Casale-Vercelli: l'epilogo finale? Le considerazioni di un lettore dopo la mancata elettrificazione
di Antonio Foti
La mancata elettrificazione della tratta ferroviaria Casale – Vercelli esprime con eloquenza le contraddizioni e le ambiguità di una politica sempre più capace di affermare un idea e di realizzarne l’esatto contrario. Durante l’ultima campagna elettorale per le elezioni regionali, la propaganda leghista rassicurava gli elettori sulle particolari attenzioni che il loro programma di governo avrebbe riservato alle realtà locali dell’entroterra piemontese ed in particolare a quelle infrastrutture ritenute importanti per favorire lo sviluppo economico del territorio. Coerentemente con questo programma, la Giunta Cota avrebbe dovuto semplicemente realizzare i lavori di elettrificazione della tratta Casale – Vercelli, quei lavori già approvati e finanziati dalla precedente giunta Bresso e finalizzati al miglioramento complessivo dei collegamenti ferroviari con le metropoli di Milano e Torino. Un progetto che, indubbiamente, poteva anche di riflesso riqualificare il nodo ferroviario casalese ed aprire importanti prospettive per eventuali futuri collegamenti diretti. Come è noto ormai da fonti ufficiali, l’attuale Giunta Regionale ha ritenuto opportuno, anche sulla base di indicazioni discutibili fornite dalla società RFI, di trasferire i fondi ad altro capitolo di spesa privando di fatto la nostra comunità di quelle importanti risorse economiche indispensabili per ottimizzare i collegamenti con la linea d’interesse internazionale Torino – Milano. E’ importante, inoltre sottolineare, come questa operazione sia stata politicamente condotta in totale assenza di condivisione e di confronto con le amministrazioni locali e con le parti sociali, un’ indice che dimostra il livello di interesse di questa nuova classe politica per lo sviluppo infrastrutturale del nostro territorio. Un’ altro aspetto particolarmente controverso di questa sconcertante vicenda e’ rappresentato dall’atteggiamento assunto dalla società RFI che ha sollevato, in sede regionale, dubbi ed eccezioni sulla reale utilità di quest’opera pubblica. Vorrei soltanto ricordare ai cittadini casalesi che nel 2009 la stessa società RFI sottoscrisse, in tutte le sue parti condividendone gli obiettivi, una convenzione con la Regione Piemonte finalizzata alla realizzazione dell’ elettrificazione della tratta Casale – Vercelli con costi a totale carico dell’ ente pubblico. Trovo davvero sorprendente che la società RFI, in un arco temporale piuttosto circoscritto, e senza tener conto di quanto sta accadendo sulla linea Mortara-Asti, abbia così radicalmente cambiato posizione fino a sconfessare di fatto anche il proprio operato. E’ vero che in Italia la cultura politica del gattopardo è tutt’altro che tramontata, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un comportamento che esprime, con disarmante chiarezza, quanto possa diventare discrezionale l’esercizio del potere. Peccato, che in questa corsa ai rimpasti, ai ripensamenti ed al classico rituale politico del fare e disfare, le spese vive degli sprechi, degli errori, dei ritardi e delle inefficienze del sistema politico le paghino sempre e solo i cittadini contribuenti che dovranno rassegnarsi, in assenza di utili investimenti, a servizi pubblici di trasporto sempre più inadeguati con buona pace, scusatemi l’ovvietà, per le tante e belle promesse elettorali.