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Mons. Lasagna-Mons Bianco

"Quando le trombe risuonarono in quel pomeriggio per le vie di Montemagno, il ragazzo stava giocando in fondo alla valle nei pressi del santuarietto della Madonna di Valinò, a circa un chilometro e mezzo da Montemagno ed uno da Castagnole. Egli, scalzo com’era, senza giacca e senza cappello, partì di scatto, salì in paese, ed a furia di gomitate, si fece largo tra la folla, e si piantò davanti a Don Bosco che si era fermato sulla piazza”. Così nel volume “Le passeggiate autunnali di Don Bosco per i colli monferrini” (IBS, Castelnuovo Don Bosco, 1975) di don Luigi Deambrogio che riporta il breve dialogo tra il giovane Luigi Lasagna (era nato a Montemagno nel marzo 1850) e il Santo, cui fece seguito la richiesta di un colloquio con la madre il giorno dopo a Vignale. “E la storia racconta - si legge più avanti - che la mamma, all’indomani, venerdì 10 ottobre 1862, puntuale alla parola di Don Bosco, si trovò a Vignale, nel palazzo dei Conti Callori, col suo Luigino, accompagnata dal Parroco di Montemagno, Don Evasio Beccaris, il quale oltre al giovanetto Lasagna, ne aveva portati altri tre. - Degli altri tre, osservò Don Bosco, non posso dir nulla: ma posso assicurare che quegli dei capelli rossi (il Lasagna) farà buona riuscita”.Poche settimane dopo era già a Torino. Vivacissimo di indole e quasi indomabile come un puledro selvaggio, fu ricondotto all’Oratorio dopo una precipitosa fuga per nostalgia di Montemagno e accolto senza alcun rimprovero dal Santo che ne aveva intuito le doti di franchezza, di ingegno, di straordinario buon cuore e fin dal primo incontro ne avrebbe profetizzato l’elevazione alla dignità episcopale. Ultimati gli studi al Piccolo Seminario di Mirabello, ancora sotto la direzione di don Michele Rua, la professione salesiana a diciotto anni, a ventitrè la consacrazione sacerdotale, poi un ventennio di portentosa vita missionaria in Uruguay e nel Mato Grosso in Brasile (1876-1895) prima come direttore, poi ispettore e infine vescovo. “Attività irresistibile - conclude don Deambrogio - realizzatore formidabile, intelligente, tempestivo, sicuro. Dall’agricoltura e dalla viticoltura agli emigrati, al giornalismo, alle Università Cattoliche. Fondatore di Missioni, di scuole, costruttore di chiese. Amico di uomini di governo e di presidenti di stato, degno figlio, anche in questo, del suo Padre Don Bosco, per i poveri, per il bene delle anime”. Tutto nell’arco di un mezzo secolo scarso, a causa dell’improvvisa scomparsa nell’incidente ferroviario avvenuto a Juiz de Fora (Brasile) il 6 novembre 1895. d.r DUE VESCOVI A CONFRONTO (l.a.)- Sabato, in un Duomo di Casale affollato, il cardinale Tarcisio Bertone ha presieduto la cerimonia dell’ordinazione episcopale di Mons. Luigi Bianco nominato contestualmente nunzio apostolico in Honduras. il segretario di Stato aveva svelato un particolare curioso: “Mons. Luigi Lasagna, vescovo e superiore dei salesiani in Paraguay e in Brasile è nato il 3 marzo 1850 e mons. Bianco il 3 marzo 1960... Nella loro esistenza c’è qualcosa di molto più importante e significativo che coincide: la vocazione e lo zelo per la Chiesa”. Saliamo quindi martedì a Montemagno in quella grande parrocchiale che è fucina di grandi sacerdoti (e tra le statue delal facciata ha l'effigie di don Bosco...) e vi troviamo proprio mons. Bianco in procinto di celebrare la Santa Messa. Ci concede una foto sotto la lapide, in navata sinistra, che onora il suo illustre predecessore (stemma “sal agnis”) e indica più avanti la statua della Madonna di Valinò ritirata dalla chiesetta da dove partì il giovane Lasagna per incontrare don Bosco; mons. Bianco ricorda per noi che qui dopo il battesimo (don Gatti, alla presenza del vice parroco che era don Poletto, futuro cardinale) ricevette la prima Comunione, la cresima (da mons. Angrisani) e l’ordinazione sacerdotale il 23 aprile 1984 (da parte di mons. Cavalla) per arrivare alla prima messa vescovile di domenica. Dopo la funzione la discesa con la madre Giustina verso la casa natale di via Rinetti con saluti affettuosi ai compaesani e l’indicazione ai vostri cronisti: “Per il Valinò prendere la discesa di fronte al distributore” e così facciamo scorrendo nella via intitolata proprio “Mons. Luigi Lasagna”, pensando che in una di quelle case è nato il vescovo salesiano FOTO. La statua che ricorda don Bosco sulla facciata della parrocchiale di Montemagno; l'arcivescovo mons. Bianco con la mamma in via Rinetti e la statua della Madonna del Valinò

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Michele Castagnone

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