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Venerdì scorso
Vasche e getti d’acqua per le polveri nella demolizione del Ponte Morandi
L'esperienza di Massimo D'Angelo nelle operazioni a Genova

Una tonnellata di esplosivo - alle 9,37 in punto di venerdì - ha fatto saltare il ponte Morandi di Genova. Un’operazione durata una manciata di secondi con le pile 10 e 11 del ponte andate in frantumi. Un ruolo da protagonista, per quanto riguarda l’operazione complessiva all’interno del qualificato team di professionisti, l’ha svolto Massimo D’Angelo (nella foto), responsabile del Centro Amianto del Piemonte e direttore del Distretto Sanitario di Casale.
D’Angelo è stato coinvolto in prima persona nell’opera della demolizione del manufatto in qualità di responsabile della gestione del rischio derivante dalla presenza di polveri d’amianto. Il sistema con l’impiego delle vasche d’acqua durante la demolizione è stato il primo realizzato al mondo. «Sotto il ponte, in quella che viene definita la base del cinematismo dell’esplosione, sono state collocate vasche d’acqua proprio per annientare le polveri. Sacchi d’acqua sono invece stati messi negli inneschi»...
servizio su "Il Monferrato" di martedì 2 luglio
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