Perché non adottare anche a Casale il sistema di raccolta rifiuti scelto per i paesi?
di Massimo De Bernardi, consigliere della Sezione di Casale
In merito al Consiglio comunale del 10 febbraio e a seguito di notizie riportate sui giornali locali crediamo sia opportuno chiarire alcune situazioni. Il Coordinamento non è “rappresentato” da nessuno in Consiglio Comunale, altrimenti si potrebbe pensare che l’Anfass, il Lyons, il C.AL.CA. Vitas , Legambiente ecc siano “rappresentati” da quel partito o lista civica. Non abbiamo bisogno di essere sollecitati per intervenire e ribadire che la posizione del Coordinamento Provinciale “ Sì differenziare- No porta a porta” è stata sin dal 2007 ben chiara , siamo sempre stati a favore del dialogo, delle proposte e della tutela dei diritti dei cittadini, purtroppo molte volte questi stessi diritti sono stati calpestati con imposizioni e scelte non chiare o condivise. Da subito grazie alle esperienze e problematiche riscontrate in altre città abbiamo denunciato le anomalie, le difficoltà e gli alti costi del sistema di raccolta rifiuti “porta a porta”, le difficoltà soprattutto di effettuarlo nel centro storico ,abbiamo proposto alternative e soluzioni concrete che sono state sempre ignorate dalla precedente amministrazione adducendo ipotetici vantaggi economici del “porta a porta” poi puntualmente smentiti nei fatti a seguito di superamento abbondante dei costi previsti ed incapacità progettuale (o politica? ) di trovare soluzioni per il centro città. Quello che è mancato è stato soprattutto il dialogo e l’informazione alla popolazione, cosa che forse si sta ripetendo anche adesso con la nuova amministrazione. Certamente non è possibile da parte nostra condividere un sistema che varia le tariffe della TARSU senza poter visionare esempi concreti o perlomeno una simulazione chiara ed un confronto tra quanto si pagava prima e quanto si pagherà nel 2010, certamente può essere condiviso ed è corretto il principio per cui si paghi in funzione dei metri quadri e anche del numero di persone (sono queste che creano i rifiuti e non certamente la superficie), ci saremmo aspettati però di analizzare e confrontare tabelle di costi comparativi per capire effettivamente cosa comporta questo anno di transazione che ci porterà pare definitivamente verso la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale ).
Per fornire comunque una corretta informazione ai casalesi e sfatare qualche “mito” è utile ricordare che:
1)La differenza tra le due tipologie di prelievo è che mentre nella Tarsu non esiste l'obbligo della copertura integrale dei costi del servizio, essendo sufficiente che il Comune assicuri una copertura minima del 50%, nella Tia invece, almeno a regime, tale obbligo sussiste. Le spese da coprire con la tariffa, inoltre, sono superiori a quelle della Tarsu, e ciò accade perché nella Tia si tiene conto anche delle spese di amministrazione (stipendi del personale amministrativo, oneri del contenzioso, perdite su crediti), ecco perché, mediamente, gli importi da pagare a titolo di tariffa sono più elevati di quelli dovuti per la Tarsu.Attualmente in Italia ci sono già qualche centinaio di Comuni che hanno adottato la TIA e per i casalesi è bene sapere che si pagherà di più con l’effettiva introduzione della tariffa.
2)La cifra preventivata prevista da Cosmo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti per il 2010 per il Comune di Casale sarà di € 6.890.000 (diviso per i 36.019 abitanti sarebbero € 191 a testa)
3)La suddivisione tra tariffe dei privati e tariffe per aziende ed esercizi commerciali era già prevista precedentemente, purtroppo molti esercizi commerciali non hanno propri cassonetti pertanto non è possibile commisurare l’effettivo rifiuto conferito
4)Una parte dell’importo dovuto per la TIA dovrebbe essere quantificata in funzione dell’effettivo conferimento in peso dei rifiuti secondo il condiviso principio “più inquini e più paghi” , peccato che a Casale con il metodo scelto (porta a porta) non esiste alcun metodo di controllo se non a svuotamento e non potrà esserci una tariffa puntuale ed equa per utenza ma solo complessiva nei costi condominiali (ad esempio io conferisco il rifiuto insieme ad altre 23 famiglie… se sono via 3 mesi pago comunque, se sono in ospedale pago comunque, se il mio vicino invita a cena 20 persone tutte le sere io pago anche per lui ecc.).
5)Ci era stato raccontato che con l’introduzione del porta a porta avremmo salvaguardato la nostra discarica, che sarebbe durata di più, intanto in sordina è passato già nel 2008 un ampliamento della discarica per una quinta “vasca” , quello che nessuno dice è che per il paradossale motivo per cui conferendo meno rifiuti aumentano i costi di gestione e già in passato abbiamo ricevuto diverse tonnellate di rifiuti provenienti anche da altri territori. Credo che per maggior chiarezza il Presidente di Cosmo Fabrizio Amatelli e l’Assessore Vito De Luca debbano informare la popolazione casalese di quanto sta avvenendo attualmente…stiamo ancora ricevendo nella discarica Bazzani rifiuti provenienti da altri territori non gestiti dal CCR ?Se sì quante tonnellate abbiamo ricevuto nel 2009 ?
6)Molto complesso ma merita almeno un accenno il discorso sullo smaltimento finale dei rifiuti, anche qui è utile ricordare che da sempre riteniamo indispensabile la riduzione dei rifiuti , soprattutto degli imballaggi , abbiamo più volte citato esempi ”virtuosi” della GDO -Grande distribuzione organizzata, dopo il riutilizzo, il recupero, il riciclo è necessario pensare anche per il rifiuto residuo alla valorizzazione termica, è questo che prevede la normativa europea, il conferimento in discarica secondo l’EUROPA è l’ultima possibilità. Invece che accusarsi a vicenda i partiti dovrebbero analizzare il perché non siano state fatte ancora oggi certe scelte, non si può accusare la provincia di Asti quando ad Alessandria non è stato fatto nulla, a Torino entreranno in emergenza a causa dell’esaurimento della discarica di Basse di Stura. Senza programmazione anche la nostra provincia e il territorio casalese faranno la stessa fine di Torino.
7)Per le isole interrate invitiamo l’assessore De Luca a verificare quanto utilizzato in altre città, crediamo sia corretto analizzare bene costi, benefici,vantaggi, svantaggi ecc. così come è utile informare bene la popolazione del perché di certe scelte e prevedere un piano di educazione ambientale se si cambiano le modalità di conferimento.
Permetteteci però una riflessione finale che è sempre quella fatta sin dal 2007:
Perché anche a Casale non abbiamo adottato il sistema in vigore nei paesi e nelle frazioni di Casale ? I risultati , se veritieri, sono ottimi con oltre il 60% di raccolta differenziata! Meno cassonetti da movimentare, meno automezzi , meno personale, meno costi per tutti….non ci si poteva pensare prima ??? Perché si sono ignorate le osservazioni , i suggerimenti definendoli “stormir di fronda “?