Dickens, in una atmosfera pienamente natalizia, arriva in Monferrato lo spettacolo della Compagnia dell’Alba, per la regia di Fabrizio Angelini. Ebenezer Scrooge, noto personaggio della letteratura anglosassone, viene interpretato dall’attore Roberto Ciufoli (volto televisivo reso celebre anche dagli sketch della Premiata Ditta), che ci racconta l’attualità del protagonista, in un mondo di oggi davvero complicato.
Scrooge è un personaggio al passo con i tempi?
Per come l’ha pensata Dickens, la storia è al passo con i tempi: Scrooge è cattivo e avaro perché non si rende conto di quello che si sta perdendo. Ha l’ignoranza verso il bello e l’accoglienza. Narra una società che accoglie, il racconto dell’inclusività. Scrooge non viene emarginato e finalmente comprende che deve entrare a far parte di quel mondo che ha sempre deriso. Quello che facciamo è anche provare simpatia verso i cattivi, perché alla fine i cattivi sono simpatici. La cattiveria fine a se stessa non ha alcun fascino e nemmeno nessun senso.
Tra prosa e musical, quali differenze trova tra i generi?
Il musical ti impone altre capacità dialettiche, di entrare con senso musicale, poi il canto e il ballo all’occorrenza, quindi è un insieme di arti varie. Ho già preso parte ad altri musical in passato: “Se il tempo fosse un gambero”, poi un musical che ho amato tantissimo è stato “Aladin” con Manuel Frattini, ma questo è uno spettacolo bello, ma bello, molto scorrevole… ha delle musiche meravigliose realizzate da Alan Menken che ha vinto “solo” qualche Oscar… quindi mi impegno tantissimo! Al pubblico piace la messa in scena e noi ci divertiamo tanto. Poi sono vecchio abbastanza per aver provato tutti i generi teatrali e l’esperienza viene dalla mia parte.
Lei ha interpretato tante maschere… cosa lascia al pubblico questo musical?
Una bellissima occasione per mostrare ancora un’altra maschera. È un classico da una potenza incredibile. Con il regista Fabrizio Angelini abbiamo scelto di interpretare quest’opera, anche con una vena di ironia. Lo spettacolo farà ridere e commuovere, con un taglio moderno e cinematografico che inciderà sulla recitazione, sulla messa in scena e sulle luci.
Cosa significa per lei il Natale?
Pensando che a Natale siamo tutti più buoni o possiamo rispondere alla domanda credi a Babbo Natale… questo periodo diventa un’occasione di spirito. Credere che esista un signore vestito di rosso che porta i doni è qualcosa di bellissimo. Oppure credere di essere tutti più buoni, ci rende tutti migliori. Per onorare una festa, per alcuni considerata religiosa o per altri un momento di gioia e di condivisione, non dobbiamo perdere questa occasione. Apriamo gli occhi su quello che ci sta intorno. Usciamo dalle nostre convinzioni, affacciamoci da quel muro, guardiamo oltre.
Nuovi progetti all’orizzonte?
Ho un progetto teatrale in embrione e per scaramanzia preferirei… non parlarne. È una commedia con un cast eccezionale sotto la mia regia. Ho un sogno nel cassetto... Magari ne riparliamo per una prossima data a Casale Monferrato. E poi sarò sempre impegnato in Christmas Carol, che credo sia come l’albero di Natale, ogni anno lo addobbi e poi dopo il 6 gennaio lo rimetti nel baule!
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