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A Piancerreto per Gian Paolo Bardazza e la sorella Anna Maria

Appuntamento a casa Bardazza di Piancerreto di Cerrina. Sul piazzale (siamo fortunati, tempo freddo ma limpido) la vista panoramica svela la cerchia delle Alpi imbiancate dal Monviso al Rosa fino ai Laghi. Sotto, i paesini della valle. Possiamo immaginare, facendo un salto temporale, che vi si affacciasse la famosa cantante Adriana Basile ( (Posillipo, 1580 – Napoli, dopo il 1642) insignita del feudo di Piancerreto nel 1612 dal duca Vincenzo Gonzaga (Mantova, 21 settembre 1562 – Mantova, 18 febbraio 1612), di cui era la favorita. Oggi a Pianacerreto ci accolgono Gian Paolo (foto nel lancio) e la moglie Anne, belga, brava pianista, con Lucha (luce in polacco), uno schnauzer nano, sale e pepe, molto simpatico, made in Belgio. La famiglia è qui dal 1942, il nonno materno Cesare Luparia ha comprato la grande casa padronale durante la guerra. A Gian Paolo Bardazza, lo diciamo sempre, il Monferrato dovrebbe erigere un monumento (ancorchè vivente) per le idee prima (non per nulla nel 1951 aveva iniziato a lavorare a Milano, la Milano del fare....) e le iniziative poi che hanno risvegliato angoli bellissimi quanto sonnecchianti. E’ il fondatore di Idea Valcerrina nel 2000 con i primi tre soci Ronco, Massone e Gay. Da dodici anni l’Associazione organizza un ciclo di 12 concerti di musica classica denominato “Armonie in Valcerrina” eseguiti in dimore storiche e antiche chiese della zona con l’intento di far scoprire ed apprezzare al folto pubblico monumenti e valorizzare il territorio. Sono state organizzate mostre di noti pittori ( Ugo Nespolo, Enrico Bay, ricordiamo la splendida sede del Gambarello) in concomitanza con i concerti; incontri letterari con noti scrittori italiani e stranieri; il “Premio per un manifesto sulla Valcerrina” con la partecipazione di un folto numero di grafici e pittori; il censimento delle cappelle, chiesette di campagna, stele votive esistenti nei vari comuni del nostro territorio. Per quattro anni Bardazza ha organizzato una scuola di musica a Piacerreto che forse verrà ripristinata a Gabiano con specializzazione in musica da organo (l’associazione ha restaurato numerosi strumenti soprattutto coi fratelli Stefano e Giovanni Marzi di Pogno). Lungo l’elenco dei restauri, completata la chiesa di Varengo in corso quella di Ozzano e il 15 gennaio a Serralunga inaugurazione del risanamento del campanile. In preparazione una mostra di paliotti. Oltre alla musica c’è la letteratura con la presentazione di libri. Ritorno voluto, tra i boschi, dove si allenano giovani corridori di motocross, da Terfangato, contrada di Castelletto Merli qui, (abbiamo letto attentamente il libro recensito dal prof. Roggero) Angela Marianna Del Pozzo, sorella di Ferdinando (lo invidiamo per le seconde nozze...) trascorreva buona parte dell’anno e chiudiamo così il cerchio con il libro di Anna Maria, sorella di Gian Paolo Bardazza. La famiglia Dal Pozzo nel libro di Anna Maria (d.g.) - Anna Maria Serralunga Bardazza, sorella maggiore del fondatore dell’Associazione Idea Valcerrina Gian Paolo, dopo la laurea in Giurisprudenza e in Lettere Moderne ha seguito studi giuridici e storici. Vive a Milano, ma appartiene ad una famiglia che ha radici monferrine nella dimora storica di Piancerreto che fu di Adriana Basile, celebrata da letterati e poeti per le doti canore e per la bellezza (si veda il viaggio d’autore “La bella Adriana”, pubblicato il 23 gennaio 2004). Già nota agli studiosi per le “Ricerche documentarie sulla cittadella di Casale Monferrato” (Piemonte in bancarella, Torino 1985), testo fondamentale per la storia militare dell’antica capitale del Monferrato, si è dedicata con passione allo studio di carteggi relativi a personaggi vissuti in Piemonte e in Lombardia nel Settecento. Frutto dell’appassionato scavo archivistico la pubblicazione di “Clelia Grillo Borromeo Arese. Vicende private e pubbliche virtù di una celebre nobildonna nell’Italia del Settecento” (Eventi & Progetti, Biella 2005), una magistrale ricostruzione della vita della nobile genovese conosciuta dal celebre scrittore francese Montesquieu nel settembre del 1728, durante la sua visita a Milano. Più di dieci anni or sono in un pregevole saggio pubblicato su “Studi Piemontesi” (XXIX, 2000, 1), Anna Maria Bardazza segnalava i lavori effettuati negli anni 1812-1816 all’interno e all’esterno di palazzo Dal Pozzo di Moncalvo dal pittore Pietro Fea, oggetto del viaggio d’autore “Affreschi mitologici del casalese Fea a palazzo Dal Pozzo”, pubblicato il 16 settembre 2011. La ricerca, maturata nel tempo, ha portato alla realizzazione del convegno internazionale “Da Moncalvo all’Italia, dall’Italia all’Europa: L’avventura intellettuale di Giuseppe Maria Ferdinando Dal Pozzo”, organizzato lo scorso 24 settembre dal comune di Moncalvo e dall’Associazione Idea Valcerrina, nel quale Anna Maria Bardazza ha tenuto una relazione su “Carte e memorie. L’archivio Dal Pozzo”. Un tema che ha dato corpo all’interessante volume “I Dal Pozzo di Moncalvo tra Ancien Régime e Restaurazione. Vicende storiche e appunti archivistici”, pubblicato dall’editore biellese Eventi & Progetti nel settembre 2011. Accurata e minuziosa l’opera di ricerca archivistica e storica sulla famiglia monferrina che per tre secoli ha avuto come punto di riferimento la città aleramica. Il libro è diviso in due parti: la prima contiene una precisa e avvincente ricostruzione della genealogia della famiglia Dal Pozzo, la cui presenza a Moncalvo è attestata fin dal 1571. La seconda parte ricostruisce l’interessante vicenda biografica e culturale di Giuseppe Maria Ferdinando Dal Pozzo (Moncalvo, 1768 - Torino, 1843) , nono di dodici figli, cui “toccò … il ristorar la casa, e lo accrescerne la fortuna”, come scrisse nella lettera al nipote Ferdinando del dicembre 1838. Pur essendo “cadetto, con prospetto di pochissima fortuna”, ebbe incarichi importanti in epoca napoleonica: decisivo, ad esempio, l’intervento diretto presso il primo console per il salvataggio di Palazzo Madama a Torino, dove fu uno dei personaggi pubblici più importanti, definito da Stendhal “il Beniamin Constant du Piémont” e “l’aigle d’Augusta Taurinorum”. Costretto all’esilio a Ginevra, a Parigi e a Londra (dove l’ultrasessantenne sposò la ventiquattrenne Mary Richardson) per aver ricoperto la carica di ministro degli Interni durante la breve reggenza di Carlo Alberto, il “conte monferrino” e “patriota europeo” rientrò in patria nel 1837 e trascorse gli ultimi anni della sua vita tra Moncalvo e Torino. Un volume di fondamentale importanza, apprezzato dagli studiosi e accreditato come solida e organica fonte di riferimento (grazie alla trascrizione, in appendice, di documenti conservati nell’Archivio Dal Pozzo di Montebello della Battaglia) delle vicende pubbliche e private di un personaggio che ha dato al Piemonte, e soprattutto alla città di Moncalvo, una rilevanza di carattere nazionale e internazionale.

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Michele Castagnone

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