Articolo »
Per affrontare la “ricostruzione” post Covid-19 occorrono più partecipazione e più democrazia
Interviene l'Anpi di Casale Monferrato
Quello che stiamo vivendo è un periodo di crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti, contrassegnato da immenso dolore, grandi sofferenze, ma anche da grande generosità, forte solidarietà e soprattutto grande senso di responsabilità.
Il lockdown causato dalla pandemia provocata dal Covid-19 ha costretto i cittadini a “isolarsi” nelle proprie abitazioni, ad affrontare enormi difficoltà nella vita quotidiana, nell’assistenza agli anziani e ai bambini, nello studio e nel lavoro. Si sono fatte sempre più difficili, in alcuni casi drammatiche, le condizioni delle fasce più disagiate e fragili della società.
In questo contesto il senso di responsabilità dimostrato dai cittadini che hanno seguito le indicazioni delle autorità sanitarie e delle istituzioni è stato straordinario. Il lavoro svolto in condizioni di estrema difficoltà e pericolosità dal personale sanitario (medici, infermieri, OSS, soccorritori) e dai tanti e dalle tante che hanno continuato a lavorare per garantirci i servizi essenziali (gas, energia, raccolta rifiuti, approvvigionamenti, etc.), è stato encomiabile: a tutti loro deve andare la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine.
Per tutto ciò detto sopra, questo periodo ha messo in luce quanto le regole democratiche e il loro rispetto siano importanti in un momento di difficoltà e quanto la partecipazione sia una parte imprescindibile di queste.
Ora non possiamo dimenticarci di tutto quanto è successo nei tre mesi di lockdown. Dobbiamo guardare avanti, continuando ad aver ben presente che il rischio è diminuito ma non scomparso. Dobbiamo guardare avanti cercando di lavorare per una nuova convivenza civile e democratica, mettendo a frutto i valori positivi che la nostra città è riuscita ad esprimere.
Dobbiamo fare in modo che la cittadinanza partecipi più attivamente alla vita sociale e amministrativa del nostro territorio. Abbiamo l’esigenza che cittadine e cittadini si esprimano sulla ripresa post Covid-19, sulle politiche della salute, del lavoro, della scuola, dell’ambiente. Occorre ampliare gli spazi di partecipazione all’interno di quanto previsto dallo Statuto comunale.
Alla luce di quanto detto, gli organismi di quartiere deliberati dal Consiglio Comunale di Casale non rispondono alle nuove esigenze, alla necessità di una ripresa che veda i cittadini protagonisti. I “Consigli di partecipazione” non garantiscono, a nostro giudizio, una reale partecipazione. Sono entità a metà tra le consulte e gli organismi più propriamente politici/partitici.
I membri di questi costituendi Consigli di Partecipazione non saranno eletti. Non saranno proposti e selezionati nell’ambito di un’assemblea pubblica. Quindi di fatto non rappresenteranno nessuno. Non avranno un mandato a cui attenersi che almeno un’assemblea di quartiere avrebbe potuto conferire loro.
Le riunioni del Consiglio di partecipazione avverranno a porte chiuse, quando anche le riunioni delle commissioni consiliari sono aperte al pubblico, ovviamente senza diritto di parola e di voto.
I membri dei cosiddetti CdP risponderanno solo al Sindaco ? Parrebbe proprio di sì. Sarebbero anche nominati di fatto dal Sindaco. Più che un Consiglio di partecipazione sembrerebbe un Circolo di consiglieri del Sindaco.
Non è assolutamente chiaro come i membri di questi organismi saranno selezionati. In base al Curriculum Vitae ? È questo un metodo democratico ?
Come saranno decisi i membri spettanti alla maggioranza e quelli che dovranno rappresentare la minoranza ? Forse che nel CV bisognerà indicare le proprie simpatie politiche ?
L’ANPI, custodendo e trasmettendo l'eredità resistenziale, è anche custode dei valori costituzionali tra i quali, appunto, l'organizzazione della partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa che va indirizzata in modo da assicurarne, indipendentemente dal meccanismo prescelto, la pienezza e l'effettività.
Queste nostre osservazioni vogliono essere orientate verso la necessità di garantire più partecipazione, una partecipazione finalizzata alla “ricostruzione” post Covid-19 nella quale i nostri stili di vita dovranno necessariamente cambiare.
Il cambiamento dovrà riguardare lavoro, convivenza, uso degli spazi, mobilità, igiene, salute e riorganizzazione della sanità e dovrà essere fatto, più che mai, attraverso la legittimazione che ci deriva dal rispetto di tutte le regole democratiche.
Profili monferrini
Questa settimana su "Il Monferrato"