Il fante col tricolore viene sostituito dalla Vittoria alata
di Luigi Angelino e Dionigi Roggero
É un caso fortunato scambiare due parole, all’uscita dalla redazione, con Evasio Ferraris, noto produttore di un incomparabile grignolino (del Gallo, ndr) in quel di Frassinello, dove siamo diretti con la guida esperta di Mario Cravino, per il monumento ai Caduti della Grande Guerra.
Si trova facilmente, è alla periferia del paese per chi arriva dalla valle Ghenza, di fronte alla chiesa-santuario della Be-
ata Vergine delle Grazie.
Il monumento fu inaugurato domenica 16 settembre 1923 alla presenza di molte autorità, tra cui il sindaco Saglio, il conte Sacchi Nemours, il sottoprefetto Dardanello, il col. Maritano e il cap. Dettoli. Dopo il discorso dell’oratore ufficiale Augusto Battaglieri, “la tela è caduta - si legge sul Monferrato della settimana successiva - lasciando libero il monumento all’ammirazione commossa di tutti i presenti; ed i frassinellesi nel fante che, ferito non abbandona il tricolore comprimendosi il petto lacerato dal piombo, avranno sentito nel loro animo tutto l’orgoglio di vedere eternamente plasmata nel bronzo la morte sublime dei loro venticinque compaesani”.
Alla cerimonia inaugurale prese parte anche lo scultore Guido Capra, che aveva realizzato una delle sue opere migliori, simile a quella collocata sul monumento di Balzola, smantellata negli anni quaranta per disposizioni ministeriali e fusa per necessità belliche. Realizzato dal Comitato promotore, presieduto dall’avv. Vincenzo Lavagno, il monumento era stata collocato, appena fuori dal paese, nel piazzale del Santuario della Madonna delle Grazie, al centro del Parco della Rimembranza. Finita la guerra, nel 1946 l’opera in bronzo del Capra fu sostituita da un’altra statua di dimensioni più ridotte che raffigura la Vittoria alata con in mano un serto di fiori (foto). Sulla base l’incisione di fonderia ricorda i nomi dei donatori delle due opere: “Il gr. Uff. Umberto Luigi Pugno offerse il bronzo alla Patria [la statua di Guido Capra]. Il fratello Evasio in sostituzione dona. Frassinello-Olivola 1942-1946”. Sul basamento è posta questa iscrizione commemorativa: “Frassinello ai suoi prodi caduti per la grandezza d’Italia”.
Ai lati due lapidi ricordano i nomi (quasi illeggibili) dei 26 Caduti: “Ten. Ballarino Giuseppe; Ser. M. Ballarino Enrico; Ser. Bellero Luigi; Cap. Bassignana Vincenzo, Cap. Cotti Cesare; Sol. Barberis Evasio; Sol. Bellero Luigi; Sol. Cotti Giovanni di Luigi; Sol. Cotti Giovanni di Pietro; Sol. Cotto Celeste; Sol. Cotti Biagio; Sol. Ferraris Pio. Sol. Ferraris Giuseppe; Sol. Ferraris Carlo; Sol. Ferraris Giovanni; Sol. Lavagno Lorenzo; Sol. Livrone Natale; Sol. Monti Enrico; Sol. Cotto Giovanni fu Pio; Sol. Ottone Ettore; Sol. Paletto Cesare; Sol. Raimondo Giovanni; Sol. Redoglia Pietro; Sol. Rossi Carlo; Sol. Rota Carlo; Sol. Saracco Pio”.
Torniamo a Casale passando davanti a villa Buscaglino (coi ricordi del viaggio d’autore ad Ameno...) e per una stradina secondaria alla piccola quando splendida chiesa di San Bernardo di Sebastiano Guala.