Nigra sum. Madonne Nere d’Europa-“Unità delle diversità”- Conclusione sabato a Crea (nel pomeriggio concerto) - Censimento e schede
di l.a.
E' iniziato giovedì a Oropa il Convegno Internazionale “Nigra sum. Culti, santuari e immagini delle Madonne Nere d’Europa”
Continua venerdì ancora a Oropa e sabato a Crea e vede la partecipazione di relatori provenienti da tutta Europa in un confronto di livello su un tema comune a molte realtà devozionali europee, da decenni terreno di ricerca e di discussione.
I Sacri Monti di Oropa e di Crea, strutture rilevanti del complesso devozionale dei due Santuari, sono inseriti nel sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” riconosciuto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (luglio 2003), che ne ha sottolineato il “valore universale eccezionale” dal punto di vista storico, artistico e scientifico. Grazie alla qualificazione internazionale del riconoscimento, la Regione Piemonte ha istituito, presso il Sacro Monte di Crea, il Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei,
che ha il compito di valorizzare il sito dal punto di vista storico, artistico e culturale, attraverso studi e convegni di elevato valore scientifico. In questo contesto, sono state individuate le sedi di Oropa e di Crea per ospitare un Convegno di caratura internazionale.
In particolare, presso il Santuario di Oropa, le cui secolari origini sono attribuite a Sant'Eusebio, si venera la statua di una Madonna Nera, ancora oggi oggetto di culto per migliaia di pellegrini. Secondo la tradizione, Sant’Eusebio, fuggendo dalle persecuzioni ariane, diffuse il culto mariano in tutto il Piemonte, legando il proprio nome ai Santuari di Oropa e di Crea. La Madonna bruna venerata a Crea, sottoposta ad un restauro nel 1981, ha tuttavia perso il suo colore scuro.
Le Madonne di alcuni celebri Santuari mariani d’Europa sono nere o brune: Oropa, Crea, Varese e Loreto in Italia, Montserrat in Spagna, Czestochowa in Polonia, Einsiedeln in Svizzera, Rocamadour in Francia, sono i vertici di un diffuso e poco noto fenomeno di immagini mariane caratterizzate dal colore bruno della Vergine.
L’inconsueto colore di queste immagini, icone e simulacri lignei, è da secoli un enigma, un terreno di ricerca e di confronto che vede talvolta schierati su fronti opposti studiosi, devoti e autorità religiose.
Una Madonna Nera è iconograficamente e devozionalmente una vistosa eccezione nel panorama religioso medievale e moderno. Il nero nell’immaginario medievale è infatti sempre congiunto alla sfera delle tenebre, del diabolico, del male.
Tra le spiegazioni che vengono addotte dagli studiosi vi è l'ipotesi che si tratti di immagini “affumicate”, scurite dai fumi dei ceri che ardono davanti a loro da secoli o miracolosamente scampate a furiosi incendi, oppure che si tratti di culti antichi dedicati alle dee madri, “assorbite” dalle Vergini Nere del cristianesimo. Tra queste numerose teorie l’unica giustificazione è il ricorso alla celebre definizione della sposa nel Cantico dei Cantici: “Nigra sum, sed formosa”, “Sono nera, ma bella”. Le interpretazioni del passo biblico nel pensiero medievale sono molteplici e si riferiscono più che alla Vergine, alla Chiesa (di cui peraltro Maria è considerata madre) e all’umanità.
Nella devozione popolare delle Madonne Nere si celano questioni non solo di ordine religioso o artistico, ma di valore antropologico, sociale, storico e politico. Non a caso, molti dei santuari sopra citati sono siti devozionali nazionali, ma anche transnazionali, meta e oggetto di culto di pellegrini e devoti che vengono da lontano.
In ambito europeo le Madonne Nere costituiscono un comune patrimonio religioso, storico, culturale e artistico, che può contribuire a farci sentire ed essere sempre più europei non solo nella condivisione di leggi e progetti. Il Convegno di Oropa e di Crea non ha la pretesa di trattare e risolvere tutte le questioni enunciate sulle Madonne Nere, ma può rappresentare un significativo passo verso quell’“unità delle diversità” che non solo richiama il concetto di ecumenismo ma è anche il motto dell’Europa.
Tornando ad Oropa segnalazione per la relazione di Claudio Bernardi: "La ricerca web sulle Madonne Nere", un primo censimento che ha portato all'identificazione e schedatura di 741 Madonne nere, la classifica per i primi posti: Francia: 431, Italia: 121, Spagna: 108, Germania: 18, Belgio: 17, Malta: 8, Svizzera: 7, Austria: 5, Repubblica Ceca: 4, Romania: 3, Portogallo: 3, Polonia: 2
Croazia: 2, Lussemburgo: 2, Regno Unito: 2.
PROGRAMMA FINALE
Venerdì 21 maggio, Oropa
Sala Convegni del Santuario di Oropa
Terza Sessione: I grandi Santuari delle Madonne Nere d’Europa
L’importanza storica, religiosa, artistica e culturale di alcuni dei principali Santuari mariani d’Europa scelti per
area geoantropologica
Presiede Lucetta Scaraffia, Università “La Sapienza” di Roma
Ore 9.00 Vergini Nere del Sud della Francia: forme e diffusioni di un culto
Sophie Cassagnes-Brouquet, Université de Toulouse
Ore 9.40 La Vergine di Montserrat: immagine, liturgia e devozione nel Medioevo
Concepciò Peig, Universitat Internacional de Catalunya
Ore 10.20 Sacra Majestas Nostre Domine Virginis Marie de Laureto
Padre Floriano Grimaldi, già archivista presso il Santuario della Santa Casa di Loreto
Ore 11.00 Coffee break
Ore 11.15 Le Madonne Nere di Einsiedeln e Altötting: devozione, copie, pellegrinaggio
Irmgard Siede, Reiss-Engelhorn-Museum, Mannheim
Ore 12.00 Il culto delle Madonne Nere in Europa e in America: origini e trasformazioni attraverso l’Atlantico
Malgorzata Oleszkiewicz-Peralba, University of Texas at San Antonio
Quarta Sessione: Vergine, Madre, Regina. La rivoluzione culturale delle donne
Relazione sul rapporto tra devozione mariana, immaginario femminile, dignità ed emancipazione della donna,
trasformazioni socio-politiche
Presiede Janusz Jadczyk, Direttore del Museo di Czestochowa
Ore 15.00 Le Madonne eusebiane: Oropa e Crea
Don Delmo Lebole, Esperto di Storia della Chiesa Biellese
Ore 15.40 Tavola Rotonda “Vergine Madre Regina, la rivoluzione culturale delle donne”
Anna Benvenuti, Università degli Studi di Firenze; Lucetta Scaraffia, Università “La Sapienza” di Roma;
Adriana Valerio, Università “Federico II” di Napoli; Lucilla Giagnoni, attrice e interprete teatrale
Ore 17.00 Coffee break
Ore 17.15 Lucilla Giagnoni recita Vergine Madre dal poema di Dante Alighieri, La Divina Commedia, Canto XXXIII de Il Paradiso
Ore 17.30 Discussione e interventi
Ore 19.00 Presentazione della guida “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia”, edita da SAGEP
Ore 21.15 Spettacolo teatrale “Maria Nera, mitografia cantata intorno alla Madonna Nera di Viggiano”, testo e regia di
Caterina Pontrandolfo. Produzione Nuova Atlantide Teatro, segnalazione Festival I Teatri del Sacro 2009.
Sabato 22 maggio, Crea
Basilica del Santuario di Crea
Sessione unica: Santuari d’Europa
Madonne Nere: l’esperienza religiosa nei Santuari
Presiede mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato
Ore 9.30 Saluti di benvenuto delle autorità
Mons. Alceste Catella, Vescovo di Casale Monferrato
Mons. Francesco Mancinelli, Rettore del Santuario di Crea
Gianni Calvi, Presidente P.N. Sacro Monte di Crea
Paolo Lavagno, Sindaco del Comune di Ponzano Monferrato
Giancarlo Berto, Sindaco del Comune di Serralunga di Crea
Paolo Filippi, Presidente della Provincia di Alessandria
Ore 10.15 Maria di Nazaret, persona in relazione. La più vicina agli uomini perché la più vicina a Dio
Don Umberto Casale, Facoltà Teologica di Torino
Ore 10.45 Chi salirà il tuo monte santo? Senso e forme del pellegrinaggio
Mons. Giacomo Canobbio, Facoltà Teologica di Milano
Ore 11.15 Tavola Rotonda “Una corona di stelle: l'Europa dei Santuari mariani”
Padre Jan Pach, Direttore della Biblioteca Mariana del Santuario di Jasna Gora (Czestochowa); Padre Othmar
Lustenberger, Santuario di Einsiedeln; Padre Josep Ma. Sanromà, Rettore del Santuario di Montserrat; Padre
Ronan de Gouvello, Santuario di Rocamadour; Padre Marcello Montanari, Segretario della Congregazione
Universale della Santa Casa di Loreto; Don Angelo Corno, Rettore del Santuario di Varese; Don Michele
Berchi, Rettore del Santuario di Oropa; Mons. Francesco Mancinelli, Rettore del Santuario di Crea
Ore 13.00 Brunch di benvenuto
Ore 14.45 Ripresa dei lavori e Conclusioni del Convegno
Oliviero Girardi, Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa; Claudio Bernardi, Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano; Amilcare Barbero, Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e
Complessi devozionali europei
Ore 15.30 Concerto “Nigra Sum” a cura dell’Associazione culturale “Gli Invaghiti” di Chivasso, esegue l’ensemble De
Labyrintho diretto da Walter Testolin.
ALCUNE SCHEDE
Oropa
La statua della Vergine bruna è conservata nel sacello oropense, e appartiene iconograficamente alla tipologia delle cosiddette Black Virgins.
Il volto della Vergine come del bambino è nero, questa particolarità iconografica si riscontra in una vasta area europea (Francia, Spagna e Germania) e per un arco di tempo che va dal XII secolo al Trecento inoltrato.
La Statua della Madonna Nera misura m. 1,32 di altezza ed è in legno Cirmolo (pianta resinosa).
A Oropa la Madonna Nera, contrariamente a quanto si riscontra nella Vergini nere del periodo romanico ( raffigurate sedute in trono a simboleggiare la Sedes Sapientiae), viene presentata in piedi con il Bambino seduto sul braccio sinistro , a sua volta benedicente (con la mano destra) e con l’uccellino (simbolo della Passione), nella mano sinistra. Stilisticamente questa statua è stata, in via ipotetica, riferita all’area aostana intorno al 1295.
Crea
La tradizione, forse non priva di fondamenti storici, vuole che sia stato Sant'Eusebio, vescovo di Vercelli, a salire la collina verso il 350 d.C.; lì avrebbe portato la statua lignea della Madonna col Bambino, ancor oggi venerata e lì avrebbe fatto edificare un primo oratorio.
In realtà la statua della Madonna è del XIII secolo e poco si sa sulla sua provenienza. La statua era bruna e il restauro ha portato a dei colori rosati. Il manto che la ricopre è un dono della regina Maria Josè di Savoia.
Einsiedeln
L'abbazia territoriale di Einsiedeln (in latino: Territorialis Abbatia Einsiedlensis) è stata eretta nel 934. Durante il Medioevo fu un'importante stazione lungo il Cammino di Santiago di Compostela; nel XIV secolo divenne a sua volta meta di pellegrinaggi per il simulacro della Madonna Nera. La statua attuale, tardogotica, risale alla metà del XV secolo e sostituisce una precedente statua romanica.
Montserrat
Il Monastero di Santa Maria de Montserrat (Monestir de Montserrat in catalano) è un monastero benedettino situato ad un'altitudine di 720 m.s.l.m. sulla montagna di Montserrat, nel comune di Monistrol de Montserrat, (Bages), nella comunità autonoma spagnola della Catalogna, di cui rappresenta un simbolo, nonché un importante sito di pellegrinaggio e di visita per i turisti.
Secondo la leggenda, la prima immagine della Vergine (in catalano La Mare de Déu de Montserrat) fu ritrovata da alcuni bambini che accudivano un gregge dentro una grotta nel 880, dopo aver visto una luce sulla montagna. Quando il vescovo seppe del ritrovamento cercò di far trasportare la piccola statua a Manresa, ma non gli fu possibile perché la statua divenne troppo pesante. Perciò il vescovo interpretò questo segnale come il desiderio della Vergine di rimanere nei pressi del luogo del ritrovamento e perciò ordinò la costruzione del santuario.
La statua di Maria attualmente venerata è una scultura lignea romanica del XII secolo. Misura circa 95 cm di altezza e rappresenta la Beata Vergine Maria con il Bambin Gesù. Nella mano destra la Madonna regge una sfera che simboleggia l'universo, mentre Gesù, sempre con la mano destra, benedice e nella sinistra regge una pigna. Ad eccezione dei volti e delle mani, l'immagine è dipinta d'oro, mentre la Vergine è rappresentata con volto di carnagione scura, cosa che le è valsa il soprannome popolare di moreneta
L'11 settembre 1881, ricorrenza della Festa nazionale della Catalogna, papa Leone XIII dichiarò ufficialmente la Madonna di Montserrat patrona della Catalogna, oltre a beneficiarla di poter tenere un propria festività nel calendario, il 27 aprile.
Rocamadour
Rocamadour divenne nel 12° secolo un luogo di pellegrinaggio per tutta la Cristianità allo stesso titolo di Santiago di Compostela.
E' salendo in ginocchio i 216 scalini della grande scala che i pellegrini raggiungevano i santuari, cuore della città religiosa, dove si accalcano, all'ombra della falesia 7 chiese e cappelle.
Si può ammirare nella cappella Notre-Dame, la statua della Vergine Nera (12° secolo) che ha suscitato sempre tanta devozione.
Loreto
La Madonna di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, è la statua venerata nella Santa Casa. Si tratta di una Madonna Nera: la sua particolarità è il volto scuro, comune alle icone più antiche, dovuto spesso al fumo delle lampade ad olio e delle candele.
La statua originaria, risalente al XIV secolo, fu deportata in Francia dalle truppe napoleoniche nel 1797, restituita nel 1801 andò distrutta in un incendio della Santa Casa nel 1921: quella attuale risale al 1922, opera di Leopoldo Celani, ed è di legno di un cedro del Libano proveniente dai giardini del Vaticano. Durante il periodo di esilio forzato in Francia il culto della Vergine Lauretana nella Santa Casa di Loreto fu affidato al simulacro in legno di pioppo (identico all'originale) oggi conservato a Cannara (PG) e che attualmente rimane l'unico esemplare del periodo napoleonico, dopo l'incendio del 1921, ad essere stato venerato nella Santa Casa.
Częstochowa
Il Santuario di Częstochowa è uno dei più importanti centri di culto cattolico. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. Il santuario si trova nella città di Częstochowa, in Polonia.
A Jasna Góra (Monte chiaro) è conservata l'icona della Madonna di Częstochowa, così cara al popolo polacco da meritare a Czestochowa il titolo di Capitale della Corona di Polonia.
I re polacchi hanno sempre indirizzato a Jasna Góra una grande venerazione. Il principe Ladislao Jagiello, fu fondatore della chiesa. I re, ad incoronazione avvenuta, erano soliti recarvisi per rendere omaggio alla Madonna Nera.
Info convegno:
Orari di Apertura: Ore 9.00 – 18.00
Ingresso gratuito
Tel. +39 015 25551200
Elaborazione a cura di Luigi Angelino
FOTO. A Oropa il vescovo di Casale mons. Alceste Catella e il rettore di Crea mons. Mancinelli. Le Madonne nere di Montserrat (Spagna) ed Einsiedeln. In lancio l'apertura dei lavori (uff. stampa Nigra Sum)