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Per pianificare servono metodo e competenze

È indispensabile realizzare un progetto globale di riqualificazione che comprenda oltre al mercato ortofrutticolo, la caserma Bixio, le aree industriali dismesse dei quartieri di Oltreponte e del Ronzone, il complesso di Santa Caterina, l’ex convento di San Marco e S. Bartolomeo in piazza Baronino, l’ex caserma Carlo Alberto in via Cavour, l’ex convento dei Carmelitani in via Torino, il Paraboloide, il Mercato Pavia e la Cittadella.

Ecco un elenco non esaustivo di quanto si dovrebbe riqualificare a Casale. Il progetto globale di riqualificazione indicante i tempi le modalità e le priorità della sua realizzazione sarà condizionato dalle reali possibilità di copertura finanziaria e sottoposto inesorabilmente alla scelta del futuro di Casale che non può prescindere da una attenta analisi socio economica.

Ad esempio nel 1987 Casale aveva circa 40.131 abitanti e nel 1985 un reddito pro capite annuo di circa 14,4 milioni di lire superiore alla media regionale e superiore ad Alessandria. Nel 2017 Casale aveva 34.012 abitanti e nel 2013 un reddito medio inferiore ad Alessandria a Tortona e a Novi. Sempre in quell’anno nel Comprensorio chiusero circa 21 imprese.

Altro dato rilevante è la perdita di servizi generali come ad esempio il Tribunale e l’impoverimento dei trasporti. Nel contempo a Vercelli con l’accorpamento del Tribunale di Casale si sono insediate recentemente la Dimo e Amazon. La lettura del passato è indispensabile anche per il non reiterare errori di carattere generale e particolare come ad esempio la ristrutturazione degli ex magazzini Eternit che dovrebbe essere riletta con molta attenzione. La necessità all’epoca di avere un contenitore espositivo in proprietà, onde evitare un enorme costo di noleggio, fu attuata in grandissimo ritardo così come la scelta di ristrutturare fu errata rispetto alla demolizione e ricostruzione. Sarebbe utile a distanza di anni andare a verificare il bilancio economico di quel progetto e porsi poi costantemente la domanda: ad oggi quanto viene “sfruttato” il contenitore fieristico e a quanto ammontano i costi di gestione per l’uso/non uso? Quei costi sono spalmati sui cittadini (con un beneficio limitato) tramite imposte, tributi o riduzione/tagli di servizi.

Nel passato remoto Casale era la seconda città del Piemonte perché eccelleva in tutto. Il suo futuro sta nel ritornare ad essere competitivi in tutti i settori! Implementare il commercio, l’artigianato, l’industria, l’agricoltura, la cultura il turismo e lo sport con passione e dinamismo. Saremo vincenti se brilleremo in tutto, tentare di essere i migliori di tutti in un solo settore nel paese Italia con decine e decine di competitori fortissimi è perdente!

Ecco da dove partire per iniziare a progettare la riqualificazione della nostra Casale oltre a incrementare notevolmente la sicurezza, la pulizia, l’accoglienza, l’efficienza e la disponibilità elementi principi di una Capitale.


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Michele Castagnone

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