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Tanti danni provocati dal coleottero

Popillia japonica? Come contrastarla

Alcuni consigli dal Comune di Casale

«Vista la recente recrudescenza della presenza sul territorio di Popillia japonica Newman (Coleoptera Rutelidae), si riportano di seguito alcuni accorgimenti diffusi dalla Direzione Agricoltura e Cibo Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici della Regione Piemonte».

Lo fa sapere il Comune di Casale che propone alcuni accorgimenti che i privati possono mettere in atto per contrastare i danni provocati dal coleottero e la sua diffusione:

Raccolta manuale degli adulti: questo scarabeide ha un comportamento gregario, la presenza dei primi adulti ne attira altri; anche le lesioni a carico di fiori e frutti, liberando particolari composti volatili, sembrano avere un forte potere attrattivo.

Si consiglia di procedere nelle prime ore del mattino, gli adulti sono poco reattivi (sopra i 20-21°C invece se disturbati volano via facilmente) occorre farli cadere in contenitori contenenti acqua e un po’ di detersivo per stoviglie e poi eliminarli.

Se non fosse possibile la raccolta manuale, alcuni si possono eseguire alcuni trattamenti
con insetticidi:
- insetticidi di sintesi chimica: acetamiprid e piretroidi (es. deltametrina, lambdacialotrina);
- insetticidi usati anche in agricoltura biologica: in genere sono poco efficaci (es. piretrine naturali e Neem (azadiractina).
- insetticidi ad uso non professionale: un formulato a base di tetrametrina, cipermetrina e piperonil butossido ha dimostrato una buona efficacia sugli adulti di Popillia.

Prima dell'uso di prodotti a uso non professionale va verificato che siano destinati alla difesa delle piante e non esclusivamente a uso civile (disinfestazione abitazioni, etc..).

Purtroppo in zone ad alta infestazione altri adulti possono sopraggiungere nei giorni successivi e richiedere ulteriori trattamenti.

È bene evitare un uso ripetuto di insetticidi chimici, visto l'impatto negativo ambientale e tossicologico in genere associato a queste molecole. Inoltre, eliminando spesso i limitatori naturali presenti, hanno effetti collaterali indesiderati: i piretroidi, ad esempio, se ripetuti possono favorire gli attacchi di ragnetto rosso o di altri fitofagi secondari.

Va inoltre sottolineato che varie colture possono tollerare certi livelli di defogliazione senza conseguenze importanti sulle produzioni. Inoltre, vista l'epoca di sfarfallamento degli adulti e la durata media della loro vita, in genere le popolazioni diminuiscono notevolmente a partire dalla seconda o terza decade di luglio.

Contro le larve che vivono nel terreno è riconosciuta l'efficacia di formulati a base di nematodi entomopatogeni della specie Heterorhabditis bacteriophora (usati anche contro oziorrinco).

Formulati: Nematop (Biogard-CBC), Larvanem (Koppert), Nemax H (Serbios), Nemopak H (Bioplanet). Occorre accertarsi che i prodotti siano stati conservati in frigorifero dal rivenditore e vanno conservati in frigorifero (non in congelatore) fino alla distribuzione.

Questi prodotti, assolutamente innocui per l'uomo e gli animali, possono essere distribuiti sulla superficie dei tappeti erbosi (previo sfalcio e irrigazione) da fine agosto a metà settembre (periodo in cui le larve sono più sensibili e sono localizzate a pochi centimetri di profondità).

Vanno distribuiti in soluzione acquosa, a cui va fatta seguire una ulteriore bagnatura del terreno entro poche ore dal trattamento. Il rispetto delle condizioni ottimali di utilizzo, relative a umidità del terreno, temperatura, conservazione del prodotto, etc. (specificate in etichetta) è fondamentale.

È importante ricordare che le trappole non vanno sistemate in orti e giardini perché catturano solo una parte degli insetti attirati, gli altri finiscono sulle piante vicine e continuano ad arrecare danni.


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Ilaria Saletta

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